Nazismo1) Il primo nucleo del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi fu il piccolo Partito dei Lavoratori Tedeschi, nazionalista ed antisemita (fondato a Monaco nel 1919 dall'insegnante collaudatore e poeta Anton Drexler), in cui le forze armate, preoccupate per la sua potenziale minacciosità per la già delicatissima situazione del paese, infiltrarono il caporale Adolph Hitler (1889-1945), eroe di guerra e misantropo.

 

2) Questi, in un alterco con un cliente di una birreria in cui erano solitamente tenute le riunioni, fu notato da Drexler per la propria capacità oratoria, e, superata qualche perplessità iniziale dovuta alla mediocrità del materiale umano, entrò a far parte del partito, in cui si impose rapidamente relegando in un ruolo sempre più marginale il fondatore e modificandone il nome in modo da sintetizzare la generale posizione nazionalista di avversione all'esito del conflitto – concepito come conseguenza del tradimento dei "marxisti" che avevano firmato i trattati di pace anziché dell'esaurimento economico del paese e dell'ostinazione delle forze armate a proseguire la guerra – con le necessità sociali dei reduci e dei disoccupati, ammantandosi di un "anticapitalismo" simile a quello del fascismo italiano e preludente, come quello, ad una soluzione corporativa sostanzialmente antiproletaria.

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3) Ora, però, mentre il fascismo aveva trovato la sua giustificazione ideologica nella raffinata filosofia della storia gentiliana, di stampo hegeliano, incentrata sullo Stato, Hitler si era fondato sulla ben più rozza concezione naturalistica del conte Joseph Arthur de Gobineau (1816-82), a sua volta basata sulla teoria dell'antropologo Johann Friedrich Blumenbach (1752-1840), secondo cui l'umanità, pur avendo un'origine comune, in ragione di fattori ambientali ed alimentari si era andata diversificando in tipologie delineabili in base a criteri estetico-anatomici, ma non culturali e, perciò, non gerarchizzabili. Passando dal piano dell'osservazione naturalistica a quello dell'ideologia dell'aristocrazia in declino, Gobineau ridusse a tre (bianca, gialla e nera) le cinque razze individuate da Blumenbach, considerandole distinte da caratteristiche morali e psicologiche sulla cui base se ne rendeva possibile la gerarchizzazione, e l'affermazione della "superiorità dei bianchi sui gialli e sui neri. Per Gobineau, la razza gialla è materialista, portata al commercio e incapace di esprimere pensieri metafisici; la razza nera presenta sensi sviluppati all'eccesso e modesta capacità intellettiva; la razza bianca (o ariana), che incarna le virtù della nobiltà e i valori aristocratici, sarebbe invece contraddistinta dal suo amore per la libertà, per l'onore e per la spiritualità. Originaria dell'India, la razza bianca si sarebbe sovrapposta alle prime popolazioni europee (che secondo Gobineau erano di razza gialla) per formare il ceppo teutonico destinato a dominare l'Europa nei secoli successivi. Ma l'inevitabile incrocio con le altre razze ne avrebbe corrotto la nobiltà, e gli ariani [almeno nella loro componente non aristocratica] avrebbero progressivamente assunto alcuni dei tratti deteriori delle razze inferiori (il materialismo dei gialli e la sensualità dei neri), in un processo degenerativo che Gobineau considerava irreversibile".

 

4) Ora, va notato che il concetto di "razza ariana" era nato sulla base degli studi linguistici ottocenteschi, che, avendo identificato "la famiglia linguistica indoeuropea, alla quale appartengono numerose lingue eurasiatiche che condividono molte caratteristiche in comune nel vocabolario e nella grammatica […] [consentivano di postulare, anche in virtù di una] somiglianza notevole nella mitologia e nella religione di diversi popoli antichi di lingua indoeuropea", una loro ascendenza comune, concepita da Hitler come scaturigine prima della civiltà: "tutta quanta la cultura umana, tutte le creazioni dell'arte, della scienza e della tecnica che oggi vediamo dinanzi a noi sono quasi esclusivamente il prodotto dell'ariano. […] Egli è il Prometeo dell'umanità dalla cui fronte radiosa scoccò in ogni tempo la divina scintilla del genio. […] Non è un caso che le prime culture si affermarono laddove l'ariano incontrandosi con i popoli inferiori, li soggiogò piegandoli alla sua volontà. […] La storia ha dimostrato con terribile chiarezza che ogni qualvolta il sangue ariano si è mischiato con quello dei popoli inferiori, è giunta l'ora della fine per la razza che era il sostegno della cultura"...

 

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