Guerra dei centanni

1) Al progressivo declino, nel corso del basso medioevo, del Papato e dell'Impero, istituzioni universalistiche, cioè non vincolate ad un particolare territorio come gli Stati odierni e fonte di legittimità di ogni potere politico, corrispose l'affermazione delle forme embrionali di questi, caratterizzati da unitarietà e centralizzazione del potere, realizzate mediante una burocrazia (cioè un corpo di funzionari che rappresenta il sovrano in tutto il territorio) e sostenute da un esercito, il tutto reso possibile da un gettito fiscale regolare.

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2) La precondizione della costituzione di simili forme politiche stava nell'omogeneità, almeno potenziale, della loro economia e della loro cultura (tradizioni, religione, lingua); il conflitto ultracentenario tra Francia e Inghilterra, implicando ciascuno di questi aspetti, può essere considerato come l'esemplare momento di passaggio dal medioevo all'età moderna: esso, infatti, cominciato come lotta feudale tra il re della prima e quello della seconda, suo vassallo e pretendente al trono legittimo, almeno secondo i canoni medievali, si trasformò gradualmente in una guerra che avrebbe determinato il consolidamento dei due Stati al loro interno, fondandoli entrambi come moderne monarchie nazionali (anche in virtù del relativo venir meno dell'aristocrazia feudale).

 

3) I cospicui interessi inglesi sul territorio francese costituivano un notevole ostacolo sul cammino della centralizzazione del potere, paradossalmente per ambedue le monarchie: il sovrano francese, infatti, non poteva controllare, sul proprio territorio, un vassallo tanto potente, quello inglese, che, a sua volta, impegnato in una terra virtualmente straniera, non poteva impegnarsi adeguatamente a rafforzarsi nella propria: la centralizzazione del suo potere era infatti ostacolata dalla potenza della nobiltà feudale, come in fondo aveva dimostrato l'istituzione della Magna Charta...

 

Per la lezione completa in PDF: La guerra dei Cent'anni

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