Democratici e moderati dal decennio di preparazione alla seconda guerra dindipendenza


 

Dopo la sconfitta dei moti quarantotteschi, fra i sovrani italiani restaurati, mentre

Iscriviti alla nostra Fan page

- nello Stato pontificio Pio IX (1792-1878; in carica dal 1846) tornò sostanzialmente alle convinzioni ed alle politiche reazionarie del suo predecessore Gregorio XVI, ritirando le riforme da egli stesso promosse, che ormai era difficile non avvertire come l'innesco degli eventi che, potenziati o deviati (a seconda delle prospettive) dalle rivoluzioni europee, avevano pressoché travolto lo Stato pontificio;

- nel Regno delle Due Sicilie Ferdinando II (1810-59; in carica dal 1830), che il liberalismo lo aveva sempre subito, pur non revocando la costituzione concessa nel 1848, si dette alla ricostruzione dell'assolutismo, basata sulla persecuzione della borghesia intellettuale, di cui furono processati e incarcerati centinaia di esponenti;


- nel Granducato di Toscana Leopoldo II (1797-1870; in carica dal 1824), che già si era procurato le antipatie di parte dei notabili che ne avevano preparato il ritorno provvedendovi con una scorta militare austriaca, le estese al resto dei sudditi mantenendone l'occupazione, abolendo Statuto e Guardia Civica e ripristinando la pena di morte per alcuni reati (fatto clamoroso per la Toscana, primo stato abolizionista per opera di suo nonno Pietro Leopoldo);


- nel regno Lombardo-Veneto il feldmaresciallo Radetzky (1766-1858), plenipotenziario dopo la sopraggiunta abrogazione della separazione tra governo civile affidato ad esponenti dell'alta società locale e comando militare, impose un regime di occupazione militare con largo uso della pena di morte e della censura. Vennero inasprite le tasse (in particolar modo sulla borghesia) e requisiti i beni degli emigrati;


- nel regno di Sardegna – che, a differenza dei precedenti, non era mai stato messo in discussione – Vittorio Emanuele II (1820-78), non restaurato come i suoi colleghi ma legittimamente insediato in seguito all'abdicazione del padre Carlo Alberto, non ne abrogò lo "Statuto", in apparenza per evitare ulteriori agitazioni dei democratici, ma forse, più sostanzialmente, perché il suo era l'unico Stato che, dall'eversione del decrepito ma resistente ordine viennese, avesse effettivamente da guadagnare...

 

 

Per la lezione completa in PDF: Democratici e moderati dal "decennio di preparazione" alla Seconda guerra d'indipendenza

Per qualsiasi dubbio, suggerimento, proposta: Contattami 

 

 Guarda anche le altre lezioni o vai all'indice: 

  • 0
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • 10
  • 11
  • 12
  • 13
  • 14
  • 15
  • 16
  • 17
  • 18
  • 19
  • 20
  • 21
  • 22
  • 23
  • 24
  • 25
  • 26
  • 27
  • 28
  • 29
  • 30
  • 31
  • 32
  • 33
  • 34
  • 35
  • 36
  • 37