Il papato dalla cattività avignonese al ritorno a Roma1) La sconfitta del papato nel conflitto con il monarca francese Filippo IV il Bello aveva determinato, nel 1305, lo spostamento della sua sede ad Avignone in Provenza, dove sarebbe rimasta per settant'anni, paradossalmente al riparo dalle pressioni imperiali e delle famiglie aristocratiche romane.

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2) Nonostante questo vantaggio, il legare le proprie sorti ad uno Stato territoriale (non a caso il collegio cardinalizio divenne francese per i 17/24), di cui assecondò le esigenze, segnò l'inizio del tramonto della funzione universale della Chiesa, tipica del Medioevo, nonché del suo prestigio e del riconoscimento della sua autorità morale, anche se non quello del suo potere temporale: papa Giovanni XXII, infatti, la dotò di un'amministrazione ben centralizzata, che prevedeva la nomina diretta di vescovi, arcivescovi e superiori dei monasteri, e di un'efficiente sistema di riscossione fiscale, esteso all'Europa intera, ovviamente suscitandone il serissimo malumore.

3) Come si vede, nel periodo della "cattività avignonese" la Chiesa fu capace di riorganizzarsi in maniera moderna, imitando i nuovi Stati in maniera tale da diventare per essi stessi, paradossalmente, un modello; un discorso che non vale, chiaramente, per il suo ruolo spirituale, immerso in una crisi che sarebbe terminata solo due secoli dopo...

 

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