Atene di Pericle

1) Quando, al termine delle guerre persiane, Atene, guidata da Temistocle, provvide alla propria ricostruzione, quella delle sue mura perimetrali – notevolmente rafforzate per evitare, in caso di invasione, di dover fuggire nelle isole come prima della battaglia di Salamina – suscitò il malumore degli spartani, formalmente motivato dal timore che, per la sua conseguente inespugnabilità, la città avrebbe potuto essere utilizzata come testa di ponte nel caso in cui fosse comunque caduta nelle mani del nemico.

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2) La preoccupazione di Sparta, che peraltro già ne aveva determinato la condotta talvolta ambigua nel corso del conflitto appena concluso, era in realtà espressione dell'evolvere verso la contrapposizione aperta della rivalità dovuta al rafforzamento, in quello maturatosi, ed alle conseguenti ambizioni egemoniche della sua problematica alleata, che in fondo come potenza navale aveva iniziato a configurarsi allora: non a caso, del resto, completate le suddette mura, «per scongiurare ulteriormente la possibilità di un assedio gli ateniesi […] assoggettarono la Beozia in modo che, essendo la polis di Mègara già loro alleata, ogni accesso all'Attica era sotto il controllo di alleati»; inoltre, su impulso di Aristide, stipularono un'alleanza con numerose città marittime ed isole dell'Attica, della Ionia (tra cui Mileto ed Efeso), dell'Egeo e della Tracia (in corso di liberazione dai persiani), con le quali costituirono una flotta per mezzo della fornitura di navi ed equipaggiamenti o di un contributo ad una cassa comune ("tesoro") raccolto e custodito da dieci magistrati ateniesi ("ellenòtami") nel santuario di Apollo nell'isola di Delo, al centro dell'Egeo, dove si teneva un'assemblea annuale.

 

3) Formalmente, l' "Anfizionia di Delo" (o "delio-attica", 477 a. C.) era una confederazione dalle finalità difensive anti-persiane, i cui contraenti si trovavano in posizione di parità e mantenevano la propria autonomia pur dovendo cedere ad Atene il comando in caso di guerra; va tuttavia notato che «non si trattava di un contratto su un piano di parità fra alleati, uno dei quali era Atene, ma […] di un contratto fra due elementi, dei quali Atene era l'uno e il complesso degli alleati l'altro», dal peso specifico diversissimo...

 

 

Per la lezione completa in PDF: Imperialismo, democrazia e sviluppo economico dell'Atene periclea

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