1) Come Tommaso d'Aquino aveva costituito l'espressione culminante della filosofia scolastica, così il francescano Guglielmo di Ockham (1280/90-1349), di poco successivo, ne segnò il punto d'arrivo e dissoluzione, modernamente rivolgendo, "attraverso il suo empirismo logico e scientifico […] la teologia in una direzione più religiosa e la filosofia in una direzione più spiccatamente orientata verso le scienze" .
Iscriviti alla nostra Fan page
2) Convinzione predominante del pensiero cristiano era stata la conciliabilità delle verità della ragione con quelle della fede, sulla base del presupposto che la prima può giovare alla comprensione della seconda, che le fornisce dei contenuti originali, cioè irriducibili alla sua "libera" elaborazione.
3) Tale presupposto dipendeva a sua volta dalla concezione "greca" della ragione e delle sue potenzialità, in base alla quale è possibile la conoscenza metafisica degli oggetti soprasensibili e, perciò, la dimostrazione dell'esistenza di Dio.
4) Ockham, dal canto suo, rigetta la metafisica tradizionale, ritenendo che la conoscenza non sia altro che un'elaborazione razionale dei dati empirici, cioè provenienti dall'esperienza, "interna" o "esterna"; di conseguenza, poiché di Dio non è possibile, in vita, esperienza alcuna, non è possibile né dimostrarne l'esistenza né comprenderne l'essenza...
Per la lezione completa in PDF: Guglielmo di Ockham
Per qualsiasi dubbio, suggerimento, proposta scrivete a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Guarda le altre lezioni o vai all'indice: