1) Il pensiero di Parmenide di Elea (515-450 a. C.), autore di probabile formazione pitagorica e dell'opera in versi successivamente intitolata Intorno alla natura, sembra essere stato trasmesso in un'interpretazione fuorviante che, proprio per la sua diffusione, non può essere accantonata, nonostante la sua necessità e proprio in vista di un suo superamento.
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2) Secondo la tradizione egli non fu interessato all'individuazione dell'archè, e dunque ad una spiegazione del mondo che ci circonda, ma ad una "verità" distinta da esso ed attingibile da una "ragione" che, accantonando l'esperienza sensibile e fondandosi solo su sé stessa, individua, come proprio oggetto specifico, l' "essere", del quale non può che dire che "è", così come del suo opposto, l'impensabile "non-essere" non può che dire che "non è"...
Per la lezione completa: Parmenide
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