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E' trascorsa una settimana dall’incontro tenutosi a Palazzo Chigi sul rientro a settembre a scuola e oltre alle misure contenitive proposte dal Comitato Tecnico Scientifico quella che ha fatto discutere e ha acceso il dibattito è l’ipotesi di compartimentare i banchi con divisori in plexiglass allo scopo di garantire maggiore sicurezza.
Le diverse opinioni si rincorrono sul web e nelle testate giornalistiche “No/Si plexiglass, dando origine ad una dicotomia coinvolgendo psicologi, esperti e anche politici.
Matteo Salvini riferendosi ai divisori in plexiglass la definisce “una follia”, Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia afferma:” Questo governo non smette mai di stupire. Il premier Conte e la ministra Azzolina annunciano un rientro a scuola da incubo, con i bambini rinchiusi in scatole di plexiglass come se fossero sardine: si tratta di una proposta assolutamente irricevibile. Agli studenti deve essere garantita la sicurezza sanitaria, ma questa non la si ottiene con barriere in plastica, ma investendo sull’edilizia scolastica: bisogna aumentare il numero delle aule per ridurre gli studenti in ciascuna classe, rimettere a nuovo i plessi.
Hanno espresso le loro perplessità anche i componenti della commissione Bianchi istituita dal Ministro all’Istruzione Lucia Azzolina per supportare la scuola durante l’emergenza epidemiologica e proporre soluzioni per l'avvio del prossimo anno scolastico in sicurezza. Di questa task force fa parte Giulio Ceppi, ricercatore del Politecnico di Milano che riguardo alle barriere in plexiglass ha detto:
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Mercoledì 17 giugno inizieranno gli esami di Stato che coinvolgeranno 1 milione fra studenti e accompagnatori insieme a 70.000 docenti e dirigenti scolastici, senza contare il personale di segreteria, i collaboratori scolastici, i tecnici di laboratorio necessari allo svolgimento delle prove.
Il problema ad oggi più rilevante è la mancanza di diversi presidenti di commissione. Esempio eclatante è la Lombardia (regione più colpita da Codiv-19) dove mancano ancora 700 docenti che possano presiedere parte delle 1700 commissioni. In tutta Italia comunque, mancano ancora 1200 presidenti pari al 10% di quelli necessari.
Ad affrontare la questione è intervenuta la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina con un’ordinanza che fornisce ai direttori degli uffici scolastici regionali lo strumento normativo per provvedere alle nomine d’ufficio, anche derogando all’ordinario requisito, per i docenti, di dieci anni di anzianità di ruolo.
Il Decreto n. 21 firmato il 3 giugno dalla ministra prevede infatti che i dirigenti degli Uffici scolastici regionali possano nominare personale non inserito nell’elenco regionale dei presidenti e che non abbia presentato istanza di partecipazione, purché si tratti di dirigenti scolastici della scuola secondaria di primo e secondo grado e di docenti delle superiori che non hanno dieci anni alle spalle di insegnamento ma sono di ruolo. Inoltre possono essere accettate anche le domande di professori universitari di prima e seconda fascia, di docenti di ruolo presso le istituzioni AFAM, di ricercatori di tipo A e B.
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L’ANP (Associazione nazionale dei dirigenti pubblici e della professionalità della scuola) aveva denunciato già nei giorni scorsi, in seguito alla diffusione da parte del Comitato Tecnico Scientifico del documento contenente le misure contenitive per poter rientrare in classe in piena sicurezza, le difficoltà di concretizzare le direttive date dal documento che sebbene risultino valide presentino delle criticità. Nell’incontro tenutosi ieri a Palazzo Chigi, presieduto dal Premier Conte, la ministra Azzolina e tutti i diretti interessati al rientro a settembre, è stata confermata la volontà di far sì che si ritorni alla didattica in presenza, impresa ardua ma non impossibile, come afferma anche la ministra Azzolina” Tutti regolarmente in presenza è un obiettivo difficile, complicato, ma non impossibile “
Al tavolo di confronto presente anche Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, che ha evidenziato una serie di criticità già in essere, rese ancora più impellenti proprio a causa della pandemia, cui sarà necessario trovare soluzioni per rispettare concretamente le indicazioni del Cts:
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Conclusosi, nella tarda serata di ieri, a Palazzo Chigi, il vertice sulla riapertura delle scuole a settembre, l’incontro è stato presieduto dal Presidente del Consiglio Conte, dalle ministre dell'Istruzione, Lucia Azzolina e dei Trasporti, Paola De Micheli, dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, del coordinatore del CTS Agostino Miozzo, dai rappresentanti di enti locali, le OO.SS. i Forum nazionali delle associazioni studentesche, dei genitori, delle scuole paritarie, della Federazione italiana per il superamento dell'handicap.
Si va sempre più consolidando l’idea del rientro a settembre a scuola, lo ha ribadito Conte all’apertura del vertice:” Nell’emergenza “siamo stati costretti a chiudere la scuola, ma abbiamo tratto una lezione. Siamo stati costretti alla didattica a distanza. Ho sempre avvertito preoccupazione per che non poteva accedervi. Col nuovo anno scolastico l’obiettivo è tornare a scuola in piena sicurezza. La didattica a distanza può essere un’opportunità in più per potenziare offerta didattica, ma certo dobbiamo ritornare in presenza”. Ad avvalorare quanto detto dal premier anche la ministra Azzolina: “L’obiettivo di riapertura a settembre è complesso, ma raggiungibile se lavoriamo tutti insieme: il Paese si aspetta da noi che i ragazzi a settembre tornino a scuola”.
La ministra ha parlato di un piano su più livelli che seguirà l’andamento del rischio di contagio, il tutto per permettere agli alunni di tornare in piena sicurezza a scuola.
Tra le tante ipotesi che giravano in web, per il rientro a settembre, c’era quella di un probabile sdoppiamento dei gruppi di classe prevedendo dei doppi turni di ingresso, smontata poi dalla volontà espressa dalla ministra di tenere il gruppo di classe unito.
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"Positivo, ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno, ha continuato a insegnare a distanza nei giorni di degenza”, questa è la motivazione che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato alla sua volontà d’insignire dell'onorificenza di Cavaliere al merito, il prof Ambrogio Orazio.
Ambrogio Iacono è un insegnante dell’Istituto Alberghiero di Ischia, che a 49 anni, è risultato positivo al Coronavirus. Nonostante il suo ricovero, il professore non ha voluto lasciare da soli i suoi studenti e ha continuato a fare lezione in videoconferenza, grazie anche alla collaborazione datagli dagli infermieri che lo aiutavano con il suo tablet. L’evento ha avuto una vasta eco in tutta Italia e anche il Presidente del Consiglio Conte si espresse a riguardo:” Tanti cittadini stanno offrendo prove di grande impegno, tra questi c’è il prof. Ambrogio Iacono: colpito dal covid-19, continua a fare lezione a distanza ai suoi studenti dal letto dell’ospedale. Grazie Professore: i suoi studenti saranno fieri di Lei “. A volte le parole hanno un seguito se sono seguite dai fatti e il professore oltre che trasmettere il suo sapere ha dato un vero esempio di dovere morale.
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Come è noto il ministero dell'Istruzione ha convocato per domani un tavolo allargato per la riapertura delle scuole a settembre e per definire l'avvio dell'anno scolastico 2020-2021.
"Ho chiesto la partecipazione di tutti - ha aggiunto Azzolina - perché la scuola è un tema-Paese e va affrontato con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti. Non poteva essere altrimenti. Ognuno farà la sua parte in questa sfida che ci vede impegnati con un obiettivo comune: tornare fra i banchi di scuola a settembre, in sicurezza".
Già nei giorni scorsi, alla luce del documento tecnico diffuso dal Comitato tecnico scientifico della protezione civile per la rimodulazione delle misure contenitive per la scuola, insegnanti, l’associazione nazionale presidi hanno manifestato le loro proteste inviando al governo le contro- deduzioni.
Innanzitutto gli studenti dalla scuola primaria fino all’ultimo anno delle superiori dovranno indossare la mascherina e potranno toglierla solo durante l’interrogazione, per mangiare e per fare attività fisica. Dovranno entrare con orari scaglionati per non creare assembramenti fuori dalla scuola o nel cortile e dovranno restare distanti, anche tra i banchi, almeno un metro l’uno dall’altro. La scuola dovrà disporre percorsi ad hoc all’interno dell’edificio e, dove possibile, sfruttare tutte le entrate possibili per evitare l’assembramento. Se nei locali della mensa non ci fosse spazio a sufficienza, i ragazzi dovranno mangiare in classe, al loro posto.
È chiaro che a preoccupare in modo particolare è la questione del distanziamento: «Quel documento è generico e si limita a parlare di distanziamento. Senza modifiche strutturali – spiega il presidente dell’Anp Antonello Giannelli – non potremo fare nulla».
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La ministra Azzolina dal suo profilo Facebook fa sapere che domani 4 giugno alle 17,30 ci sarà un tavolo allargato, per definire l’avvio dell'anno scolastico 2020-2021.” Ringrazio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che presiederà l’incontro a cui parteciperanno Enti locali, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Protezione Civile, Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Salute, Sindacati, Forum nazionali delle associazioni studentesche, dei genitori, delle scuole paritarie, della Federazione italiana per il superamento dell'handicap” così scrive la ministra e prosegue il suo intervento ribadendo quanto sia importante per lei che siano coinvolti tutti i diretti interessati in modo da creare delle giuste direttive affinché ci sia un rientro a scuola in piena sicurezza.
Si profila sempre più, la volontà e la determinazione di un rientro a scuola a settembre, le cui linee sono attese da insegnanti, docenti e famiglie che insieme auspicano che si possa riprendere il normare fluire delle lezioni in presenza.
Sappiamo che il documento del Comitato Tecnico Scientifico approvato lo scorso 26 maggio dal Comitato tecnico scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione civile e diffuso nei giorni scorsi, abbia stabilito tutte le misure contenitive per poter rientrare in classe in piena sicurezza, adottando quelle che sono le basilari regole da rispettare per evitare che possano esserci contagi e trasmissioni del virus perché sussiste la consapevolezza che l’emergenza epidemiologica sebbene si sia affievolita resti comunque una presenza e un rischio da non eludere.
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- Scritto da Imma Paone
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L'esame di stato ormai vicino prevede lo svolgimento per ciascun candidato della sola prova orale.
Il colloquio è finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente.
Il candidato nel corso del colloquio, deve dimostrare:
- di aver acquisito i contenuti propri delle singole discipline
- di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale utilizzando anche la lingua straniera
- di saper analizzare criticamente e correlare al percorso di studi,mediante una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze svolte nell'ambito dei PCTO
- di aver maturato le competenze previste dalle attività di Cittadinanza e Costituzione condivise dalla programmazione dal consiglio di classe
La sottocommissione, prima di ogni giornata di colloquio predispone i materiali per ogni candidato, che saranno poi comunicati al candidato il giorno stesso del colloquio, come chiarito da una nota pubblicata in seguito all'OM.
Il materiale è costituito da un testo, un documento,un’esperienza, un progetto, un problema ed è finalizzato a favorire la trattazione di argomenti caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare.
Nella scelta del materiale da assegnare, bisogna tener presenti il percorso didattico di ciascun candidato.