"Positivo, ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno, ha continuato a insegnare a distanza nei giorni di degenza”, questa è la motivazione che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato alla sua volontà d’insignire dell'onorificenza di Cavaliere al merito, il prof Ambrogio Orazio.
Ambrogio Iacono è un insegnante dell’Istituto Alberghiero di Ischia, che a 49 anni, è risultato positivo al Coronavirus. Nonostante il suo ricovero, il professore non ha voluto lasciare da soli i suoi studenti e ha continuato a fare lezione in videoconferenza, grazie anche alla collaborazione datagli dagli infermieri che lo aiutavano con il suo tablet. L’evento ha avuto una vasta eco in tutta Italia e anche il Presidente del Consiglio Conte si espresse a riguardo:” Tanti cittadini stanno offrendo prove di grande impegno, tra questi c’è il prof. Ambrogio Iacono: colpito dal covid-19, continua a fare lezione a distanza ai suoi studenti dal letto dell’ospedale. Grazie Professore: i suoi studenti saranno fieri di Lei “. A volte le parole hanno un seguito se sono seguite dai fatti e il professore oltre che trasmettere il suo sapere ha dato un vero esempio di dovere morale.
“Non ho fatto nulla di straordinario, ho semplicemente continuato a fare il mio lavoro, anche se da un letto d’ospedale”. “Era giusto proseguire nonostante la polmonite: avevo conservato una discreta forma fisica e poi da professore di scienze avevo il dovere insegnare, e addirittura testimoniare in prima persona, tutti gli aspetti della pandemia da un punto di vista medico-scientifico e anche da un punto di vista umano, dichiara il professore Iacono.
“Dà vita a dei buoni esempi: sarai esentato dallo scrivere delle buone regole” così affermava Pitagora e sicuramente il professore ha trasmesso con il suo esempio infinite regole e facilmente decodificabili: amore e devozione per il suo lavoro, senso di responsabilità nei confronti dei suoi studenti che sono stati la forza trainante in un momento in cui si trovava a combattere la sua battaglia contro un nemico invisibile.
Il professore durante la sua degenza in ospedale non si è mai fermato, sotto lo sguardo incredulo di infermieri e medici, nonostante il dolore al petto e il piccolo infarto polmonare proprio quando intorno a lui aleggiava imperterrito lo spettro del Covid-19, ha perseguito nel suo compito, continuando le sue lezioni a distanza e trovando in questo un collegamento con il mondo esterno in un momento in cui intorno a lui c’era il vuoto.
Ambrogio Iacono oggi è nella sua casa di Forio, ancora non ha incontrato la sua famiglia che vive a Napoli ma ha vinto la sua battaglia e alla notizia che sarà cavaliere al merito, ha esordito:” “Davvero sarò Cavaliere al merito? Non ci credo, ma certo è qualcosa che mi riempie d’orgoglio. Continuo a ripetere di aver fatto semplicemente il mio lavoro e non mi aspettavo che la mia storia, che continuo a ritenere non straordinaria, potesse avere un risalto così significativo”.
Comprensibile l’emozione del professore così come anche il fatto che abbia ribadito che ha solo svolto il suo lavoro, perché il vero docente è proprio come lui, non abbandona mai i suoi allievi e continua a tenergli la mano anche se in un letto di ospedale. Potremmo concludere, affermando che la “DAD colpisce ancora”, bistrattata a destra e a manca, è riuscita comunque nel suo fine, perché quello che è importante è l’obiettivo conseguito: Il risultato? Un successo. Alunni attenti e affettuosi, qualcuno si è commosso. I genitori sono rimasti entusiasti. A tutti ho detto che dare qualcosa in più, in questo periodo, è un preciso dovere morale” conclude il professore Ambrogio Iacono.