L’ANP (Associazione nazionale dei dirigenti pubblici e della professionalità della scuola) aveva denunciato già nei giorni scorsi, in seguito alla diffusione da parte del Comitato Tecnico Scientifico del documento contenente le misure contenitive per poter rientrare in classe in piena sicurezza, le difficoltà di concretizzare le direttive date dal documento che sebbene risultino valide presentino delle criticità. Nell’incontro tenutosi ieri a Palazzo Chigi, presieduto dal Premier Conte, la ministra Azzolina e tutti i diretti interessati al rientro a settembre, è stata confermata la volontà di far sì che si ritorni alla didattica in presenza, impresa ardua ma non impossibile, come afferma anche la ministra Azzolina” Tutti regolarmente in presenza è un obiettivo difficile, complicato, ma non impossibile “
Al tavolo di confronto presente anche Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, che ha evidenziato una serie di criticità già in essere, rese ancora più impellenti proprio a causa della pandemia, cui sarà necessario trovare soluzioni per rispettare concretamente le indicazioni del Cts:
- Edifici adeguati e maggiori spazi al fine di garantire il distanziamento sociale e ogni misura anti -contagio;
- Messa a norma degli edifici scolastici, sono tanti gli edifici scolastici che si presentano completamente inadeguati a garantire la sicurezza degli studenti e dei lavoratori;
- Incrementi della dotazione organica del personale, è indispensabile che venga raddoppiato sia il numero dei docenti che quello dei collaboratori scolastici necessari per la vigilanza sulle aree comuni, dove è più probabile l’assembramento. Sebbene ancora non sia stato specificato, quale sia il numero di alunni oltre il quale si crea un “assembramento;
- Prevedere procedure agili al fine di assumere tempestivamente tutte le unità di personale indispensabili;
- Aggiornamento del personale docente, secondo Giannelli “La didattica dell’emergenza ha reso ancora più urgente il ripensamento delle prassi didattiche e docimologiche al fine di motivare gli studenti, accrescerne l’autonomia e favorirne il successo formativo. Riprendendo Morin, dobbiamo fare nostro il paradigma culturale della “testa ben fatta” anziché della “testa ben piena”. Questo specifico aspetto deve costituire oggetto di un massiccio e capillare piano di aggiornamento per il personale docente.
- Ruolo Centrale di Dirigenti Scolastici, Giannetti chiede, che venga definito il ruolo del DS anche in riferimento alle norme contenute nel Dlgs 81/2008 (decreto sicurezza) procedendo anche ad una revisione delle penali datoriali, che vanno rese più eque e sostenibili. In merito alle responsabilità oggettive dei dirigenti scolastici anche la CISL scuola attraverso un dossier ha ipotizzato sulle eventuali responsabilità che i presidi possano dover fronteggiare durante la fase emergenziale:” Riteniamo – a proposito di questo aspetto – che debba essere delimitata la responsabilità dei dirigenti scolastici sia in relazione all’utilizzazione a fini scolastici di strutture non usualmente destinate all’istruzione e formazione sia perché l’osservanza delle prescrizioni indicate dal protocollo nazionale assolva ogni altra responsabilità relativamente a possibili contagi”. Non solo, ma si chiede la modifica del Dlgs 81/2008 (Decreto sicurezza), in relazione ai limiti del rispetto delle prescrizioni di “sicurezza in occasione del servizio scolastico, il quale dovrà essere svolto on line fino a quando non sono state ripristinate le necessarie condizioni di sicurezza”.
A tal proposito un grido di allarme giunge anche dal Dirigente scolastico dell’istituto “Garibaldi” di Salemi, in provincia di Trapani, il quale in un’intervista all’Agenzia Dire evidenzia le difficoltà di un piano Scuola inesistente e di come sia difficile riuscire a fronteggiare tutte le difficoltà che possano presentarsi in un istituto come il suo che include 1200 studenti, 170 docenti e 30 operatori Ata, dislocati in 13 plessi. “Il rischio di nuovi contagi da Covid-19 con la riapertura delle scuole a settembre è reale e la responsabilità penale per ciascun istituto ricade sul dirigente scolastico, in qualità di datore di lavoro. Ma se con tutti i dispositivi e le procedure da applicare che porremo in essere per prevenire la diffusione del virus, si dovesse comunque verificare un contagio, come potrebbe la scuola dimostrare che non ha colpa? La responsabilità penale è personale e siamo in tanti tra i dirigenti scolastici a chiedere con forza ai decisori politici la derubricazione di questo aspetto, con una rivalutazione del carico di responsabilità”.
Il Presidente Giannelli, auspica che si possa giungere quanto prima ad un piano di lavoro da seguire in vista della riapertura delle scuole a settembre: “Servono obiettivi e protocolli di sicurezza definiti, risorse adeguate e responsabilità ben distinte». I dirigenti della scuola «sono pronti, come sempre, a impegnarsi al massimo ma non devono essere lasciati soli”.