Varie

SCUOLA2E' forte la contrapposizione tra favorevoli e contrari alla didattica a distanza, un tema sul quale si sta dibattendo fortemente tra gli stessi docenti e sul quale è intervenuta più volte la ministra Azzolina sia con l'audizione in parlamento e sia con la sua lettera indirizzata a tutto il mondo della scuola nella quale scrive "La didattica a distanza sta diventando una risorsa (così come lo è sempre stata nella scuola in ospedale) che sopperisce all’impossibilità di fare lezione in presenza, e sta permettendo a docenti, ragazzi e famiglie di riscoprire una vicinanza, una collaborazione ed un’alleanza che sono ancora più preziose di fronte al senso di incertezza che comprensibilmente tutti sentiamo".
Ma la didattica a distanza può essere non democratica, ma terribilmente classista se non garantirsce a tutti gli studenti le stesse possibilità di accedere alle risorse e le lezioni in rete sia per carenza di pc che di adeguata connessione.

Un aspetto emerso anche dal dibattito tenuto in Senato. Il timore che accomuna un po' tutti gli interventi dei senatori dell'opposizione è quello di non riuscire a raggiungere tutti gli studenti, nonostante gli esiti dei sondaggi pubblicati.

Sempre più chiaro a tutti che divario digitale significa divario sociale. Che ancor di più in questa emergenza si è creata una scuola di seria A  e una di serie B, con scuole preparate e super organizzate, in cui gli studenti erano quasi tutti pronti e autonomi per recepire questo tipo di istruzione, e scuole che per mezzi e platea, rischiano seriamente di compromettere il percorso scolastico di molti studenti.

letteraPubblichiamo la lettere che il Ministro Azzolina ha indirizzato a tutto il mondo della scuola:

Carissimi,

in questi giorni difficili sento ancora più il dovere di stare vicino a tutti Voi, a tutta la comunità della scuola italiana. La scuola è stata destinataria di una delle prime misure che il Governo ha dovuto varare per fare fronte all’emergenza causata dal Coronavirus; ha dovuto confrontarsi con una situazione inaspettata, rapida e profondamente impattante. La scuola, prima di tanti altri ambiti, ha dovuto imparare a far fronte ad un’emergenza drammatica, non solo da un punto di vista organizzativo, ma anche emotivo. E voglio dire, prima di ogni altra cosa, che sono orgogliosa di come tutto il mondo della scuola italiana, i suoi docenti, i suoi alunni e tutto il persona le, abbia reagito ad un evento di questa portata. Sono orgogliosa di tutti Voi, e Vi ringrazio per avere accompagnato ogni decisione, ogni cambiamento, per quanto repentino, con professionalità e umanità.

In questi giorni faticosi penso spesso al suono della campanella . Quel suono a volte fastidioso, ma sempre emozionante, che fino a due anni fa ogni mattina rappresentava per me il vero inizio della giornata: salutare le colleghe e i colleghi insegnanti, il mio dirigente scolastico, il personale ATA, incontrare le studentesse e gli studenti, e quell’aula vuota che in pochi secondi si riempiva di vita, risate, rumore, sguardi assonnati. Penso a quanto possa mancare ora a tutti noi quella campanella .
E mi chiedo: se fossi stata a scuola da docente o da dirigente scolastico, cosa avrei fatto io davanti a quest’emergenza che ha sconvolto le abitudini di tutti noi? Mi chiedo che cosa avrei fatto davanti ai volti smarriti degli alunni, alle notizie atroci di studenti che perdono i loro affetti più cari senza nemmeno poterli salutare, a bimbi che non capiscono il perché di tutto ciò, come del resto gli adulti. Chi fa il docente o il dirigente scolastico sa che c’è una sola risposta possibile.

Azzolina 26 03La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, oggi, giovedì 26 marzo, alle 15.30, in Aula del Senato, ha tenuto un’informativa sulle iniziative per la prosecuzione dell’anno scolastico alla luce dell'emergenza sanitaria in corso.

Poche ore prima della diretta la Ministra aveva annunciato che avrebbe affrontato il tema della didattica a distanza, dei fondi per la scuola e degli Esami di Stato. E così è stato. 

Dopo una premessa su quanto è stato fatto fino ad ora, dopo aver espresso la sua vicinanza a tutti i cittadini, in particolare a quelli di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna maggiormente colpiti dall’emergenza e dopo i ringraziamenti a tutti i docenti, medici, personale sanitario e di protezione civile ha affrontato le principali questioni concernenti il mondo della scuola.

Fondi: In primo luogo ha comunicato di aver firmato ieri un decreto che stanzia 43,5 milioni di euro a favore delle scuole con aggiunta di 85 milioni per l’anno 2020 al fine di consentire a tutti gli istituti scolastici di dotarsi immediatamente di tutti gli strumenti utili per l’apprendimento a distanza, e per supportare gli studenti meno abbienti. 

È, inoltre, garantita la presa di servizio di collaboratori scolastici nei territori colpiti dall’emergenza, in modo da non pregiudicare in alcun modo il processo di internalizzazione di questi lavoratori. Inoltre sono previsti fondi per gli “animatori digitali” delle scuole. 

maturitaNulla di nuovo nell’informativa della Ministra Azzolina al Senato appena conclusa. Arriva solo la conferma delle indiscrezioni circolanti ormai da giorni che gli esami di Stato a conclusione del II ciclo di istruzione saranno “seri”, e che le commissioni saranno costituite da 6 membri, tutti interni, con il solo presidente esterno, nel ruolo di garante della regolarità dell’intero percorso d’esame.

Niente di più. Ancora manca il coraggio, alla Ministra, di delineare il quadro della scuola a venire nei prossimi tre mesi. Di fronte a procedure valutative e a delibere urgenti che sono alle porte, preferisce attendere l’ufficialità della proroga della sospensione delle attività, piuttosto che anticipare quanto l’intera comunità scolastica necessita di sapere, per poter procedere con minori incertezze e improvvisazioni lungo il cammino della sperimentazione della DAD.

Un’occasione sprecata, dunque. Mentre afferma “nessuno si senta nell’incertezza”, utilizza il futuro per non dire nulla: “seguiranno nelle prossime settimane tutti i provvedimenti relativi alle decisioni che stiamo assumendo; saranno impartite a tutti nuove indicazioni operative”.

conte dcpm 24 3Ieri sera, 24 marzo 2020, si è tenuto un Consiglio dei Ministri straordinario che ha portato all’emanazione di un nuovo DCPM che introduce misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, con provvedimenti da rinnovare mese per mese e fino al termine dello stato di emergenza, fissato al 31 luglio 2020 dalla delibera assunta dal Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020. Questo non deve far pensare che il Governo abbia già intenzione di prolungare le misure restrittive sino a tale data ma è semplicemente la data di scadenza del decreto, lo ha precisato in serata lo stesso Conte. 

L’applicazione delle misure potrà essere modulata in aumento oppure in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del predetto virus, una o più tra le misure previste dal decreto stesso, secondo criteri di adeguatezza specifica e principi di proporzionalità al rischio effettivamente presente.

Questi i nuovi divieti:

- limitazione della circolazione delle persone, compresa la possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora, o di entrare o uscire dal territorio nazionale se non per spostamenti individuali, limitati nel tempo e nello spazio e motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni;

DADE’ trascorso un mese da quando le scuole sono state chiuse nelle zone rosse del Nord Italia per poi arrivare al 4 marzo scorso alla sospensione didattica di tutti gli istituti scolastici sul territorio nazionale, da allora il Ministero dell' Istruzione ha avviato la procedura della didattica a distanza (DAD) istituendo una pagina web per fornire il supporto necessario al lavoro dei dirigenti scolastici, del personale e degli insegnanti nei percorsi didattici a distanza per tutti gli  alunni compresi quelli  con disabilità.

Indubbiamente non è facile essere alunni né tanto meno essere docenti in questa fase di  emergenza Covid 19. C’è la consapevolezza che i docenti, alla stregua dei propri alunni, siano sottoposti a uno stress emotivo dettato oltre che dal momento anche da situazioni familiari non facili per tanti.

Ma da educatori, si rendono conto che la loro priorità debba essere quella di non perdere il contatto con i loro studenti, i quali hanno necessariamente bisogno di punti di riferimento in questo momento in cui la classe virtuale ha sostituito quella in presenza.

valutazione 1Io non ho l’ossessione del voto” Così ha dichiarato oggi la Ministra Azzolina, ospite a Radiorai1, alla domanda posta su come procederanno le valutazioni quest’anno con la didattica a distanza.

Il problema della didattica a distanza non è la valutazione, ma stare vicino a dei ragazzi smarriti, che hanno perso la routine. Gli insegnanti sono fondamentali da un punto di vista emotivo.”

La ministra dunque ribadisce il valore della didattica a distanza a sostegno di un momento così complesso, e dando pieni poteri ai docenti sulla valutazione.

CHIUSURA UN MESE DOPO Ad un mese dalla chiusura delle scuole la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta stamattina a “Tutti in classe”, su Radio Rai 1, in merito all’attualità scolastica.

Ecco i temi affrontati: 

Didattica a distanza« ci sono aspetti positivi da parte di quelle scuole che si erano mosse in anticipo, approfittando dei finanziamenti messi a disposizione e ci sono realtà più deboli a cui abbiamo provato a dare risposta come ministero dell’istruzione tramite anche gemellaggi con altre scuole mettendo varie soluzioni in campo. Non è una differenza Nord-Sud ma è una situazione a macchia di leopardo», ha evidenziato la ministra Azzolina.

Come si procederà con la valutazione: «l’anno scolastico sarà valido e gli insegnanti sulla base dei criteri stabiliti dal collegio dei docenti hanno la piena libertà di valutare come ritengono anche nelle piattaforme ma questo non lo dice il Ministero dell’Istruzione ma moltissimi lo stanno già facendo, stanno già valutando sulla base della didattica a distanza, ma io non ho l’ossessione del voto. Il problema della didattica a distanza non è la valutazionema essere vicini a dei ragazzi che in questo momento sono smarriti, che vanno sostenuti, che vanno rassicurati perché hanno perso i loro punti di riferimento, non hanno più la routine che avevano prima e alla quale facevano riferimento, il punto è che, gli insegnanti in questo momento per loro sono fondamentali, da un punto di vista non soltanto degli apprendimenti ma da un punto prettamente emotivo».