Pubblicata la nota 572 del 28/03/2020 con Oggetto: D.L. 17 marzo 2020, n. 18, recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” - Indicazioni operative per le Istituzioni scolastiche ed educative
In relazione all’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del COVID-19, il Governo è intervenuto con il D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. “Cura Italia”) attraverso l’adozione di specifiche misure in diversi settori, con particolari previsioni anche nei confronti delle Istituzioni scolastiche. Al fine di supportare le Istituzioni scolastiche nella gestione delle attività in un momento di estrema contingenza, la presente nota intende fornire alcune prime indicazioni essenziali rispetto all’applicazione del Decreto, in particolare, sulle seguenti disposizioni afferenti al sistema scolastico:
I. pulizia straordinaria degli ambienti scolastici (art. 77);
II. differimento dei termini amministrativo-contabili (art. 107);
III. strumenti per la didattica a distanza (art. 120).
In particolare ci soffermiamo su un passaggio che pone una serie di interrogativi riguardanti gli strumenti per la didattica a distanza:
In queste settimane, molti dirigenti scolastici stanno concedendo, in comodato d’uso gratuito alle famiglie degli studenti meno abbienti che necessitano di dispositivi individuali per la didattica a distanza, personal computer, desktop e portatili, e tablet, che sono nella proprietà della scuola e che, durante la sospensione delle attività didattiche, restano inutilizzate. A tal fine, si raccomanda a tutti i dirigenti scolastici, nel rispetto di compiti e funzioni del consegnatario, di mettere a disposizione, ove possibile, le attrezzature digitali della scuola per l’utilizzo temporaneo ai fini della didattica a distanza. Le istituzioni scolastiche alle quali, assolto l’eventuale fabbisogno per i propri studenti, restino in disponibilità dispositivi digitali utili per l’apprendimento a distanza, sono invitate a concedere gli stessi in comodato d’uso anche alle altre scuole del territorio che ne risultino prive, attivando reti di solidarietà e mutuo aiuto per la didattica a distanza.
Sembra quasi uno scenario apocalittico di guerra che invita quasi i ds a smontare le dotazioni informatiche delle scuole per concederle in comodato d’uso a famiglie e alunni, ma ci sono una serie di difficoltà: i dispositivi fissi necessitano di connessione LAN, di cui molte famiglie non sono dotate, e poi vanno montati, consegnati e organizzati col software adatto; la dotazione strumentale, tanto utile alle scuole e acquistata grazie a fondi europei mediante procedure lunghe e complesse, richiede manutenzione costante che presso le famiglie assegnatarie non potrebbe essere assicurata, tralasciando anche una percentuale di guasti che si potrebbero verificare. Va inoltre considerato che il vero scoglio è costituito dalla connettività, che ha i suoi costi.
Al pari dell'invito del presidente Conte alle grandi catene di distribuzione alimentare, di scontare i prezzi dei beni di prima necessità per i titolari dei buoni spesa, si dovrebbe auspicare un analogo intervento presso i principali gestori di servizi per la telefonia mobile, di aumentare la disponibilità di giga per ogni abbonamento, in quanto la tanta sbandierata solidarietà digitale evidenzia molte limitazioni. Nonostante infatti si dica che i gestori abbiano dato giga gratis e illimitati a tutti, le offerte non sono proprio cosi. Vodafone per esempio ha dato giga solo ad una parte dei suoi clienti, Illiad li ha concessi solo a chi aveva un determinato abbonamento e comunque sempre su invito. Tra smart working e didattica a distanza, la connessione diventa il vero collo di bottiglia, in quanto la linea internet italiana non è in grado di gestire il sovraccarico, la congestione, un traffico tale, basti vedere le difficoltà che in tanti stiamo già affrontando in questi giorni. L’Italia, con 8.73 Mbps (Megabit per second), è al penultimo posto su 28 Paesi membri (meno Malta, di cui mancano i dati) dati forniti da Net Index.
Va evidenziato anche che le procedure per l'acquisto e l'inventario di nuovi device da parte delle scuole, prima di concederli in comodato d'uso alle famiglie degli alunni bisognosi, richiede tempi significativi, che potrebbero vanificare investimenti e sforzi, tenuto conto che mancano solo due mesi alla fine dell'anno scolastico.
Restano anche altri interrogativi: come individuare chi ha necessità di un device? Quale deve essere il discrimine per un DS per concedere in comodato d'uso un apparecchio? In caso di guasti chi lo riparerà?
Non dimentichiamo che l'Italia è il paese della burocrazia. Oggi decreti e note ministeriali ci spingono ad osare, ma nel concreto, tra le righe, emerge prepotente il meccanismo farraginoso che rinvia ad articoli e commi a garanzia e tutela, nel quale tutte le buone intenzioni rischiano di naufragare.
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