Nulla di nuovo nell’informativa della Ministra Azzolina al Senato appena conclusa. Arriva solo la conferma delle indiscrezioni circolanti ormai da giorni che gli esami di Stato a conclusione del II ciclo di istruzione saranno “seri”, e che le commissioni saranno costituite da 6 membri, tutti interni, con il solo presidente esterno, nel ruolo di garante della regolarità dell’intero percorso d’esame.
Niente di più. Ancora manca il coraggio, alla Ministra, di delineare il quadro della scuola a venire nei prossimi tre mesi. Di fronte a procedure valutative e a delibere urgenti che sono alle porte, preferisce attendere l’ufficialità della proroga della sospensione delle attività, piuttosto che anticipare quanto l’intera comunità scolastica necessita di sapere, per poter procedere con minori incertezze e improvvisazioni lungo il cammino della sperimentazione della DAD.
Un’occasione sprecata, dunque. Mentre afferma “nessuno si senta nell’incertezza”, utilizza il futuro per non dire nulla: “seguiranno nelle prossime settimane tutti i provvedimenti relativi alle decisioni che stiamo assumendo; saranno impartite a tutti nuove indicazioni operative”.
In merito agli esami di Stato, dunque, che attualmente costituiscono lo scoglio maggiore da superare, siamo ancora ai nastri di partenza. Eppure non è difficile immaginare che, nel quadro emergenziale nel quale il nostro paese ancora annaspa, inverosimilmente potrà essere messa in moto la complessa macchina organizzativa che prevede le due prove scritte a carattere nazionale, da svolgersi in contemporanea su tutto il territorio.
La comunità scolastica – dirigenti, docenti, alunni e famiglie – in queste settimane ha dato prova di grande coraggio nel rimboccarsi le maniche, superare i confini del “lecito secondo legge e contratto”, nell’avviare sperimentazioni che attendono di essere validate (su questo la Azzolina nell’intervento al Senato ha affermato di voler valorizzare tutte le pratiche poste in essere).
La prova di coraggio che si chiede al Ministero è di lasciar cadere meccanismi elefantiaci e farraginosi nella previsione delle modalità delle prove d’esame, per scongiurare il rischio di insuccesso dovuto a ulteriori imprevisti dovuti all’emergenza, e di dare al più presto certezze sul come e quando saranno svolti gli esami di Stato.
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