Varie

Maurizio Landini 1Ancora polemiche sullo slittamento delle prove invalsi. Sindacati denunciano comportamento antisindacale del Governo. Sullo sciopero generale irrompe anche Landini con l'adesione allo sciopero che va assumendo connotazione di mobilitazione generale.
Dopo il rinvio delle prove Invalsi previste inizialmente il 5 maggio in concomitanza dello sciopero, L'Unicobas insorge contro lo spostamento eseguito dal Presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello. Lo spostamento, forse anche sollecitato dallo stesso ministro, mira dichiaratamente a far saltare la coesione all’interno del corpo docente che entrerà in sciopero il 5 maggio, giorno previsto per l’inizio delle prove stesse. L'Unicobas, forse i più duri e oltranzisti tra i sindacati di categoria insieme ai colleghi della Gilda insegnanti, che già qualche giorno fa parlavano di protesta ad oltranza con un probabile blocco degli scrutini se il governo non ritirerà il Ddl, minacciano di adire le vie legali. Il provvedimento si configurerebbe come condotta anti sindacale. Questa la denun
cia dei Unicobas:

Il 7 Maggio, nel caso lo spostamento antisindacale delle prove non venga annullato, i docenti dovranno attenersi strettamente al mansionario contrattuale, che non comprende né la somministrazione, né la correzione delle prove Invalsi, pretendendo ordine di servizio scritto (da ‘girare’ al sindacato per le azioni legali del caso): oggi più che mai disobbedienza civile!”

PuntiInterrogativi 1Potrebbe essere in arrivo un decreto legge che disponga lo stralcio dell'articolo 8 del ddl sulla #BuonaScuola (quello che riguarda le assunzioni) e che potrebbe essere approvato in un prossimo Consiglio dei Ministri da tenersi dopo lo sciopero generale del 5 maggio. Questo almeno quanto scrive oggi 28 aprile il quotidiano Repubblica, secondo cui Renzi si sarebbe reso finalmente conto che aspettare metà giugno per il varo della riforma potrebbe essere troppo tardi per avviare le assunzioni e mettere in cattedra 100.701 docenti. 
A questo punto se confermate le voci, sarebbe un clamoroso dietrofront, visto che il decreto legge era stato annunciato, inizialmente proprio dal Governo Renzi entro gennaio, scrivendolo nero su bianco nell'opuscolo sulla Buona Scuola, per poi essere rinviato prima a febbraio e poi a marzo ed essere clamorosamente messo da parte a favore di un disegno di legge proprio in occasione del consiglio dei Ministri in cui doveva essere presentato.
Siamo a fine aprile, in piena discussione del ddl e forse le proteste dei docenti e lo sciopero che incombe il 5 maggio, ma soprattutto il calo di consenso, con le elezioni regionali alle porte, potrebbero aver spinto il premier Renzi a cambiare nuovamente idea, ma con la conseguenza che 3 mesi sarebbero stati comunque bruciati inutilmente.

1706092 672 458 resizeDopo i flash mob contro la riforma della  #BuonaScuola tenutisi in oltre 120 città ed organizzati dal mondo della scuola grazie solo al passa parola sui social network, dopo lo sciopero del 24 aprile indetto dai sindacati di base, sale la preoccupazione nel Governo che lo sciopero della scuola, il primo unitario da sette anni a questa parte ed in calendario per il prossimo 5 maggio, possa avere adesioni plebiscitarie.
Preoccupazioni che filtrano dai parlamentari del Pd, a più diretto contatto con il territorio e con gli umori della categoria, che segnalano un disagio e una contrarietà verso la riforma condivisi anche da chi normalmente è refrattario a scioperare. 
Lo stesso premier Renzi avrebbe detto ai suoi, nel corso dell'assemblea dei democratici chiamata a definire la linea sulle modifiche alla riforma della scuola, «mi aspetto un 90% di partecipanti». Una previsione che se alcuni parlamentari più vicini al premier hanno sbrigativamente definita provocatoria, per altri rappresenterebbe la prova che il premier sia seriamente preoccupato dalle ripercussioni di una adesione massiccia allo sciopero.  
Adesione che se dovesse attestarsi anche «solo» al 50% (fu del 66% circa contro la riforma Gelmini) rappresenterebbe comunque, è questa la "paura", un brutto colpo per il partito, con seri riflessi sul consenso del PD alle imminenti elezioni regionali.

 

mobilitàCome si legge sulla pagina facebook dell'Onorevole Coscia del PD, finalmente viene riconosciuto il diritto alla mobilità interprovinciale straordinaria ma viene rimandata  nel  2016/17. Questa è l'ennesima dimostrazione di come questo DDL non è stato pensato e strutturato con cura, PSN da tempo ha cercato di mettere in luce il problema mobilità che questo governo come tante altre criticità ha tenuto nascoste e minimizzate.

Riportiamo le parole dell'Onorevole Coscia:

Scioperi e flashmob docentiContinua la mobilitazione contro il disegno di legge della #BuonaScuola. Da ieri sera e fino al 12 maggio una serie di manifestazioni che per la prima volta vedono le sigle sindacali e il movimento dei docenti scendere in piazza uniti promettendo di non dare pace al Governo e al ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini. Ministro che oggi pomeriggio, durante un dibattito sulla riforma, è stata costretta a lasciare la festa dell'Unità a Bologna interrotta dalla protesta dei comitati di docenti, studenti e genitori, al grido di «vergogna, vergogna». 
Si è partiti giovedi sera, 23 aprile, con una sorta di autoconvocazione promossa sui principali social network dai docenti di tutt’Italia: Vestiti a lutto e con un lumino in mano, da accendere a un segnale prestabilito, migliaia di insegnanti nella serata di giovedì sono scesi nelle piazze delle loro città per un flash mob contro il ddl “La buona scuola”, in discussione in Parlamento. Da Torino a Palermo, da Milano a Cagliari, da Verona a Reggio Calabria, sono state “oltre cento le piazze” protagoniste della protesta. Un appuntamento che i docenti si sono dati attraverso i social network e che è diventato virale in poche ore. Vestiti di nero e con un lumino in mano gli insegnanti hanno detto no alla riforma della scuola varata dal governo. Gremita la scalinata di Trinità dei Monti a piazza di Spagna a Roma, 1500 docenti si sono radunati a Napoli in piazza del Plebiscito.

1706092 672 458 resizeContestata duramente il ministro Giannini durante un dibattito sulla riforma della #BuonaScuola alla festa dell'Unità in corso a Bologna. Nella giornata dello sciopero della scuola e dopo i flash mob di ieri sera, il ministro Giannini ha dovuto sospendere il suo intervento interrotto dalla protesta di una cinquantina di manifestanti appartenenti a comitati di docenti, studenti e genitori, intervenuti nel tendone in Montagnola al grido di «vergogna, vergogna».

L'episodio accaduto poco dopo le 18.30, quando cominciato il dibattito, gli organizzatori si sono resi conto che la platea dello spazio dibattiti della festa nazionale dell’unità di Bologna, dedicata al 70/o della Liberazione, era in larga parte composta da studenti e precari della scuola. Quando il ministro ha preso la parola sono cominciate le proteste con pentole e posate che hanno di fatto reso impossibili gli interventi del dibattito.

tombola

In un duro comunicato stampa, i parlamentari del M5S impegnati nella discussione del ddl sulla #BuonaScuola in commissione Istruzione, evidenziano l'analisi sui dati Miur condotta da Professionisti Scuola e denunciano come siano già ora presenti 120 mila disponibilità per posti di cui non sarà possibile coprire, neppure con l'organico aggiuntivo, con i presenti in Gae col rischio che saltino 40 mila assunzioni. Un'analisi molto dettagliata, quella condotta da PSN, che a breve sarà oggetto di ulteriori approfondimenti e che ha portato alla luce dati clamorosi mettendo a nudo la superficialità e il dilettantismo sull'elaborazione di numeri e previsioni delle stabilizzazioni promesse dal Governo e che, a quanto è stato riferito a PSN da fonti informate, sta provocando notevoli preoccupazioni e malumori in ambienti ministeriali.
Di seguito il c
omunicato stampa pubblicato 
Commissione Cultura M5S - "A Renzi non è bastato aver trascorso gli ultimi otto mesi a raccontare menzogne sulla scuola, ora vuole fare un'ulteriore campagna di comunicazione. Ci chiediamo cos'altro potrà inventarsi per nascondere la realtà: il mondo della scuola è in rivolta e i numeri reali sulle assunzioni non tornano. Nel piano del governo mancano all'appello quasi 70 mila cattedre per coprire il fabbisogno reale, e 40 mila assunzioni potrebbero saltare".

Ogni anno il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca emana un provvedimento normativo per definire le procedure e le scadenze che regolamentano per l'anno scolastico successivo la mobilità del personale scolastico. Secondo il seguente calendario saranno pubblicati i movimenti

Date mobilit