Potrebbe essere in arrivo un decreto legge che disponga lo stralcio dell'articolo 8 del ddl sulla #BuonaScuola (quello che riguarda le assunzioni) e che potrebbe essere approvato in un prossimo Consiglio dei Ministri da tenersi dopo lo sciopero generale del 5 maggio. Questo almeno quanto scrive oggi 28 aprile il quotidiano Repubblica, secondo cui Renzi si sarebbe reso finalmente conto che aspettare metà giugno per il varo della riforma potrebbe essere troppo tardi per avviare le assunzioni e mettere in cattedra 100.701 docenti.
A questo punto se confermate le voci, sarebbe un clamoroso dietrofront, visto che il decreto legge era stato annunciato, inizialmente proprio dal Governo Renzi entro gennaio, scrivendolo nero su bianco nell'opuscolo sulla Buona Scuola, per poi essere rinviato prima a febbraio e poi a marzo ed essere clamorosamente messo da parte a favore di un disegno di legge proprio in occasione del consiglio dei Ministri in cui doveva essere presentato.
Siamo a fine aprile, in piena discussione del ddl e forse le proteste dei docenti e lo sciopero che incombe il 5 maggio, ma soprattutto il calo di consenso, con le elezioni regionali alle porte, potrebbero aver spinto il premier Renzi a cambiare nuovamente idea, ma con la conseguenza che 3 mesi sarebbero stati comunque bruciati inutilmente.
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Sulla questione è intervenuto il Movimento 5 stelle che ha chiesto di convocare "immediatamente" l'ufficio di presidenza della commissione Cultura alla Camera "per poter riflettere sulla iter dei lavori del ddl Scuola" e, in particolare, sull'ipotesi che il governo emani un decreto che recepisca la prima parte del ddl sul reclutamento.
Secondo il deputato M5S Simone Valente "sarebbe paradossale perché il Movimento è stato il primo a chiedere questo, ma il governo ha respinto la richiesta. Chiedevamo più tempo per una riforma come questa e un iter più veloce per le assunzioni. Vorremmo essere certi che il governo non intervenga in piena campagna elettorale sul tema del reclutamento".
Al momento non ci sono conferme di quanto scritto da Repubblica, mentre i lavori della Commissione Cultura della Camera procedono secondo il programma già definito con alcuni componenti della stessa Commissione, che che smentiscono: "Stiamo andando avanti a lavorare". Tuttavia le operazioni sono troppo complesse e in Parlamento si rischia di fare tardi, sosprattutto perché ci sono da analizzare quasi 2mila emendamenti e anche se si lavorerà di notte i tempi tecnici non possono essere elusi.
Resta da capire qualora la voce sia confermata, come sarebbe possibile lo stralcio dell'articolo 8 e quale sarebbe il testo del decreto portato in Consiglio dei Ministri e se recepirebbe le innumerevoli criticità proprio sul piano di assunzioni subito messe in luce da PSN in diversi articoli. Criticità contenute nell'art. 8 contenente la definizione del piano di assunzioni ma strettamente legate anche a alla definizione di organico dell'autonomia, chiamata diretta dei Dirigenti, mobilità dei docenti di ruolo presenti nel ddl tuttora in discussione.