"Siete i comandanti della nave, avete la responsabilità di garantire che la didattica a distanza venga realizzata, è un obbligo, il diritto all’istruzione deve essere rispettato. Abbiamo messo i fondi, sta a voi garantire il diritto all’istruzione. Mi fido ciecamente di voi di come porterete avanti il lavoro: tanti italiani guardano alla scuola con speranza, abbiamo il dovere di non deluderli. Questo momento lo supereremo e avremo una comunità educante ancora più unita; questa crisi va trasformata in opportunità” queste le parole rivolte ai dirigenti scolastici dalla Ministra dell'istruzione Azzolina nella sua diretta facebook a seguito dell'approvazione del Decreto Cura Italia approvato dal Consiglio dei Ministri.
Dunque sui DS cade il peso di una responsabilità grande. Senza precise indicazioni ministeriali, senza la disponibilità di una piattaforma messa a disposizione dal ministro, senza un'adeguata preparazione della classe docente... Per la ministra è un dovere costituzionale! A loro il carico di questo arduo compito. Un pò come dire: "Armiamoci e andate!"
Il decreto approvato dal consiglio dei ministri stanzia soldi per l'innovazione digitale, per garantire piattaforme e strumenti alle scuole e agli studenti, nonché per la formazione per i docenti. Dunque piattaforme da cercare, formazione che avverrà nel tempo. Ma la didattica a distanza è un'esigenza attuale! Abbiamo più volte già sottolineato come l'organizzazione della didattica a distanza sia stata esclusivamente portata avanti dalla buona volontà di una parte della classe docente.
La ministra dichiara addirittura: "Ai docenti chiedo ANDATE AVANTI... " con il programma? Forse lo scenario in cui si trovano oggi le famiglie italiane e la scuola italiana non è cosi chiaro.
Sono tanti i disagi che stanno vivendo i nostri alunni nell'affrontare una didattica alquanto improvvisata nei metodi e nei mezzi non essendo stati preparati. Gli studenti, come tutti gli italiani, vivono il periodo in modo piuttosto agitato. Non hanno gli strumenti adatti, non hanno connessioni adeguate, molti non hanno le competenze digitali necessarie per questo tipo di didattica. Gli studenti della maturità vivono nell'ansia dell'ignoto. I bambini della primaria non sono in grado di seguire questa didattica, hanno bisogno delle famiglie che spesso vanno ancora a lavoro o sono in smart working e usano i PC per il loro lavoro. Per non parlare delle competenze digitali che mancano talvolta alle famiglie stesse. Le problematiche di una linea internet italiana non in grado di gestire il sovraccarico, la congestione, un traffico tale da non permettere certamente in molti casi videochiamate o webinar.
E poi non dimentichiamo lo stress a cui siamo giornalmente sottoposti tutti: vivere in isolamento, non poter uscire, non poter più avere le proprie abitudini, avere familiari decimati dalla malattia, il tutto ci costringe a vivere un clima di ansia, di paura e di confusione e, in queste condizioni, seguire una didattica a distanza può risultare complesso.
L'acquisto di un device o i giga illimitati per un mese non risolverà certo i problemi attuali di Dirigenti, docenti e studenti anzi, secondo la nostra opinione, forse si sta solo sperperando altro denaro pubblico stanziando fondi da distribuire a pioggia alle scuole, che non potranno certo risolvere la problematica. Il fondo per acquistare device coprirà tutti i richiedenti? Come fare la distinzione nell'assegnare un device ad un determinato studente, visto che i fondi non ci sono certamente per tutti? Chi dovrà assumersi questa responsabilità? Il fondo poi, prevede l'acquisto di piattaforme, ma non è più logico progettare e realizzare una piattaforma centralizzata comune a tutte le istituzioni scolastiche, come avviene per PON, SOFIA, INDIRE, che sicuramente avrebbe avuto costi più bassi ed avrebbe messo a disposizione uno strumento comune a tutti, da curvare poi nel rispetto dell'autonomia e libertà di insegnamento. Considerato anche il fatto che, ormai in buona sostanza, molti sono già partiti con la DAD, utilizzando strumenti open source e tanta buona volontà, cambiare nuovamente in corso d'opera sarebbe assurdo.
Si ha l'impressione di continuare a navigare a vista, come una barca alla deriva... poveri comandanti e poveri equipaggi, che procedono senza una vera programmazione futura, solo nel tentativo di tamponare le falle di un'imbarcazione che naviga con il solo sforzo di dirigenti e docenti, che di sicuro non si sono tirati indietro. Basterà questo per dormire sereni?
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