Nel question time di oggi, 12 aprile, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, ha risposto ad alcune interrogazioni in merito a numerose questioni care a noi docenti tra cui l'utilizzo delle risorse stanziate per la stabilizzazione di 25.000 docenti (Chimienti ed altri – M5S) e le iniziative volte ad assicurare, in vista dell'anno scolastico 2017-2018, un'adeguata soluzione della questione dei docenti precari ed un'efficiente organizzazione della didattica (Borghesi ed altri - LNA).
Ecco il resoconto di quanto avvenuto durante l'Assemblea (Seduta n. 779 di mercoledì 12 aprile 2017)
Intendimenti in merito all'utilizzo delle risorse stanziate per la stabilizzazione di 25.000 docenti - n. 3-02946
PRESIDENTE. L'onorevole Chimienti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02946 (Vedi l'allegato A) per un minuto.
SILVIA CHIMIENTI. Grazie, Presidente. Ministra, siamo qui oggi a porle una domanda fondamentale per il futuro prossimo della scuola italiana. Abbiamo appreso da fonti di stampa che il Governo, nella persona del Ministro dell'economia e finanze, Pier Carlo Padoan, non avrebbe intenzione di utilizzare tutte le risorse ammontanti a 400 milioni di euro stanziate nella legge di bilancio per il 2017 e destinate per legge alla conversione dei posti da organico di fatto in organico di diritto. Lei chiede la trasformazione di 25.000 posti, mentre Padoan vorrebbe autorizzarne soltanto 8.000-10.000. Per il MoVimento 5 Stelle è fondamentale procedere immediatamente alle nuove assunzioni in base alle esigenze effettive delle scuole per consentire un avvio del prossimo anno scolastico meno traumatico rispetto a quello dell'anno in corso. Le chiediamo quindi certezze sul fatto che le risorse che sono state destinate alla scuola non vengano disperse o utilizzate per altri scopi e soprattutto le chiediamo di renderci noto quanti sono annualmente i posti vacanti e disponibili che vengono coperti con supplenze.
PRESIDENTE. La Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
VALERIA FEDELI, Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Onorevole Chimienti, prima di tutto posso rassicurarla che i 400 milioni (140 milioni per il corrente anno e 400 a decorrere dal prossimo anno) stanziati con la legge di bilancio per il 2017 saranno utilizzati integralmente per consolidare in organico di diritto i posti annualmente autorizzati dal MEF in organico di fatto. Più precisamente la citata legge dispone che “il consolidamento - cito - avviene in misura corrispondente ad una quota di posti derivanti, in applicazione dei vigenti ordinamenti didattici e quadri orari, dall'accorpamento degli spezzoni di orario aggregabili fino a formare una cattedra o un posto interi”. Gli spezzoni di orario sono una peculiarità quasi esclusiva della scuola secondaria di primo e di secondo grado, ciò vuol dire che le risorse stanziate saranno destinate anzitutto in favore di tali gradi di istruzione. Consolidare nell'organico di diritto i posti già in organico di fatto comporta la possibilità di assumere docenti a tempo indeterminato in luogo di supplenti cosiddetti “sino al 30 giugno”. Dal punto di vista degli oneri per ciascun posto consolidato occorrerà pagare la differenza tra lo stipendio di un docente di ruolo e un supplente: si tratta di due mensilità in più, quelle di luglio e agosto, oltre alla progressione di carriera. Per questo motivo il costo dell'operazione è inferiore a quanto occorrerebbe per istituire nuovi posti. Il MiUR stima che 400 milioni disponibili a regime siano sufficienti per consolidare circa 25.000 posti cioè tutti i circa 20.000 posti comuni dell'organico di fatto corrispondenti a spezzoni aggregabili nonché 5.000 posti di sostegno in deroga. Rimangono circa 10.000 posti comuni che purtroppo non sono aggregabili perché composti da numerosi spezzoni di poche ore ciascuno. Sono in corso interlocuzioni tra i tecnici del mio Ministero e del MEF per affinare i conti. Con questa misura per la prima volta l'organico di diritto diventa effettivamente rappresentativo del bisogno quasi integrale di tutte le istituzioni scolastiche ed efficace strumento di programmazione per il soddisfacimento dei loro bisogni in quanto le scuole potranno contare su un organico più stabile e coperto da docenti di ruolo e se ne avvantaggeranno anche le studentesse e gli studenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Chimienti ha facoltà di replicare per due minuti.
SILVIA CHIMIENTI. Grazie Presidente, grazie Ministra, i dati riguardanti l'anno scolastico in corso sono purtroppo drammatici. Da settembre 2016 infatti oltre ai 270.000 trasferimenti di docenti, ai 2 milioni e mezzo di studenti che hanno cambiato almeno un professore dall'inizio dell'anno ci sono state anche 126.000 supplenze, circa il 30 per cento in più, rispetto allo scorso anno. Quella “supplentite” che la “buona scuola” prometteva di debellare è stata paradossalmente aggravata proprio dalla riforma voluta da Renzi e dalla Ministra che l'ha preceduta, come peraltro il MoVimento 5 Stelle denuncia da oltre due anni. I decreti attuativi approvati venerdì scorso hanno messo una toppa necessaria alle enormi falle della “buona scuola” e hanno finalmente riconosciuto la professionalità dei docenti di seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto, finora considerati un peso di cui liberarsi anziché una risorsa per la scuola. Il primo passo per garantire agli studenti la continuità didattica che finora è mancata è quello di assumere stabilmente i docenti, partendo dai docenti delle GAE e dai vincitori idonei del concorso 2016 su tutti i posti vacanti e disponibili in base al fabbisogno reale delle scuole.
Nessun centesimo delle risorse stanziate per questo obiettivo va ridestinato altrove, mentre è emerso nei giorni scorsi un inaccettabile rimpallo di responsabilità tra lei e il Ministro Padoan, in un momento di enorme sofferenza per il sistema di istruzione pubblico che ha risentito come non mai degli effetti disastrosi della cosiddetta “buona scuola”.
Senza le nuove assunzioni, per le quali si è già in ritardo sulla tabella di marcia, come lei stessa ha ammesso a mezzo stampa, il prossimo anno scolastico è nuovamente a rischio. Avremo ancora studenti senza professori, cattedre vuote per mesi e decine di migliaia di supplenze annuali. Le chiediamo, quindi, di scongiurare realmente che i buoni propositi restino lettera morta e finiscano nel novero degli slogan utili solo a quella facile propaganda di cui, oramai, francamente, il mondo della scuola è veramente stanco (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Iniziative volte ad assicurare, in vista dell'anno scolastico 2017-2018, un'adeguata soluzione della questione dei docenti precari ed un'efficiente organizzazione della didattica – n. 3-02951
PRESIDENTE. L'onorevole Borghesi ha facoltà, per un minuto, di illustrare la sua interrogazione n. 3-02951 (Vedi l'allegato A).
STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Ministra, la tanto decantata riforma della buona scuola, che avrebbe dovuto rivoluzionare in meglio il sistema scolastico italiano modificando anche le regole per il reclutamento e la formazione del personale docente, ha prodotto, in questo primo anno, un risultato a dir poco deludente. Ha prodotto delle evidenti penalizzazioni agli studenti e noi riteniamo che, prima di cambiare profondamente il sistema di reclutamento degli insegnanti, il Governo avrebbe dovuto sistemare tutto il precariato, non considerando soltanto le graduatorie ad esaurimento, che sono solo una delle tipologie di precariato esistenti, e lasciando indietro le graduatorie di istituto.
Quindi, visto il disastro di questo primo anno, siamo a chiederle come intenda garantire agli studenti, a settembre 2017, un inizio di anno scolastico regolare ed un'organizzazione efficiente della didattica.
PRESIDENTE. La Ministra dell'istruzione dell'università e della ricerca, Valeria Fedeli, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
VALERIA FEDELI, Ministra dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Onorevole Borghesi, innanzitutto intendo rassicurarla sul fatto che il Governo si è fatto carico di dare risposte a tutto il precariato nella scuola e ha recentemente approntato soluzioni destinate finalmente a risolvere l'annoso problema. Proprio venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato, in sede definitiva, il decreto legislativo con il quale il MIUR ha esercitato la delega prevista dalla legge n. 107 del 2015 in materia di reclutamento e formazione iniziale, inserendo una previsione transitoria volta a consentire l'immissione in ruolo attraverso percorsi semplificati dei precari di tutte le graduatorie di istituto e non solo delle GAE, come da lei auspicato. È stato previsto che, accanto allo strumento ordinario del concorso a regime, in via transitoria si entrerà in ruolo nella scuola secondaria mediante procedure che serviranno ad esaurire oltre che le GAE anche tutte le altre graduatorie. In particolare, per settembre 2017 si attingerà anzitutto dalla graduatoria del concorso 2016, cui lei fa puntuale riferimento, assumendo anche i cosiddetti idonei in deroga al limite percentuale del 10 per cento, di cui al testo unico della scuola, entro il termine di validità triennale delle graduatorie medesime e fatto salvo il diritto dei vincitori all'immissione in ruolo.
Nel corso del prossimo anno, mediante apposita procedura concorsuale semplificata costituita da un esame orale, tutti i docenti già abilitati - cosiddetta seconda fascia d'istituto e GAE - saranno inseriti in una graduatoria di merito regionale, a cui si attingerà con cadenza annuale. Questi docenti svolgeranno un anno di servizio con valutazione finale di immissione in ruolo. Appositi concorsi, anch'essi semplificati e con uno scritto e l'orale, sono poi riservati ai precari non abilitati con almeno tre anni di servizio - cosiddetta terza fascia d'istituto - ai fini dell'avviamento al percorso di formazione e tirocinio con cadenza biennale.
Conclusivamente, ritengo di poter affermare che, per mezzo delle specifiche previsioni contenute nel decreto legislativo appena descritto nonché grazie all'attenzione che il Ministero sta assicurando alle necessarie attività preparatorie, per l'avvio dell'anno scolastico si riuscirà a garantire al più presto una soluzione effettiva e completa di tutte le problematiche concernenti il precariato nella scuola, valorizzandone le specificità secondo i titoli posseduti e le esperienze professionali maturate e ad assicurare alle studentesse e agli studenti un avvio regolare delle lezioni.
PRESIDENTE. L'onorevole Borghesi ha facoltà di replicare per due minuti.
STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Ministra, le vorrei ricordare che la cosiddetta “Buona scuola” è stato davvero un fallimento: in oltre un anno non abbiamo riscontrato che problemi, con norme di fatto inapplicabili e poco comprensibili, proteste ad oltranza di docenti e studenti, lavoratori messi l'uno contro l'altro, incentivi e bonus professionali assegnati solo ad una parte del personale, comitati di valutazione lasciati a se stessi e senza punti di riferimento. Il precariato è stato in crescita costante e siamo passati dai 100 mila ai 126 mila precari in servizio quest'anno. I precari che da anni ricoprono ruoli di supplenti hanno avuto solo la possibilità di partecipare a un concorso nazionale, senza che venisse tenuta in debito conto l'esperienza maturata nell'insegnamento e le abilitazioni conseguite. Il risultato è che i precari per continuare a insegnare, nonostante lo facciamo da anni, devono fare un concorso, mentre accede alla cattedra chi negli ultimi anni si è dedicato ad altro. Vi sono state discriminazioni sulle assunzioni tra personale docente e ATA, graduatorie ad esaurimento e di istituto, scuole senza dirigenti, posti di sostegno bloccati. Tutto questo non ha fatto altro che danneggiare gli studenti che hanno dovuto sopportare pesanti ripercussioni organizzative, con supplenti che si sono avvicendati di continuo.
Lei oggi ci viene a dire che ha emanato questo decreto legislativo. Questa è la dimostrazione che la situazione, con la “Buona scuola” approvata dal Governo Renzi, è andata assolutamente male. Ci riteniamo assolutamente insoddisfatti sia sulle tempistiche sia del fatto che questi decreti sono stati fatti molto ma molto tardi. Ci auguriamo che la pezza non sia peggiore del buco.
Tra gli altri temi affrontati ( si veda allegato), le iniziative volte ad evitare l'inserimento di progetti ispirati alla cosiddetta teoria gender tra le attività scolastiche, in specie di carattere curricolare (Gigli - DeS-CD); le iniziative in relazione ad attività scolastiche extracurricolari, aventi ad oggetto differenze di genere, promosse da un liceo di Pescara (Rampelli ed altri - FdI-AN); le iniziative in merito all'urgente bonifica degli istituiti scolastici dall'amianto (Vezzali - SC-ALA CLP-MAIE); lo stato di attuazione del cosiddetto "piano BEI" relativo al finanziamento di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico (Coscia ed altri – PD)
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