E' stato approvato dal Governo ieri - 28 febbraio- l’ordine del giorno su richiesta della senatrice Francesca Puglisi, responsabile Scuola Pd, riguardante i seguenti punti: il consolidamento, avviato con la legge di bilancio 2017, dell'organico dio fatto nell'organico dell'autonomia delle scuole che comprenda anche i posti di sostegno; monitorare e censire le graduatorie ad esaurimento e di merito per determinare il fabbisogno di insegnanti, armonizzando le esigenze della fase transitoria con tempistiche e modalità del nuovo sistema di reclutamento;
definire misure per prospettare un percorso riservato semplificato di immissione in ruolo per insegnanti di seconda fascia delle graduatorie di istituto; prevedere modalità di immissione in ruolo per docenti che abbiano maturato 36 mesi di servizio, modificando la fase transitoria prevista dallo schema di decreto legislativo all'esame delle Commissioni parlamentari; determinare i posti a disposizione e la durata della fase transitoria; garantire l'assunzione di insegnanti specializzati di sostegno.
Di seguito il testo:
Il Senato,
premesso che:
all'inizio di questa legislatura, nel 2013, erano migliaia gli insegnanti precari presenti nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie di istituto, i cui diritti, a seconda della categoria di appartenenza, erano diversi e, spesso, contrapposti, a causa dei diversi sistemi di formazione iniziale e di reclutamento succedutisi negli anni a seguito dell'avvicendarsi dei Governi;
nel ripercorrere l'annosa vicenda occorre ricordare che il Ministro Fioroni aveva creato per il precariato storico le graduatorie ad esaurimento con un piano di assunzioni di tre anni risolutivo del problema;
purtroppo, con il Ministro Gelmini sono state "tagliate" 85.000 cattedre, sono state riaperte le graduatorie in modo assolutamente improvvido e foriero di ulteriori incertezze, sono state chiuse le SISS, sono stati istituiti i TFA senza valore concorsuale e non è stato bandito alcun concorso nel corso dei cinque anni del Governo Berlusconi;
il Ministro Profumo ha dato avvio al nuovo sistema di abilitazione indicendo, ma in date diverse, corsi di TFA e PAS e bandendo, dopo molti anni, un concorso nel 2012, aperto anche ai non abilitati;
il Governo Renzi ha cercato di mettere ordine, con la legge 13 luglio 2015, n. 107, alla disordinata stratificazione delle norme e alla insostenibile precarietà degli insegnanti con un piano straordinario di reclutamento di 100.000 docenti delle Graduatorie ad Esaurimento, comprensivo di 50.000 nuovi posti necessari per il potenziamento dell'offerta formativa e bandito nel 2016 un concorso per 63.712 posti, di cui 57.611 comuni relativi, cioè, alle varie discipline e 6.101 di sostegno, riservato agli abilitati;
Il nuovo sistema di formazione iniziale e di reclutamento dei docenti previsto dalla suddetta legge rappresenta lo strumento che porterà alla definitiva stabilizzazione degli insegnanti precari, garantendo, in tal modo, la tanto sospirata continuità didattica per gli studenti, inserendoli in un percorso di formazione e tirocinio retribuito triennale che li immette dopo la valutazione finale direttamente in ruolo;
1'articolo 1, comma 181, lettera b), della legge n. 107 prevede, infatti, fra i principi e i criteri direttivi cui devono attenersi i decreti legislativi, il riordino, l'adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, in modo da renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione;
premesso inoltre che:
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la sentenza della terza sezione della Corte di giustizia dell'Unione europea del 26 novembre 2014, relativa al divieto della reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi ha deciso nel senso che "La clausola 5, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (...) deve essere interpretata nel senso che osta a una normativa nazionale (...) che autorizzi, in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti, nonché di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l'espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo qualsiasi possibilità, per tali docenti e per detto personale, di ottenere il risarcimento del danno eventualmente subito a causa di un siffatto rinnovo";
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la Corte costituzionale, con la sentenza 12 luglio 2016, n. 187, ha dichiarato "l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4, commi 1 e 11, della legge 3 maggio 1999, n. 124, nella parte in cui autorizza, in mancanza di limiti effettivi alla durata massima totale dei rapporti di lavoro successivi, il rinnovo potenzialmente illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti nonché di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza che ragioni obiettive lo giustifichino";
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tenuto conto dello ius superveniens rappresentato dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, la Corte costituzionale ha ritenuto che la legge rispondesse ai requisiti richiesti dalla Corte di giustizia prevedendo "procedure privilegiate di assunzione che attribuivano a tutto il personale interessato serie e indiscutibili chances di immissione in ruolo";
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1'articolo 1, comma 131, della legge n. 107, prevede che a decorrere dal 1° settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possano superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi;
considerato che:
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tutti questi problemi trovano una risposta nello schema di decreto legislativo recante riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione, attualmente all'esame delle Camere (atto n. 377);
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la finalità dello schema di decreto legislativo, che supera finalmente l'attuale sistema di accesso alla professione docente, disegna un nuovo modello di formazione iniziale e di accesso del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado, sia sui posti comuni che su quelli di sostegno;
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nel portare a termine questo ambizioso disegno, il provvedimento non dimentica le variegate situazioni attualmente esistenti nell'ambito della formazione iniziale e del reclutamento e, a tal fine, definisce una fondamentale disciplina transitoria;
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in particolare, lo schema di decreto legislativo prevede che, nelle more dell'entrata in vigore del decreto legislativo, al fine di coprire i posti vacanti e disponibili, potrà essere indetto un (nuovo) corso di Tirocinio Formativo Attivo (TFA) per le classi di concorso e tipologia per le quali sono esaurite le graduatorie ad esaurimento provinciali;
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ed ancora, lo schema di decreto legislativo prevede che quota parte dei posti per il concorso di accesso ai ruoli della scuola secondaria di primo e secondo grado sia riservata ai soggetti in possesso di abilitazione all'insegnamento conseguita secondo la disciplina previgente e a coloro che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, sono inseriti nelle graduatorie di terza fascia di istituto con almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativo;
impegna il Governo:
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a proseguire nel progressivo consolidamento avviato con la legge di bilancio per l’anno 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232) dell'organico di fatto nell’organico dell’autonomia delle scuole, che comprenda anche i posti di sostegno per garantire la necessaria continuità didattica, corrispondendo alle effettive esigenze degli alunni e degli studenti con disabilità;
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a monitorare e censire la consistenza delle graduatorie ad esaurimento e delle graduatorie di merito del concorso attualmente in fase di chiusura, al fine di determinare il fabbisogno di insegnanti anche in relazione alle classi di insegnamento per le quali le rispettive GAE e GM siano attualmente esaurite o prossime all'esaurimento, armonizzando le necessarie esigenze della fase transitoria con le tempistiche e modalità di avvio del nuovo sistema di reclutamento;
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a definire opportune misure, anche in sede normativa, al fine di prospettare un percorso riservato semplificato di immissione in ruolo per gli insegnanti iscritti nella seconda fascia delle graduatorie di istituto;
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a prevedere modalità di immissione in ruolo in favore dei docenti che abbiano maturato almeno 36 mesi di servizio iscritti nelle seconde e nelle terze fasce delle graduatorie di istituto. Tali modalità dovranno prevedere percorsi riservati semplificati, modificando la fase transitoria prevista all’art. 17 dello schema di decreto legislativo attuativo della lettera b), del comma 181, della legge n. 107 del 2015, ora all’esame delle Commissioni parlamentari competenti, e tenendo in considerazione la cospicua giurisprudenza in materia;
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a determinare quanti posti saranno a disposizione delle seconde e terze fasce di istituto e per quanto tempo durerà la fase transitoria di cui al precedente impegno;
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a garantire l’assunzione di insegnanti specializzati di sostegno;
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a consentire ai neolaureati adeguate possibilità di accesso ai ruoli della scuola;
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a valorizzare pienamente la formazione e l'esperienza dei docenti.
(firmato: Puglisi, Di Biagio, Barani, Marcucci, Conte, Di Giorgi,Berger, Fasiolo, Ferrara Elena IDEM, Laniece, Marino Luigi, Martini, Micheloni, Ruta, Ricchiuti, Zavoli, Zin)
Si dice soddisfatta la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli per la larga convergenza emersa in Senato sull’ordine del giorno di maggioranza sul personale della scuola che ha recepito le riformulazioni chieste dal Governo. Questa convergenza - sottolinea- risponde alla necessità di fare della scuola non un terreno di scontro politico, ma un tema su cui dibattere, partendo magari anche da posizioni distanti, con l’obiettivo comune di trovare soluzioni condivise ai problemi.
Con la legge 107, la Buona Scuola, sono stati fatti passi molto importanti sul tema del precariato. Attraverso il piano assunzionale straordinario del 2015 e il successivo concorso sono state date risposte attese per molti anni. Si è trattato di un’importante opera di stabilizzazione che ora proseguirà, come previsto dalla legge 107, attraverso il decreto attuativo che punta a rivedere il sistema di ingresso nella scuola, con una necessaria fase transitoria. Su questo testo lavoreremo insieme alle commissioni parlamentari, forti anche della convergenza che si è vista oggi in Senato, per continuare a dare risposte a chi le sta aspettando da anni e intanto disegnare un accesso alla professione docente che eviti, in futuro, di replicare errori che hanno lasciato per troppo tempo le docenti e i docenti nell’incertezza e le nostre ragazze e i nostri ragazzi senza la dovuta continuità didattica.
Per Marcello Pacifico presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal le operazioni da attuare sono diverse e una complementare all’altra –. Bisogna, anche questo è urgente, aggiornare le GaE annualmente e serve un provvedimento normativo specifico, visto che l'ultimo decreto Milleproroghe approvato rinvia al 2018 la ‘finestra’ naturale di aggiornamento che cadeva invece proprio quest’anno. Per fare incontrare domanda e offerta (docenti precari e posti liberi) è una procedura indispensabile.Allo stesso tempo occorre procedere allo svuotamento delle GaE e delle graduatorie di merito, ove sono inseriti i vincitori del concorso a cattedra. E attingere dalle graduatorie d’istituto, laddove risultino esaurite le GaE (come nel caso della Lombardia per matematica nella scuola media e del Lazio per il sostegno alle superiori). Nel caso anche la seconda fascia risultasse priva di candidati, si passerebbe alla terza, previo corso annuale abilitante che porterebbe anche nei ruoli tutti i laureati con titolo. Tra le cose da fare, c’è anche quella di trasformare 45mila posti in deroga del sostegno in organico di diritto: in tal modo, si sbloccherebbe l'immissione in ruolo, consentendo davvero quella continuità didattica tanto citata ma sino a oggi mai attuata. Per permettere, infine, un reale svecchiamento del corpo docente italiano, bisogna far partecipare i neolaureati ricorrenti alle prove suppletive dell'ultimo concorso a cattedra. Certamente, se l’ordine del giorno della senatrice Puglisi, oggi approvato dal Governo, venisse tradotto in legge, si tratterebbe di realizzare diverse delle richieste fatte da Anief, ribadite nelle scorse settimane a Palazzo Madama e alla Camera dei deputati, durante l’audizione del sindacato sulle leggi delega della L. 107/2015. Indubbiamente, sarebbe una giusta risposta al precariato. Se così non fosse, se l’ordine del giorno rimanesse invece lettera morta, il giovane sindacato è chiaro che confermerà lo sciopero del 17 marzo, la battaglia nei tribunali e la denuncia in Europa. Con tanto di risarcimenti milionari a danno dello Stato inadempiente.
Dure le parole di alcuni dei rappresentanti dell'opposizione:
Per Mario Pittoni (Lega Nord):Niente aperture del Pd oggi al Senato sulle nostre mozioni (primo firmatario il capogruppo Gian Marco Centinaio) per i precari della scuola. Dal Governo nessuna garanzia per gli insegnanti della seconda fascia d'istituto di non essere sottoposti all'ennesima selezione, con anzi la conferma del rischio di ritrovarsi "esodati" se non assunti nei tempi indicati. E nessuno specifico percorso abilitante all'orizzonte per i docenti di terza fascia. Sconcertante! Per quanto ci riguarda, manterremo ovviamente il fiato sul collo del centrosinistra, sollecitando la calendarizzazione delle stesse mozioni alla Camera. Si tratta infatti di documenti sui quali il Pd, in un vero e proprio gioco a rimpiattino, aveva espresso parere favorevole nei consigli regionali di Toscana e Marche.
Alessia Petraglia:Come Sinistra Italiana il tema che poniamo è sempre lo stesso: il piano straordinario delle assunzioni per tutti i precari, cosi da dare certezza e continuità scolastica agli insegnanti e agli alunni. Chiediamo che siano stabilizzati i precari della seconda e terza fascia che hanno conseguito i 36 mesi e stabilire i tempi, quello che una volta si chiamava il programma pluriennale. Sono due anni che chiediamo al Governo i numeri ufficiali sui precari e sulle assunzioni, dati che, ad oggi, ancora non abbiamo.
Fabrizio Bocchino (Sinistra Italiana):Gli insegnanti di sostegno precari potranno aspettare la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto fino alle calende greche, perché la mozione approvata oggi in Senato, prima firmataria la senatrice Puglisi, contiene impegni generici, senza numeri precisi, ed è pensata esclusivamente in funzione dei decreti legislativi attualmente in discussione.
Michela Marzana e Manuela Serra (M5S): La negazione della validità degli anni di servizio prestati nelle scuole dell'infanzia paritarie ai fini della ricostruzione di carriera, e dunque anche della progressione stipendiale - dichiarano le due parlamentari - appare come un palese discriminazione. Si tratta dell’ennesimo sopruso inflitto dal governo alle docenti della scuola dell'infanzia, considerato che sono state anche escluse dal piano di assunzione e dal potenziamento della Buona scuola.
Come riportato dal sito del Senato, il Sottosegretario di Stato per l'istruzione De Filippo ha ricordato che nella legge di bilancio per il 2017 il Governo ha stanziato 400 milioni per il consolidamento dell'organico e che il piano straordinario di assunzioni ha permesso l'immissione in ruolo di 100.000 docenti; tuttavia ha riconosciuto che il problema del precariato non è stato risolto e gli iscritti alle graduatorie a esaurimento sono aumentati, evidenziando la necessità di un censimento, quale presupposto per modificare la fase di transizione, disciplinata dal decreto legislativo su formazione iniziale e reclutamento, prevedendo specifici percorsi riservati e semplificati.
Al momento del Voto:
Il sen. Liuzzi (CoR) ha accolto le riformulazioni alla mozione n. 731, ma ha ricordato gli impegni che non sono stati accolti: una nuova programmazione domanda-offerta del sistema scolastico; la stabilizzazione dei docenti con incarichi di supplenza annuale e di tutti i posti di sostegno.
Il sen. Centinaio (LN) non ha accolto le riformulazioni alle mozioni nn. 589 e 590, insistendo sull'opportunità di una selezione di merito dei docenti
Il sen. Mario Mauro (GAL) ha annunciato voto contrario all'ordine del giorno G1, perché risponde a istanze clientelari e aumenta la confusione amministrativa
Le sen. Petraglia (SI-Sel) e Blundo (M5S) non hanno accettato le riformulazioni delle mozioni nn. 715, 716 e 704 e hanno espresso delusione: il Governo non segna una discontinuità rispetto alla legge n. 107 del 2015 e non assume impegni concreti sulla stabilizzazione dei docenti.
Il sen. Marin (FI-PdL) ha giudicato generico e superficiale l'ordine del giorno G1, in quanto si limita a rinviare all'attuazione della legge n. 107 senza affrontare i problemi della continuità didattica, dei docenti che hanno seguito a proprie spese tirocini formativi, del numero di alunni per classe.
La sen. Pelino (FI-PdL) ha accolto la riformulazione della mozione n. 730.
I sen. Barani (ALA), Conte (AP) ed Elena Ferrara (PD) hanno annunciato voto favorevole all'ordine del giorno G1.
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