Formazione, TFA e PAS
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- Scritto da Ciro Agizza
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Il nuovo piano per la formazione docenti 2016-19 assegna alle Reti d'Ambito, un ruolo per assicurare la formazione dei docenti. Dopo aver illustrato il ruolo delle scuole polo nella formazione, ora cerchiamo di capire a cosa serve la Rete di Ambito e quali sono le sue funzioni rispetto alla formazione docenti. La rete di ambito è il luogo in cui vengono progettati e organizzati i percorsi formativi, secondo i 4 step seguenti:
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- Scritto da Ciro Agizza
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Nel nuovo piano per la formazione docenti 2016-19 un ruolo da protagonista sarà sicuramente quello assegnato alle scuole polo. Vediamo nel dettaglio come sono state individuate e quali saranno gli obiettivi da perseguire per assicurare la formazione dei docenti. Le Scuole appartenenti allo stesso ambito territoriale hanno individuato una Scuola Polo per la Formazione. Con Decreto degli USR, si è data comunicazione al MIUR delle Scuole Polo per la Formazione.
I Dirigenti Scolastici delle Scuole Polo sono stati convocati dai Direttori Regionale con lo Staff Regionale di Supporto per l’avvio della seconda fase l’elaborazione dei Piani di Formazione d’Ambito
Le scuole polo per la formazione hanno il ruolo di :
- coordinare la progettazione e l’organizzazione delle attività formative;
- garantire la corretta gestione amministrativo-contabile delle iniziative formative;
- interfacciarsi con l’USR per le attività di monitoraggio e rendicontazione.
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- Scritto da Laura Cuccu
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Chi appartiene alla mia generazione, quella nata negli anni '80, arrivata alla soglia dell'università insieme alla riforma del 3+2, impegnata ad accumulare crediti formativi frammentati in una cinquantina di esami, dopo due tesi, tirocini, esperienze lavorative stagionali e sottopagate che nulla o poco avevano a che fare con il percorso di studio scelto, crede ancora nel miraggio dell'insegnamento è perché in realtà è mosso da un'intima vocazione. Perché quando vedi le facce disgustate di chi ascolta l'excursus dell'aspirante docente, probabilmente già perso in mezzo alle sigle TFA, PAS, graduatorie, punteggi da aggiornare, quando torni a casa e apprendi di dover fare i conti con una nuova riforma, con "La buona scuola" che da una parte preclude i nuovi inserimenti in III fascia e dall'altra annaspa nel trovare validi percorsi di abilitazione, e nonostante ciò ti rimetti a studiare, immaginando il momento in cui estrapolerai da quegli stessi argomenti spunti di riflessione e confronto in una classe di ragazzini probabilmente svogliati e indifferenti, questo è il segnale di una viva predisposizione verso il mestiere del docente.
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- Scritto da Anna Chiara
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Il Bilancio iniziale delle competenze è una classificazione dell’insieme delle competenze che concorrono a definire la professionalità docente, così come sono state individuate e categorizzate dal gruppo di ricerca del MIUR e in linea con la ricerca internazionale. Il confronto con standard discussi in ambito nazionale e internazionale, oltre ad essere interessante in sé, è un aiuto per riflettere sui punti di forza e di debolezza e quindi permette di individuare azioni formative coerenti e in linea con le esigenze del docente.
La mappatura delle competenze professionali del docente proposta in questo Bilancio è il risultato del lavoro di analisi degli standard internazionali e del loro adeguamento al contesto italiano.
Il fine è quello di supportarti in un processo autovalutativo che possa risultare propedeutico alla progettazione autonoma e consapevole del percorso formativo; fare il punto sulle competenze possedute e su quelle da potenziare.
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- Scritto da Antonio Guerriero
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Finalmente parte la formazione online per i docenti nell'anno di formazione e prova. Con l'apertura il 5 dicembre dell'ambiente progettato e realizzato dall’Indire in collaborazione con la Direzione Generale per il Personale Scolastico del Miur, si recupera quest’anno una tempistica più favorevole per consentire lo svolgimento efficace delle attività online nel semestre che precede lo svolgimento dei Comitati di Valutazione.
La piattaforma digitale accompagnerà quest’anno l’ingresso in ruolo di circa 25.000 insegnanti. Analogamente agli scorsi due anni, il percorso è articolato in quattro diverse fasi:
- Incontri propedeutici (6 ore)
- Laboratori formativi, almeno 4 (12 ore)
- Momenti di osservazione fra pari in classe (12 ore)
- Formazione online (20 ore)
Come previsto dalla normativa (D.M. 850/2015 e Circolare Ministeriale 28515/2016), la durata della formazione online è stimata forfettariamente in 20 ore, ma non è previsto il tracciamento delle attività svolte sulla piattaforma.
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- Scritto da Ciro Agizza
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Disposizioni concernenti l’attuazione dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno ai sensi del DM n. 249 del 10 settembre 2010 e successive modificazioni.
Ricordiamo l’ammissione è riservata ai candidati in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento per il grado di scuola per il quale si intende conseguire la specializzazione per le attività di sostegno.
Il termine dei corsi, deve essere previsto entro e non oltre il termine dell’anno accademico 2016/17, l'offerta formativa è inserita dagli Atenei entro 15 giorni dal presente decreto nei limiti dei posti autorizzati.
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- Scritto da Anna Chiara, Tommaso Spada
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Ai nastri di partenza l’anno di prova 2016/2017. Indire, durante la giornata dedicata ai referenti della formazione, annuncia che il 5 dicembre (salvo imprevisti tecnici) si aprirà l’ambiente online dedicato ai neoassunti.
Mancando a oggi una nuova normativa, tutto lascia pensare che resti in vigore il DM 850 del 2015 che prescriveva 50 ore di formazione obbligatoria, aggiuntiva all’orario di lavoro e alla formazione prevista dal PNF.
Il percorso formativo dei docenti neoimmessi segue principalmente due strade: attività online e attività offline, in presenza.
La formula è quella ben nota, in quanto sperimentata già da qualche anno e sottoposta lo scorso anno scolastico ad un durissimo rodaggio per via del piano straordinario nazionale di immissioni in ruolo.
Tuttavia, ad una prima lettura, appare uno sforzo da parte di Miur e Indire nel venire incontro alle numerose criticità individuate tramite i questionari che i neoimmessi, alla fine del loro percorso, dovevano compilare.
Queste in sintesi le novità:
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- Scritto da Clelia di Maio
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I numeri. Spesso non amiamo i numeri, a volte ci fanno paura, a volte ci rifiutiamo di essere solo un numero, perché riteniamo che altri aspetti siano più importanti di una sterile e fredda catalogazione, perché vogliamo essere valutati in base a quello che siamo o sappiamo fare.
Eppure senza numeri non sappiamo stare. Ammettiamolo. I numeri ci danno sicurezza, ci liberano dalla responsabilità di decidere, di pensare cosa sia più o meno adatto ad ogni situazione. Immaginiamo ad esempio se, per le materie che insegniamo a scuola, non fosse assegnato un numero di ore definito, ma che il docente o il collegio docenti potesse decidere quante ore fare per ogni disciplina e magari farne qualcuno in più ogni tanto, perché l’argomento è più importante o perché gli allievi lo trovano così interessante da accettare di rimanere un po’ in più a scuola per approfondirlo... (sogno utopico di qualunque docente che ama il suo lavoro).