Formazione, TFA e PAS
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Il MIUR, con nota prot. 25818 del 14 settembre 2018 aveva stabilito l'avvio di un ulteriore ciclo dei percorsi di specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità conosciuto come TFA Sostegno, per la scuola dell'infanzia e primaria e per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Lo scorso mese è stata inviata una bozza, allegata al presente articolo, al CSPI per la richiesta di parere che dovrebbe giungere entro dicembre.
Ricordiamo che la struttura e l'organizzazione del percorso di specializzazione per le attività di sostegno didattico è definita dal DM 30 settembre 2011 adottato in attuazione dell'articolo 2, comma 416, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Si tratta di corsi a numero programmato sulla base della programmazione regionale degli organici dei docenti e del fabbisogno specifico di docenti specializzati nonché sulla base della capacità di accoglienza da parte delle università, previa autorizzazione del MIUR.
Come si legge dalla bozza all'articolo 3, i corsi sono rivolti sia a primaria e infanzia che alla scuola secondaria. I requisiti di accesso sono:
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- Scritto da Anna Chiara
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E' online sul sito di Indire la piattaforma di supporto alla formazione dei docenti neoassunti e con passaggio in ruolo (DM 850/2015) e dei docenti impegnati nel percorso annuale FIT (D.Lgs. 59/2017).
L’ambiente consente ad ogni docente registrato di predisporre il proprio Portfolio professionale, compilare i questionari per il monitoraggio della formazione ed esportare la documentazione elaborata per la discussione finale.
È disponibile inoltre un accesso per referenti e Ds per consentire loro di visionare una demo del Portfolio professionale dei docenti e a partire dalla primavera 2019 l’ambiente sarà inoltre aperto ai tutor per consentire loro di scaricare l’attestato.
Per accedere alle sezioni riservate, è necessario iscriversi autonomamente utilizzando l’apposita funzione in home page. Una volta effettuata l’iscrizione, riceverete via mail le credenziali per l’accesso. L’ambiente riservato ai docenti tutor sarà, invece, reso disponibile nella primavera del 2019. Come di consueto, anche quest’anno la piattaforma consente ai referenti territoriali per la formazione neoassunti (esponenti di USR, UAT, scuole polo) di accedere ad una demo dell’area riservata per prendere visione delle attività che compongono il percorso formativo e facilitare così l’accompagnamento dei docenti. Per lo stesso fine, la descrizione dell’intero ambiente – sia nella versione Neoassunti che nella versione FIT - è inoltre resa disponibile in versione testuale (formato .pdf) liberamente scaricabile dalla sezione Toolkit.
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- Scritto da Ciro Agizza
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Si pubblica in allegato la nota della Direzione Generale per il Personale Scolastico 21 settembre 2018, prot. 4163, con cui l’Amministrazione Centrale ha fornito indicazioni operative in merito agli adempimenti correlati al percorso annuale FIT.
Inoltre riportiamo utile comparazione tra Periodo di formazione e prova ai sensi del Decreto Ministeriale 27 ottobre 2015, n. 850 e Percorso annuale di formazione (terzo anno FIT) ai sensi del Decreto Ministeriale 14 dicembre 2017, n. 984.
Adempimenti per i docenti ammessi al percorso annuale di formazione
Gli adempimenti previsti dal DM 984/2017 sono i seguenti:
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- Scritto da Ciro Agizza
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Arriva il chiarimento da parte del MIUR per i tanti che sono in attesa del riconoscimento delle abilitazioni conseguite in Bulgaria.
Come noto, la Direttiva 2013/55/UE disciplina il riconoscimento delle professioni. A tal fine è obbligatoria l’attestazione di conformità da parte del Paese di provenienza, il quale deve certificare che la formazione conseguita nel medesimo Paese è regolamentata ed il relativo livello della qualifica.
L’articolo 13, comma 2, della suddetta Direttiva regolamenta anche i casi dei Paesi in cui la professione e la formazione non sono regolamentate, stabilendo che “l’accesso alla professione e il suo esercizio sono consentiti anche ai richiedenti che, nel corso dei precedenti dieci anni, abbiano esercitato a tempo pieno tale professione per un anno”.
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- Scritto da Redazione PSN
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Accessibile la nuova sezione dedicata ai Tutor nell'ambiente online dedicato alla formazione dei docenti neoassunti e con passaggio di ruolo.
La nuova area si compone di sole 2 sezioni: la HOME PAGE e la sezione ASSISTENZA.
Dalla home page il tutor può:
• accedere al questionario relativo all'esperienza di peer to peer per ogni docente che supervisiona;
• scaricare il documento che attesta lo svolgimento del ruolo di tutor per ognuno dei docenti supervisionati.
L’attestato è disponibile solo una volta compilato il questionario. Una sezione specifica di “Approfondimenti per il Tutor” è disponibile in modo pubblico a partire dalla sezione "Toolkit" del sito. Da tale sezione sono disponibili indicazioni e documenti che riguardano:figura del tutor e ambiente, risorse formative per il tutor, strumenti e modelli utili per lo svolgimento della sua funzione di consulenza.
Sono consultabili, inoltre, le risorse formative inerenti i temi dell'educazione alla sostenibilità, realizzati da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). Secondo l’ultima fotografia del 15 marzo 2018 sono 28.944 i tutor associati nell'ambiente a partire dall’avvio della formazione online.
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Si è tenuto in data 4 gennaio il confronto tra sindacati e il MIUR richiesto a seguito della sentenza dell'Adunanza Plenaria che ha escluso dalle graduatorie ad esaurimento i diplomati magistrali.
All'incontro hanno partecipato tutte le organizzazioni sindacali rappresentative alla presenza del sottosegretario del Miur De Filippo che in apertura ha dichiarato che è stato richiesto un parere all'Avocatura dello Stato visto anche la disomogeneità delle situazioni soggettive dei ricorrenti. Pertanto nessuna decisione e nessun provvedimento formale potrà essere preso fino a quando non sarà espresso questo parere, garantendo perciò che nessun docente vedrà a rischio il proprio posto di lavoro e la propria posizione in GAE almeno nell'immediato.
Ma mentre le organizzazioni sindacali ottengono dal Miur rassicurazioni sulla vicenda dei diplomati magistrali, il Governo in carica ha appena approvato nella legge di bilancio 2018,tra le misure riferite al settore istruzione, un comma con il quale si darà maggiore punteggio ai titoli abilitanti conseguiti con percorsi universitari, dando probabilmente ai diplomati magistrali una ulteriore mazzata che potrebbe relegarli in posizioni più arretrate in graduatoria di istituto riducendo ulteriormente le possibilità di supplenze per i prossimi anni.
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Dicembre nero per tanti precari e aspiranti docenti che per via giudiziaria cercavano di ottenere il riconoscimento dell'abilitazione del proprio titolo per poter entrare a pieno merito in seconda fascia della graduatoria di istituto e partecipare dunque all'imminente concorso riservato per abilitati di cui si attende per inizio gennaio il bando. Dopo la sentenza dell'Adunanza Plenaria del CDS, che ha escluso dalle GAE i docenti con diploma magistrale, ora un'altra mazzata si abbatte su tanti che, convinti a ricorrere da sindacati e legali, speravano di vedere riconosciuto come un percorso abilitante i titoli di AFAM e dottorato. Titoli che invece non possono essere considerati né equiparati all'abilitazione conseguita con i percorsi ordinari ad esempio di SISS e TFA o PAS, secondo quanto stabilito in distinte pronunce del TAR per il titolo AFAM e del Consiglio di Stato per il dottorato.
Una doccia fredda per i docenti che erano stati inseriti con riserva nella seconda fascia delle graduatorie di istituto e che ora dovranno invece essere ricollocati nella terza fascia delle stesse e che soprattutto vedono sfumare la possibilità di partecipare al prossimo concorso riservato agli abilitati che avrebbe consentito l'immissione in ruolo a seguito di una prova orale.
Sarà dunque un brutto fine d'anno per oltre 4 mila ricorrenti, a tanto ammontano contando i nominativi delle diverse sentenze emesse, che si sono visti respingere la loro richiesta di riconoscimento dell'abilitazione per i titoli di AFAM e dottorato.
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L'ispettore del Miur, il dott. Max Bruschi, è intervenuto con un post sulla sua fan page in merito alla recente sentenza della Adunanza Plenaria che ha messo la parola fine alla controversia dei Diplomati magistrali rispetto alla loro richiesta di entrare in Graduatoria ad esaurimento.
L'ispettore in un post molto lungo ha specificato che l’esperienza data dal servizio, di per sé, non garantisce alcuna qualità circa l'efficacia dell'insegnamento impartito neanche avendo maturato venti anni di supplenze. Se si considera il comparto istruzione come un immenso ufficio di collocamento non è possibile poi lamentarsene per le sue lacune. Ogni accesso privo di selezione o con una selezione solo virtuale porta a immettere in ruolo anche persone inadeguate anche se sono le stesse a cui si è concesso per anni di far supplenze.
La sentenza della Plenaria del Consiglio di Stato se avesse deciso diversamente, avrebbe garantito l’accesso alle GAE ad alcune decine di migliaia di aspiranti diplomati magistrali, senza alcuna selezione se non un “esame di maturità” sostenuto almeno 15 anni fa a soggetti che hanno avuto a disposizione, ma non hanno fatto, almeno 7 cicli di laurea in SFP vecchio ordinamento che per legge garantivano l’accesso alle permanenti e due concorsi (2012 e 2015: banditi dunque regolarmente) per accedere ai ruoli.
E si chiede infine: si può continuare a consentire a platee più o meno vaste di soggetti di entrare in ruolo senza il possesso di requisiti fondamentali e a che prezzo ?
Di seguito riportiamo il testo completo del post dell'ispettore Bruschi sulla sua pagina fb: