Il percorso didattico proposto ha seguito le linee metodologiche IBSE di seguito presentate:
-fase engage: domanda produttiva di partenza. Presentazione di una situazione problema: “cosa sonole ombre?”
-fase explore: “cosa ci vuole per formare un ombra?”. Pianificazione di una procedura sperimentale. Discussione collettiva di classe e manipolazione in gruppo di piccole torce.
-Fase explain: i bambini, confrontandosi e discutendo dopo la sperimentazione, traggono conclusioni.
-fase elaborate: i bambini definiscono i nuclei fondanti del percorso ed emergono nuove indagini esplorative.
Nuclei fondanti
-Linea di propagazione della luce.
-Interazione luce-materiali.
-Proiezione delle ombre: fattori determinanti (sorgente di luce, natura e proprietà fisiche dei materiali).
Fase engage.
Discussione collettiva di classe.
Ins.“Cosa sono le ombre?”
Any. “Le ombre sono scure”.
Miriam. “All’ombra c’è fresco”.
Ins. “Ma quando si formano le ombre?”
Bambini “Di notte!”
Ins. “Come di notte? La mattina non le vediamo?”
Bamb. “Nooooo!”
Ins. “Ma adesso è mattino o sera?
Dario. “Mattina”.
Ins. “Ci sono le ombre nella nostra aula? Le vediamo?”
Loredana. “Sì! Sotto i banchi!!!!”
Ins. Quindi? Solo di notte?
Bamb. “noooo, anche di giorno!”
Ins. “Allora? Come mai?”
Erica. “C’è la luce del sole!”
Ins. “E quelle di notte? Come si formano?”
Giuseppe. “C’è la luce dei lampadari!”
Concetto spontaneo dei bambini emerso nella fase iniziale della discussione: le ombre si formano di notte (inferenza psicologica), pertanto non è necessaria luce.
Prima fase explore.
Ins. “Dunque come facciamo a formare un ombra?
I bambini elaborano le loro ipotesi. In molti disegni i bambini riproducono il sole, una persona e la sua ombra e i raggi del sole che colpiscono l’ombra.
I bambini non sanno che è necessario che il raggio di luce colpisca l’oggetto. Le ombre per i bambini si “auto-generano”.
Esplorazione di gruppo. I bambini cercano di formare l’ombra della propria mano. Alcuni bambini hanno avuto difficoltà in quanto poggiavano la mano sul banco per cui, puntando la luce sul dorso, non vedevano l’ombra.
Alcuni bambini sono riusciti infine a proiettare l’ombra della propria mano sul muro definendo la giusta distanza dalla sorgente luminosa (torcia) e dal muro.
OSSERVAZIONI DEI BAMBINI.
Se allontaniamo la torcia l’ombra è piccola e definita, mentre avvicinandola l’ombra s’ingrandisce e sfuma i contorni.
Fase explain.
Ins. “Cosa ci vuole allora per formare un’ombra?”
Bambini. “La luce!”
Ins. “Ma tutte le ombre sono uguali?”
Bambini “Sììììì”.
Ins. “Un bicchiere di vetro farà ombra?”
Miriam “Sì!”
Ins. “Perché?”
Miriam. “Perché passa la luce”.
Ins. “Cioè?”
Miriam. “La luce passa attraverso il vetro e forma l’ombra.”
Fase elaborate. Concetti acquisiti
In fase di elaborate,oltre a definire che è necessaria una sorgente di la luce per formare le ombre e che influiscesulla definizione delle ombreanche la distanza della sorgente di luce, è emerso un concetto errato importante: la luce attraversa i materiali e dunque si formano le ombre.
“La luce attraversa l’oggetto messo davanti alla luce, attraversando l’oggetto fa l’ombra”.
Era importante pianificare una seconda indagine esplorativa per comprendere che la natura dei materiali che interagiscono con la luce ha influenza sul fenomeno osservato.
Seconda fase explore. Osservazione dell’ombra proiettata da un bicchiere, un contenitore di plexiglas ed uno di plastica compatta.
Ins. “Attraverso il bicchiere noi possiamo guardare?”
Bamb. “Sì!”
Ins. “Se riusciamo a guardare attraverso cosa significa?”.
Donato. “Che la luce passa”.
Ins. “E l’ombra com’è?”
Donato. “chiarissima”.
Ins. “Quindi?”
Alessio. “Nel contenitore di plastica non passa la luce e l’ombra è scurissima.”
Ins. “Quindi le ombre più belle chi le fa?”
Alessio. “Gli oggetti che non fanno passare la luce!”. Si mettono in mezzo al percorso della luce.”
Ins. “E qual è il percorso del fascio di luce di una torcia? Come quello del laser”?
Fase di explain. I bambini traggono le conclusioni. L’ombra si forma quando la luce non riesce a passare attraverso i materiali.
Fase elaborate. I bambini confrontano, in fase di discussione, il fascio di luce di una torcia e quello del laser, correlando la forma geometrica della macchia di luce osservata (cerchio per la torcia e puntino del laser) con la forma del fascio di luce.
Per approfondire
Calvani A. (2000) Elementí di didattica. Carocci, Roma.
Pontecorvo C., Ajello A.M., Zucchermaglio C (a cura di) (l995) I contesti sociali dell’apprendimento. Zanichelli Ambrosiana, Bologna.
Fazleena Badurdeen, Philip Marksberry, Arlie Hall, and Bob Gregory.Teaching Lean Manufacturing With Simulations and Games: A Survey and Future Directions.Simulation & Gaming 41(4) 465–486.