Nacque a Reggio Emilia nel 1474, e morì a Ferrara nel 1533. Da sempre appassionato di letteratura, le necessità economiche familiari lo costrinsero a lavorare al servizio dei signori di Ferrara, gli Estensi. Pur svolgendo abilmente diversi incarichi burocratici, politici e diplomatici, non li amò mai, così come l'ipocrita ambiente delle corti, che descrisse, con serenità ed ironia, nelle Satire, composizioni poetiche simili a quelle del poeta latino Orazio.
Il suo preferire la tranquillità di una vita appartata non gli serviva, però, ad estraniarsi dalla società, ma ad assicurarsi la libertà intellettuale necessaria per rappresentarla e criticarla nei suoi aspetti più discutibili.
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Quest'obiettivo fu perseguito anzitutto nelle commedie: ne Il Negromante (1520) si prese gioco delle credenze irrazionali e della magia, e ne La Lena (1528) rappresentò la disonestà e la corruzione di vari personaggi gravitanti attorno alla corte ed alla burocrazia amministrativa.
Il capolavoro di Ariosto fu un poema cavalleresco in ottave (strofe di otto versi), l'Orlando furioso...
Per la lezione completa in PDF: Ariosto
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