12) La negazione della sussistenza di un ordine immutabile e di una soggettività garante della sua conoscenza oggettiva, e l'affermazione, invece, della sua natura individuale e fondata sulla tendenza istintiva ad immaginare un mondo "privo di sorprese", costituisce l'esito scettico dell'empirismo, vanificando l'aspirazione della filosofia moderna di fornire una fondazione razionale alla conoscenza scientifica.
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13) Lo scopo di Hume non è però il suo smantellamento, ma l'indicazione delle sue basi reali, di natura psicologica, evidentemente parte del suo progetto complessivo: non c'è questione di qualche importanza la cui soluzione non sia compresa nella scienza dell'uomo, e non c'è nessuna che possa essere risolta con certezza se prima non ci rendiamo padroni di quella scienza.
14) Di conseguenza la descrizione "sperimentale" della natura umana, peraltro considerata capace di dare per la prima volta alla filosofia una vera dignità scientifica, non è compromessa dal rilievo del carattere probabilistico delle conoscenze, ma arricchita da quello dei motivi della loro forza: le credenze del senso comune hanno alla base una forza di natura che le mette al riparo da ogni scetticismo radicale, il quale finirebbe per essere nocivo agli scopi della sopravvivenza.
15) Né va dimenticato il risvolto etico e politico di questo discorso, che, in linea con la tradizione liberale inglese, intende stimolare quello spirito di tolleranza ostacolato dalla pretesa del valore assoluto delle proprie conoscenze e convinzioni, con grave danno per la convivenza civile...
Per la lezione completa in PDF: David Hume
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