Da un articolo di ItaliaOggi, apprendiamo che il decreto che modifica il precedente regolamento n° 131 del 2007, riguardante il conferimento di supplenze ai docenti di sostegno sta proseguendo velocemente il suo iter: attualmente è infatti in attesa del parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi), prima di ritornare nelle mani della Ministra Fedeli per la firma finale.
In ogni caso, quest'anno per il conferimento delle supplenze (si parla di circa 40mila) si procederà con le vecchie regole cercando di dare continuità didattica Come spiega ItaliaOggi, uno dei punti chiave della riforma prevede che le ragioni della continuità didattica ed educativa degli studenti con handicap prevalgano sulle ragioni lavorative dei docenti che si contendono i posti in base a punteggi e graduatorie. Una linea dalla quale la ministra ha deciso di non discostarsi, mandando definitivamente in soffitta il criterio delle assegnazioni automatiche delle supplenze a favore di una scelta discrezionale del dirigente scolastico. Il preside quindi diventa il tutore dell'interesse primario dello studente in difficoltà.
Due le condizioni che portano alla riconferma nel nuovo contratto di supplenza:
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l'aver già lavorato nella stessa scuola nell'anno precedente
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avere il gradimento delle famiglie
Continuità didattica:
per garantire la continuità educativa e didattica, dopo aver effettuato le nomine a tempo indeterminato, il preside passa a verificare i posti di cui vi è necessità, dando la precedenza ai docenti in possesso della specializzazione su sostegno che hanno già prestato servizio nell'anno precedente, tenendo presente anche le « eventuali richieste delle famiglie».
Nomina:
La nomina, una volta accettata, va comunicata all'ufficio scolastico territoriale. Il contratto deve ovviamente rientrare nel contingente di supplenze previsto.Si precisa inoltre che il precedente servizio di supplenza deve essere stato svolto per almeno 150 giorni continuativi e fino al termine delle lezioni (compresi i periodi di sospensione).
Infine per i posti ancora scoperti, si ricorrerà a docenti senza specializzazioni che abbiano già lavorato nello stesso istituto (sempre per almeno 150 giorni).
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