Un equivoco logico-matematico legato alla "legge dei grandi numeri" è capace di generare convinzioni palesemente sbagliate portando le persone con maggiore propensione al gioco a perdere, a causa di queste convinzioni, tempo e soprattutto molto denaro tanto da credere che esista la formula vincente per sbancare il lotto, il totocalcio, la roulette sfociando in vizio morboso del gioco.
Sul tema proponiamo il pezzo scritto dal matematico e giornalista Giulio Simeone che ha affrontato la questione mettendo in luce le false credenze e convinzioni sulla legge dei grandi numeri e dimostrando la dipendenza del vizio del gioco con esse. Di seguito riportiamo il testo dell'articolo postato sul suo blog:
La famosa Legge dei grandi numeri viene invocata piuttosto di frequente nel linguaggio comune: peccato che abbastanza di frequente venga citata a sproposito, instillando nelle persone delle convinzioni sbagliate.
“Il Barcellona ha vinto nove partite consecutive, quindi per la legge dei grandi numeri è probabile che questa domenica perda”; “Sulla ruota di Venezia da tre anni non esce il 56, quindi lo gioco, per la legge dei grandi numerici sono buone probabilità che esca”; “Ieri c’è stato un incidente fatale sulla Tangenziale Est, quindi oggi ci posso passare tranquillamente, per la legge dei grandi numeri è quasi impossibile che se ne verifichi un altro”. Tutto sbagliato !
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Infatti, è abbastanza ovvio che in tutti questi casi, non esiste nessun oscura legge compensatrice che spinga gli eventi in una direzione opposta alla direzione nella quale sono andati fino ad adesso. Ad esempio, non c’è alcuna relazione tra le estrazioni passate della ruota di Venezia e la prossima estrazione: ad ogni estrazione tutti i numeri avranno esattamente la stessa probabilità di uscire, indipendentemente da ciò che è successo in passato. Nel caso del Barcellona, semmai, dal fatto che abbia vinto nove partite consecutive si può dedurre che sia una squadra forte e perfettamente attrezzata per vincere anche la decima partita, anche dovesse giocare contro il Real Madrid.
Cos’è la legge dei grandi numeri? L’esempio dei lanci del dado
Ma questa legge dei grandi numeri esiste veramente? Sì, esiste, e in effetti è comprensibile che possa trarre in inganno chi non si intende di matematica e di statistica; talvolta, però, essa riesce a confondere anche chi ha confidenza con tali discipline, vi giuro che ho udito più di un esperto di statistica fare ragionamenti tristemente simili a quelli riportati sopra. La legge dei grandi numeri in realtà sottolinea un concetto abbastanza ovvio, che cercheremo di spiegare nel modo più semplice possibile. Supponiamo di ripetere per tantissime volte uno stesso esperimento, come il lancio di un dado: la probabilità che esca 1 è uguale ad 1/6, ovvero al 16,66% circa. Ecco, è abbastanza intuitivo che più volte lanciamo il dado, più la frequenza di uscita del numero 1 si avvicinerà alla probabilità del 16,66%: la legge dei grandi numeri è tutta qui. Dopo 20 lanci, tale frequenza può benissimo essere del 5% come del 25%, dopo 100 lanci è probabile che essa sia compresa tra il 14% e il 20%, dopo 5000 lanci è difficile che essa non sia compresa tra il 16% e il 17%, e poi, più si va avanti, più si andrà vicini alla fatidica quota del 16,66%. Chiaramente, visto che anche la probabilità che escano i numeri 2,3,4,5,6 è sempre del 16,66%, man mano che andiamo avanti a lanciare il dado, le relative frequenze di uscita tenderanno anch'esse ad appiattirsi tutte intorno alla soglia del 16,66%. La figura qui sotto, che riporta le statistiche relative ad un lancio ripetuto di dadi, illustra chiaramente questo fenomeno.
Statistiche relative ad un lancio ripetuto di un dado : vediamo che, mentre dopo 30 lanci le frequenze si
discostano parecchio fra di loro, dopo 1000 lanci si avvicinano tutte all'originaria probabilità del 16,6%
La legge dei grandi numeri dice che, per un numero di ripetizioni identiche dello stesso esperimento, che tende all'infinito, la probabilità di un determinato evento tende a coincidere con la sua frequenza. Per non appesantire troppo quest’articolo, tralasciamo di spiegare ai non addetti ai lavori il significato esatto della parola “tende” e del concetto di limite: chi vuole approfondire può trovare una spiegazione abbastanza chiara sul sito youmath.it.
L’equivoco che trae in inganno molte persone
Tornando agli esempi fatti all’inizio, la Legge dei grandi numeri dice forse che un numero ritardatario su una ruota del lotto ha più probabilità di uscire di altri numeri? Assolutamente no: essa dice solo che, analogamente al caso del dado, più estrazioni vengono eseguite, più le frequenze relative ai vari numeri tendono a livellarsi su una stessa percentuale: dopo 10000 estrazioni, è verosimile che le frequenze relative all’ 1, al 2, al 3, al 90 si attestino tutte attorno all’ 1,11%, ovvero a 1/90. L’equivoco nel quale cade molta gente comune, ma anche esperta, è che a lungo andare si va verso il livellamento di tutte le frequenze, sì, ma non è affatto detto che ogni singola estrazione spinga verso tale livellamento; un numero che dopo 500 estrazioni è uscito soltanto 2 volte, e quindi ha frequenza 0,4%, può benissimo continuare a non uscire per altre, poniamo 200 estrazioni, e scendere ancora nella frequenza; solo per un numero molto grande di estrazioni, la percentuale tenderà ad attestarsi attorno all’ 1,11%. Nel caso del Barcellona che vince nove partite consecutive, non solo la decima partita non sarà soggetta ad alcuna legge compensatrice, ma la legge dei grandi numeri, così come è matematicamente formulata, non si può proprio applicare, perchè chiaramente le partite non sono tutte uguali fra loro e non costituiscono una sequenza di prove identiche.
“Non è vero ma ci credo”.
Ecco quindi che da un equivoco logico-matematico nascono delle convinzioni palesemente sbagliate, e pensare che ci sono persone che a causa di queste convinzioni perdono un sacco di tempo e di soldi: si pensi ad esempio a tutte le persone che pensano che esista la formula vincente per sbancare il lotto, il totocalcio, la roulette, vi investono un sacco di soldi e magari spendono anche soldi per chiedere consiglio a fantomatici “esperti”. Ma queste persone sono veramente così ingenue da credere che una ruota del lotto, ad esempio, sia dotata di memoria, e, quando un numero non esce da molto tempo, fa in modo di farlo uscire? Sì, e no, la nostra impressione che in buona parte tale fiducia in questa versione un po’ popolare della “legge dei grandi numeri” abbia la stessa radice di molte superstizioni del tipo “non è vero, ma ci credo”. Tutte le persone che non attraversano la strada dopo che l’ha attraversata un gatto nero, credono veramente che quel povero gatto nero trasmetta degli influssi malefici in grado di rovinare le persone?
Alcune persone, a tutt'oggi, cambiano ancora strada quando vedono passare un gatto nero
Probabilmente, almeno nella maggior parte dei casi, non tanto, ma la strada non l’attraversano perché “non si sa mai“, perché “una volta il cognato di un mio amico …” e via dicendo. Similmente, quando un giocatore abituale di lotto sente che il 47 – numero che nella cabala corrisponde al “morto che parla” – non esce da 47 settimane, può essere portato a pensare “In realtà non è vero niente, ma io il 47 lo gioco, non si sa mai …“. Spesso, il problema non risiede soltanto nell'interpretazione errata della legge dei grandi numeri, ma, più in generale, nella tendenza dell’uomo ad essere irrazionale.
Dal Blog "pensieri taglienti"
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