La webquest (WO) è una metodologia basata sull'integrazione del web nella didattica ideata da nel 1995 da B. Dodge che sottolineò la valorizzazione delle capacità autoformative dello studente. Il webquest è in grado di potenziare l'uso delle nuove tecnologie, senza rinunciare alle azioni di rinforzo del docente attraverso il supporto continuo e la valutazione finale.

La straordinaria novità di questa metodologia è che punta sull'approccio costruttivista di stampo laboratoriale: si tratta, cioè, di proporre opportunità di apprendimento informale mirate a creare dei prodotti finali che siano frutto di negoziazione, di capacità organizzative del singolo o del gruppo, e che diano spazio a grande spirito di collaborazione fra tutte le parti coinvolte. Il docente ha la possibilità di valutare sia il prodotto finale realizzato dallo studente sia il processo conoscitivo che lo ha accompagnato nella sua realizzazione. Quest'ultimo rappresenta il dato più significativo in quanto permette al docente di verificare la modalità apprenditiva dello studente e sollecitarne l'autonomia. Di norma l'attività di un webquest è suddivisa in 6 sezioni:

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1. Introduzione: fornisce le informazioni di base, introduce i partecipanti nella situazio- ne proposta e spesso propone la simulazione di una situazione simil-reale per ren- dere più attraente il compito proposto («sei un giornalista...» «fate parte della com- missione parlamentare per...» «il mondo è minacciato dalla terza guerra mondiale, il presidente degli Stati Uniti convoca una Commissione...»);


2. Compito: definisce cosa deve essere prodotto durante i lavori. Non viene ancora descritto come dovrà essere svolto il compito ma solo quale sarà («devi convincere il capo redattore dell'importanza dell'articolo con un'esposizione orale di 10 min....devi scrivere un articolo per il giornale...devi preparare una lezione di 30 min. con l'ausilio di una presentazione multimediale...»,

«la commissione dovrà presentare alla fine dei lavori: una relazione...un vademecum...una lista di quesiti rimasti senza risposta...»,


«ipotizzate 3 possibili soluzioni pacifiche con l'ausilio di diagrammi di flusso o mappe concettuali... preparate il discorso alla nazione del presidente per illustrare la situazione, i potenziali pericoli e la soluzione scelta...preparate il discorso del presidente con la potenza nemica...»).

3. Risorse: vengono indicate le risorse web da consultare, che possono essere uniche per tutti i discenti o suddivise per gruppi ed elencate a seconda delle funzioni. Si tratta di risorse liberamente fruibili in rete, precedentemente visitate e recensite dal docente, oppure preparate appositamente e inserite su un sito web, oppure anco- ra altre informazioni come indirizzi mail o numeri telefonici di esperti a cui potersi rivolgere per ricercare la risposta ai quesiti posti. A seconda della materia trattata e del compito assegnato vi possono essere diversi «gradi di apertura» delle risorse esplorabili, essendo il webquest uno strumento didattico altamente personalizzabile. Le fonti possono infatti essere totalmente preselezionate, come nel webquest classico, oppure si può decidere di lasciare ai discenti il compito di integrarle parzialmente con la ricerca libera su Internet per la soluzione di determinati problemi o la ricerca di informazioni particolari; questa fase può infatti essere utile per sviluppare negli allievi le capacità di organizzazione delle informazioni, di sistematizzazione e di sintesi (purché si tratti di un compito «residuo», ben definito e «guidato», che non comporti una deviazione dal compito assegnato e una dispersione inutile di energie e tempo, e in questo sta naturalmente l'abilità di chi prepara il webquest). Se il compito è stato «arricchito» con l'utilizzo di videoconferenze, qui si troveranno le istruzioni e gli indirizzi per utilizzare correttamente questo strumento. Le fonti possono essereintegrate anche con materiali cartacei quali fotocopie o libri; è tuttavia importante che l'utilizzo del web sia fondamentale per svolgere il compito, che altrimenti non avrebbe bisogno di essere svolto sotto forma di webquest.

4. Processo: si descrivono nel dettaglio le attività che gli studenti devono svolgere per portare a termine il compito. È importante che questa sezione sia chiara e ben prgettata, che contempli l'eventuale suddivisione in sottogruppi e preveda esercitazioni pratiche e un ruolo attivo dei discenti. Si dovrà: descrivere le fasi del lavoro, ovvero suddivisione in gruppi, distribuzione dei compiti, consultazione web in gruppi, di- scussione in classe, esercitazioni pratiche, studi sul campo o ricerca-azione, interviste etc.; organizzare gli eventuali ruoli dei partecipanti, affidando a ciascuno responsa- bilità proprie o di gruppo e fornendo tutte le informazioni necessarie per svolgere il compito attraverso la simulazione.


5. Suggerimenti: si possono inserire dei consigli per aiutare i discenti a organizzare le informazioni raccolte fornendo per esempio degli elenchi di domande a risposta più o meno guidata, griglie organizzative, mappe concettuali, scalette temporali etc. Questi strumenti forniscono una guida agli studenti e permettono loro di raggiungere risultati che altrimenti non sarebbero probabilmente in grado di raggiungere, con il doppio vantaggio di fornire dei modelli di apprendimento che potranno utilizzare in altri contesti. È altresì utile inserire in questa sezione una griglia che espliciti fin da su- bito i criteri di valutazione delle attività assegnate. Questo aspetto è particolarmente utile soprattutto se si considera che l'attività svolta non è di tipo tradizionale ed è più difficile da «misurare» e valutare; i criteri di valutazione possono essere complessi e soggettivi ed è dunque importante esplicitarli all'inizio dell'attività, sia per il docente che per gli studenti. Proponendo una griglia di valutazione si permette di suddividere l'attività nei vari aspetti che la compongono (analisi, sintesi, lavoro di gruppo, uso TIC, elaborazione prodotto etc.) e di individuare i punti di forza e i punti deboli dei lavori svolti, facilitando il feedback del docente e l'avvio di un processo di miglioramento continuo. Per gli studenti questo permette di capire bene quali sono gli aspetti su cui focalizzare l'attenzione e cosa ci si aspetta da loro, fungendo dunque da guida per il loro lavoro e attutendo la classica paura del docente e della sua valutazione. Infine la presenza di una griglia di valutazione permette anche a soggetti terzi di comprendere e valutare il compito affidato per meglio coglierne il valore pedagogico.


6. Conclusione: è il momento in cui si riepiloga, in cui si ricorda agli studenti cosa hanno imparato e li si consiglia su come successivamente ampliare l'esperienza per acquisi- re ulteriore conoscenza.
Si tratta di rendere l'apprendimento più motivato e coinvolgente, mantenendo più alta l'attenzione dei ragazzi che, spinti da curiosità, presteranno attenzione pure al lavoro altrui, anche al fine di una sana competizione da sviluppare nell'ambito della classe.