Fanno davvero male le offese di questi giorni a Liliana Segre, la senatrice a vita, che da bambina fu espulsa da scuola per le leggi razziali e poi deportata al campo di concentramento di Auschwitz da decenni impegnata per conservare la memoria dell’Olocausto nelle nuove generazioni. Nonostante il suo impegno ad incontrare studenti cui racconta la sua odissea da sopravvissuta ad Auschwitz, la persecuzione e l’indifferenza vissuta dopo l’emanazione delle leggi razziali, gli insulti si sono intensificati dopo aver presentato una sua proposta di legge in Senato contro l'incitamento all'odio ("hate speech").
Forse tutto è cominciato da Goebbels. Forse è da allora che non si fa più Politica (“La scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica” cit. Vocabolario Treccani), ma propaganda (Azione che tende a influire sull’opinione pubblica, orientando verso determinati comportamenti collettivi, e l’insieme dei mezzi con cui viene svolta” cit. Vocabolario Treccani). Per chi fa propaganda, la Cultura è spazzatura, e di riflesso lo sono tutti i luoghi (la scuola in primis) dove la Cultura dovrebbe crescere.
Smettiamola di essere ciechi e sordi, smettiamola di guardarci solo i piedi, proviamo ad alzare la testa. Ci vuole coraggio per guardare al futuro, ma il passato, la Storia, sono lì a mostrarci in quali mostruosi errori si cade quando si crede alla propaganda. Non ci si può astenere davanti al razzismo, non si può restarsene seduti ed indifferenti, non possono e non devono farlo soprattutto coloro che sono stati inviati dal popolo a fare Politica e non propaganda. Non esiste un diritto all’odio da tutelare. L’odio, come dice Liliana Segre, “significa perdere tempo prezioso. E' un peccato verso se stessi”. Il pericolo è fortissimo, vicinissimo, dietro la porta. Lo ribadisce anche il Capo dello Stato "Non abbassare mai la guardia – è l’invito - non sottovalutare i tentativi che negano o vogliono riscrivere la storia contro l'evidenza allo scopo di alimentare egoismi, interessi personali, discriminazioni e odio”
Guardate questo video, fino alle parole finali. “Senza passato, senza libri, senza senso critico, siamo tutti pronti anche noi a diventare un popolo di perfetti imbecilli, pronti a gridare in piazza, dietro il primo cretino che urla più forte”.
Davvero vogliamo questo ?