Si attendevano per ieri notizie certe almeno sul primo contingente delle 4.447 immissioni in ruolo previste dal decreto Istruzione convertito in legge a novembre. A testimoniare la confusione che regnava sulla vicenda, bastava leggere i resoconti della scorsa settimana dove ogni sigla sindacale raccontava una sua versione della situazione, parlando anche in modo contraddittorio di tabelle di ripartizione, prima date per certe, poi messe in discussione, di nuovo confermate e poi ridiscusse, promettendo maggiori "chiarimenti" in un successivo incontro del 23 gennaio.

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Breve sintesi di un decreto diventato legge: "Assumeremo 26mila insegnanti di sostegno anzi: li abbiamo assunti"... "Decreto firmato"... "Non c'è copertura"... "Se non si trova altra copertura mi dimetto"... "Copertura trovata"... "Parlamento vota la legge"... "Miur ha fatto tutto, parola al Mef"... "Mef non firmerà"... "Il Mef concorda col Miur: firmerà"... "Il Mef ha firmato"... "Visto?! li abbiamo assunti"... "Parola alla Funzione Pubblica"... "No, il Mef non ha firmato"... "Dai, il Mef firmerà"... "Ormai è fatta"... "Blocca tutto"... "I posti vanno distribuiti diversamente"....
Ad oggi 24 gennaio 2014 emerge un unico dato certo: sulle assunzioni sul sostegno annunciate con grandi proclami dal Governo Letta e dal Ministro Carrozza a settembre, quasi 5 mesi fa, ancora non c'è nulla di concreto. Anzi di concreto c'è l'illusione dei precari, tra date ipotetiche e ipotesi di ripartizioni tra le regioni, ben quattro finora. Precari, ultimo carro di un treno, quello della scuola, ormai in dismissione da diversi lustri da i governi finora succedutisi in oltre un ventennio.
Dal Miur invece il nulla assoluto, non una parola ufficiale neppure sulla ripartizione del primo contingente, data per certa da diversi siti, ma incomprensibilmente rimasta lettera morta. Ad oggi non è dato sapere neppure se il Mef abbia apposto la firma al decreto, data per certa e imminente perfino da Saccomanni, in un comunicato ufficiale a inizio gennaio dopo la denuncia del M5S.
Attualmente il problema principale dei sindacati sembra essere soltanto recuperare fondi per quei docenti di ruolo, colpiti nel portafoglio con la vicenda degli scatti stipendiali da restituire. I sindacati, infatti, hanno chiesto con urgenza un incontro al Miur,  già fissato al prossimo 28 gennaio, dimostrando di avere a cuore le vicende soltanto dei docenti di ruolo, vera rappresentanza sindacale, zoccolo duro di un corpo docente, che non comprende di essere stato svenduto da questi signori per 4 denari.

Dai sindacati neanche due righe per una vicenda, quella sulle immissioni sul sostegno, dai contorni ormai simili ad una odissea con i docenti precari, "assunti" questo si, è ufficiale, ma come "scimmie ammaestrate" a restare incollate al pc in un tritacarne di un circo mediatico  in attesa di uno straccio di notizia senza via di uscita tra slogan, annunci, spot e bugie del Miur e Governo.   
E tutto ciò mentre il Miur, da settembre, continuava a prendere tempo e a dare i "numeri" sulla loro ripartizione, nel silenzio assordante dei sindacati che non hanno mai denunciato irregolarità e illegittimità a danno dei docenti precari, specializzati e non, e soprattutto degli alunni disabili come denunciato da Professionisti Scuola.

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