Nei prossimi giorni (ovvero entro il 17 aprile) daremo il via libera ai decreti attuativi della Buona Scuola che rappresentano una delle parti più qualificanti della legge toccando temi importanti come la formazione e il reclutamento degli insegnanti, la valutazione delle studentesse e degli studenti, il diritto allo studio, la maggiore attenzione per la cultura umanistica, l’importanza delle scuole all’estero, il sistema di istruzione da zero a sei anni.
Ad affermarlo la ministra Valeria Fedeli commentando i dati Ocse dello scorso 28 marzo, che la stessa ha definito sono uno stimolo, non un punto d’arrivo. Solo con questa consapevolezza possiamo continuare a far crescere la nostra scuola”.
Con la Buona Scuola – continua Fedeli- sono stati stanziati 3 miliardi a regime sul capitolo istruzione e sono state stabilizzate e stabilizzati 100.000 insegnanti che attendevano una risposta, una soluzione al precariato. Si tratta di docenti che hanno occupato cattedre vuote: è stato avviato un percorso per rendere la continuità didattica davvero possibile e non solo predicata. Anche il passaggio dell’organico di fatto in quello di diritto previsto dall’ultima legge di stabilità va in questa direzione: garantire alle studentesse e agli studenti il diritto ad avere i docenti in cattedra quando cominciano le lezioni, possibilmente senza balletti o cambi continui in corso d’anno. Non è una sanatoria, non è un voler assumere a tutti i costi. È dare alla scuola gli strumenti per poter funzionare fin dal primo giorno. E senza gli insegnanti in cattedra la scuola non funziona a pieno regime”. Sicuramente “ci sono stati dei problemi, c’è stato un dialogo insufficiente con chi questi cambiamenti doveva attuarli, non si spiegherebbe altrimenti l’insoddisfazione di tante e tanti. Ma è cominciato un cammino di profonda innovazione a cui non possiamo rinunciare come Paese: per aiutare le nuove generazioni ad affrontare le sfide del futuro e per far sì che riescano ad anticipare e governare i mutamenti della società. L’obiettivo è quello di fare in modo che la scuola sia un ambiente di apprendimento e di crescita personale e collettivo, senza frenare nessuno, ma sostenendo tutti nei diversi percorsi”.
E proprio ieri, nel corso dell'inaugurazione della mostra 'Miur Art', che raccoglie una selezione delle opere della prima Biennale nazionale dei Licei artistici, la Ministra ha ribadito: "al Consiglio dei ministri del 7 aprile, spero con il più ampio consenso possibile, porteremo la delega sulla cultura umanistica" (Atto 382)."E' una scelta - continua- che considero molto importante e che amplia la possibilità per le nostre scuole di ogni ordine e grado di valorizzare tutto ciò che riguarda la cultura umanistica e le arti".
I decreti scrivono un altro pezzo di innovazione della scuola. Sono misure per una scuola più aperta, innovativa e ancora più inclusiva. Dove inclusione significa pari opportunità di partenza, rimuovere gli ostacoli e le barriere che impediscono l’accesso a tutti insieme al sostegno al merito di ciascuno. Uguaglianza di partenza, per consentire al merito di svilupparsi.
Articoli correlati:
Deleghe L.107/15: il Pd apre alla richiesta di immissione in ruolo tramite graduatorie regionali a scorrimento dei docenti abilitati di II fascia
Deleghe 107/2015: Flc Cgil, Anief, Cobas, Unicobas, FederAta ed USB pronti alla mobilitazione
Deleghe legge 107: audizioni alla Camera delle OO.SS
Deleghe legge 107/15: le richieste depositate in VII Commissione Senato da FlcCgil, Cisl, Gilda- Unams e Anief -Cisal
Deleghe 107 incontro MIUR - OO.SS: Gilda-Unams abbandona l'audizione in Senato
Ecco come potrebbe cambiare la Scuola:Il testo integrale dei decreti applicativi della legge 107