Sulla mobilità 2017 restano molto distanti le posizioni tra MIUR e OO.SS. sul tema fondamentale che riguarderà l’assegnazione dei docenti dagli ambiti territoriali alle scuole, che dovrà avvenire con la chiamata diretta ribattezzata, solo per addolcire la pillola, “chiamata per competenze”.
Chiamata diretta che riguarderà la stragrande maggioranza dei docenti alle prese con la domanda di mobilità visto che saranno davvero esigue le possibilità di ottenere titolarità su scuola, sia per il ridotto numero di posti disponibili, che andranno in maggioranza a chi potrà vantare precedenze ad esempio per 104, e sia per la possibilità di esprimere soltanto 5 sedi come preferenza. Il Miur ha presentato, in barba agli accordi del 29 dicembre 2016, un elenco lunghissimo di 36 criteri da cui i dirigenti scolastici potranno scegliere per formare i bandi e inoltre vuole ridimensionare il ruolo del collegio dei docenti, a cui era stato promesso di restituire centralità. Di seguito riportiamo i pareri dei sindacati con le criticità da superare per poter arrivare alla firma definitiva del contratto:
FlcCgil
Il punto in questione è rimasto sospeso nella trattativa sulla mobilità 2017/18 e vincola la nostra firma definitiva al contratto stesso, già siglato nell’ipotesi del 31 gennaio. La proposta presentata da MIUR confluisce sostanzialmente nella linea tracciata lo scorso anno, quando si ruppe il tavolo negoziale della sequenza proprio sui principi che reggevano l’orientamento dell’amministrazione. Ancora una volta il MIUR si affida ad una serie di operazioni generiche che lascia ampi spazi alla discrezionalità procedurale del dirigente scolastico e congela quegli aspetti partecipativi e progettuali che dovrebbero essere patrimonio di tutta l’autonomia scolastica. Sono molto marcate le divergenze con le nostre aspettative: il Collegio viene chiamato in causa solo per essere “sentito”, l’elenco nazionale è indicativo di 36 requisiti e ulteriori possibili, il dirigente definisce un ordine di priorità a suo parere, gli USR di competenza intervengono nelle fasi finali dove non si nomina nemmeno il punteggio. Per noi FLC tutto ciò può essere considerato solo l’espressione di un punto di vista, ma nemmeno la base su cui partire per la trattativa: il testo non rimanda nulla delle istanze sindacali avanzate e ripropone un modello lontano dallo spirito dell’intesa politica del 29 dicembre, al contrario perfettamente inserito nel solco della legge 107. C’è quindi, molto da fare: all’amministrazione il compito di recepire i rilievi emersi di parte sindacale, per arrivare ad un’altra proposta che sarà oggetto del prossimo incontro di giovedì 9 febbraio.
UIL scuola
Richiamando i contenuti dell'accordo, è stato ribadito l'indisponibilità a sottoscrivere un contratto che prevede la chiamata diretta da parte del dirigente scolastico sulla base di una pletora di requisiti (36), relegando in secondo piano le competenze del collegio docenti. E' necessario un accordo che accompagni questo delicato passaggio con regole condivise, che diano certezze al personale docente garantendone la liberta' di insegnamento con un sistema trasparente delle procedure.Il prossimo incontro, fissato per giovedì, rappresenterà "il banco di prova" per verificare la volontà dell'amministrazione di proseguire concretamente il confronto.
Snals-Confsal
L’Amministrazione ha illustrato alle OO.SS. una proposta di Accordo del tutto inaccettabile. Senza entrare ancora nel dettaglio di tutte le questioni poste, (che ci auguriamo l’Amministrazione modifichi nei prossimi incontri), vi evidenziamo che la proposta del MIUR prevede ben 36, tra esperienze professionali, titoli ed esperienze organizzative, da inserire nel quadro nazionale dei requisiti da correlare alle competenze professionali richieste, mentre le OO.SS. tutte avevano chiesto una drastica riduzione di tali requisiti, da ridurre all’essenziale. Analogamente inaccettabile è il ruolo molto marginale ipotizzato per la competenza del collegio dei docenti, organo deliberante del PTOF; infatti non è prevista una delibera del collegio, per l’attuazione della procedura, ma si prevede “sentito il collegio dei docenti”.
Manca, quindi, tra l’altro, quel ruolo di centralità del collegio dei docenti, inserito dalle parti nell’Accordo politico del 29 dicembre 2016 e, da sempre, rivendicato dallo Snals-Confsal.
Ogni scuola, secondo la proposta, dovrebbe individuare minimo 6 dei requisiti previsti dall’allegato A alla Ipotesi di Accordo, (relativo al quadro nazionale dei requisiti) e, potrebbe, altresì, individuare ulteriori requisiti aggiuntivi.
Gilda Insegnanti:
Ancora una volta la proposta avanzata dall’Amministrazione sulla chiamata per competenze non ci trova d’accordo. Anche in questa bozza mancano completamente il riconoscimento dell’anzianità di servizio e i punteggi, lasciando dunque ampia discrezionalità al dirigente scolastico. La nuova proposta ha diminuito il numero dei requisiti da 36 a 27 ma restano ancora gli incarichi organizzativi (collaboratore del dirigente, referente per progetti di reti di scuole, attività di tutoraggio, soltanto per citare qualche esempio) che nulla hanno a che fare con la buona didattica.Le richieste che abbiamo avanzato al Miur - prosegue Di Patre - riguardano l’eliminazione dall’elenco dei requisiti organizzativi; l’emanazione di una delibera o di un atto formale vincolante da parte del collegio dei docenti per la scelta delle competenze; la necessità di un numero ridotto (al massimo 4) di requisiti richiesti nelle scuole. Inoltre abbiamo chiesto che, a parità di requisiti, non si proceda con il colloquio ma osservando un criterio certo e oggettivo. In ogni caso - conclude la vice coordinatrice nazionale della Gilda - anche se il collegio dei docenti deliberasse criteri più equi e oggettivi, l’ultima parola spetterebbe sempre al dirigente. Gli incontri proseguiranno mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio e ci auguriamo che l’Amministrazione si dimostri più disponibile ad accogliere le nostre richieste.
Le OO.SS. in sostanza, hanno dichiarato l’inaccettabilità dei contenuti illustrati dall’Amministrazione, invitandola a fornire una nuova proposta, sulla quale si possa iniziare, un concreto confronto nella successiva riunione, prevista per giovedì 9 febbraio.
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