Sottoscritta al MIUR l’ipotesi di contratto integrativo per la mobilità del personale scolastico nell’a.s. 2017/18. Diverse le importanti novità, alcune delle quali particolarmente significative e non tutte positive per i docenti.
Con un’unica domanda, nell'ottica di una semplificazione delle procedure, si potranno chiedere movimenti sia per la provincia di attuale titolarità e anche per altre province, per quanto riguarda sia la mobilità territoriale che quella professionale. Per tutti i docenti, viene estesa la possibilità di richiedere il trasferimento non solo su ambiti territoriali, ma anche su singole istituzioni scolastiche, nel limite massimo di 5 sedi rispetto alle 15 preferenze esprimibili tra ambiti e province.
I trasferimenti d'ufficio per i perdenti posti, potranno essere disposti sempre su singola istituzione scolastica, qualora necessario. In ogni caso i soprannumerari o docenti in esubero potranno avere mobilità d’ufficio o l’utilizzo sempre entro i confini provinciali.
Salta la fase comunale, come già ampiamente riferito nei precedenti resoconti e viene affidata alla contrattazione d’istituto l’individuazione dei criteri di assegnazione alle sedi scolastiche per il personale la cui titolarità è in un istituto che comprenda scuole ubicate in comuni diversi.
Da quest’anno, infatti, a differenza di quanto avveniva precedentemente, ad ogni istituzione scolastica è assegnato (per tutti gli ordini e gradi di scuola) un solo codice identificativo anche in presenza di indirizzi di studio diversi. Questo significherà che la titolarità dei docenti già di ruolo titolari su scuole che hanno sedi su più comuni sarà decisa a livello di contrattazione di istituto con le RSU che decideranno i destini di docenti anche se di fatto non avessero chiesto mobilità. Una novità salutata con favore dalle organizzazioni sindacali, una contropartita su cui il Miur ha ceduto, ma che pone la definizione delle regole per l’assegnazione del personale alle sedi di istituti dislocati su più comuni, talvolta anche a notevole distanza l’uno dall’altro, nelle mani delle rappresentanze sindacali che potranno stabilire criteri in contrattazione integrativa di istituto si spera il più possibile trasparenti.
Confermata inoltre l’eliminazione del vincolo di permanenza triennale nella provincia di assunzione. Il 60% dei posti disponibili sarà comunque riservato alle nuove assunzioni di personale docente.
A breve prenderà avvio anche una ulteriore contrattazione sulla chiamata diretta, cioè il passaggio dall’ambito alla scuola.
Solo dopo tale accordo, potrà avvenire la firma definitiva del contratto, che dunque dovrà essere contestuale.
Pertanto la trattativa si sposta sulla discussione della sequenza contrattuale per le modalità di assegnazione della sede ai docenti titolari di ambito, definendo i criteri e le modalità della chiamata diretta da parte del dirigente scolastico. L’obiettivo, che l’Amministrazione ha dichiarato di condividere, è quello di definire regole che garantiscano imparzialità e trasparenza, assicurando anche il coinvolgimento del collegio docenti nella loro definizione. Una trattativa che si spera sia incentrata su regole e criteri chiari che possano garantire individuazioni dei docenti dagli ambiti assegnati a seguito della mobilità nella maniera più trasparente e meritoria possibile.