C'è grande attesa per la pubblicazione dei movimenti dei docenti per le fasi B, C e D. Movimenti che saranno scaglionati con date differenti per ordine di scuola. I primi che conosceranno gli esiti della mobilità, saranno i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, previsti per il 23 luglio, data in cui saranno noti gli ambiti assegnati e che purtroppo per molti docenti non saranno quelli attesi e sperati.
PSN ha provato, infatti, a fare una previsione basandosi sul numero dei posti residui al termine dei movimenti provinciali della fase A e sul numero presumibile di assunti in fase B e C del piano straordinario.
Purtroppo non sono stati forniti dal MIUR o dai sindacati i dati ufficiali circa il numero esatto di assunti divisi per tipologia di posto (comune e sostegno) e per provincia, nonché il numero delle domande di trasferimento interprovinciale per provincia.
Ma a grandi linee emerge un dato inquietante che fa a pugni con le rassicurazioni del governo e del PD che attraverso le parole della senatrice Rocchi aveva assicurato che con la mobilità interprovinciale non ci sarebbe stato alcun esodo per i docenti assunti col piano straordinario in fase C. Ciò che invece viene fuori in modo impietoso dai numeri elaborati da PSN è che si prospetta un vero e proprio tsunami per la scuola primaria con uno sconvolgimento che parte dal sud per avere effetti prima al centro e poi al nord.
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Un dato più di tutti permette di spiegare subito quello che di qui a pochi giorni succederà, basta infatti considerare il numero di richieste di assegnazione provvisoria interprovinciale presentate nell’anno scolastico 2015/2016, per comprendere che il numero di posti comuni disponibili alla primaria in alcune province è addirittura inferiore al numero di docenti assunti prima del 2015, che sicuramente parteciperanno alla fase B della mobilità (i così detti immobilizzati).
Le regioni maggiormente colpite saranno Sicilia, Calabria e Campania.
Per esempio a Palermo, con i dati attualmente pubblicati, dovrebbero essere disponibli meno di 300 posti, mentre sono previste oltre 600 domande di trasferimento interprovincile in fase B (docenti assunti prima del 2015) e oltre 300 in fase C (docenti assunti nelle fasi B e C del piano di assunzioni. In Campania solo tra Napoli e Caserta sono previste oltre 1500 domande di trasferimento interprovinciale (fase B) e oltre 1000 per fase C, a fronte di circa 1000 posti.
Questo comporta che se il numero di passaggi di ruolo alle medie e superiori dalla primaria, non sarà sufficiente, non solo molti immobilizzati non riusciranno a rientrare nella provincia di origine, ma che per gli assunti in fase B e C da GAE le possibilità di rimanere in provincia sono quasi nulle.
Gli immobilizzati infatti precedono gli assunti in fase B e C da GAE e possono in teoria anche occupare il 100% dei posti disponibili per i trasferimenti; i posti per gli assunti in fase B e C da GM sono invece stati accantonati in provincia di assunzione.
Ricordiamo, inoltre, che la precedenza prevista per la tutela dei soggetti beneficiari della Legge 104/92, si applica solo tra i docenti che partecipano alla medesima fase.
Infatti l’art. 13 del CCNI mobilità stabilisce per quest’anno che le precedenze “sono funzionalmente inserite nelle sequenze operative delle quattro fasi della mobilità territoriale per le quali trovano applicazione”
Questo significa che un docente titolare di 104, che partecipa alla fase C di mobilità, non può vantare alcuna precedenza sui docenti che partecipano alla fase B di mobilità.
E' dunque molto concreta la possibilità che, come un'onda anomala dovuta ad uno tsunami, si verifichi un effetto domino, che porterà gli assunti in fase B e C da GAE che non troveranno posto in Sicilia, Calabria e Campania, a essere sbalzati verso le altre province delle regioni centrali come Lazio e Toscana. L'effetto conseguente sarebbe a cascata sui docenti assunti proprio in queste regioni che sarebbero a loro volta scalzati da questi ultimi e costretti ad essere assegnati ad altre province diverse di regioni più a nord.
I docenti assunti in Sicilia, Calabria e Campania in fase C GAE con punteggi alti grazie ai numerosi anni di precariato, andranno, dunque, ad occupare posti nelle regioni del centro che erano stati assegnati a docenti che, anche se avevano punteggi medi o bassi, erano riusciti a rimanere in Lazio o Toscana, in quanto avevano scelto una provincia di tali regioni come prima. Infatti il meccanismo impiegato dall’algoritmo utilizzato per la fase C di assunzione del piano straordinario prevedeva la priorità sulla prima provincia indicata dal docente nella domanda di assunzione.
Tale meccanismo non è, invece, applicato per la mobilità, in quanto il sistema assegnerà l’ambito dando priorità al punteggio e poi all’ordine degli ambiti/province scelti.
Si prevede dunque un effetto domino per la primaria con un forte esodo dei docenti assunti in fase C, efffetto che in parte si riproporrà per alcune classi di concorso anche delle superiori per quelle materie che da sempre sono in sofferenza con esuberi che solo in parte saranno riassorbiti dai posti di potenziamento.
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