Riconoscimento e successo per la rubrica di laboratorio povero di didattica della fisica curata sul sito di Professionisti Scuola dal prof. Alfonso D'ambrosio. L'approccio, poco diffuso tra i docenti, ma di grande valenza didattica sta appassionando una intera comunità del padovano. E tutto grazie all'entusiasmo e all'intraprendenza di un giovane professore partenopeo, di cui si era accorto per primo la redazione di Professionisti Scuola offrendogli la possibilità di curare una rubrica settimanale per aprire al grande pubblico la sua passione e dimostrando che è ancora possibile appassionare i giovani studenti con pochi mezzi economici e con materiali comuni di riciclo.
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In una intervista da poco pubblicata dal quotidiano "il Gazzettino" di Padova, si descrive l'esperienza del giovane docente e delle sue lezioni di fisica, spiegata ed appresa dagli studenti secondo un approccio sperimentale.
Succede all'istituto superiore Enrico Mattei di Conselve, dove una delle cattedre di fisica è assegnata al professor Alfonso D'Amborosio, partenopeo trapiantato da molti anni in Veneto, che ha subito conquistato alunni e famiglie.
Si legge nell'intervista: «L'utilizzo del "laboratorio povero'' di fisica entusiasma gli studenti, li rende protagonisti attivi. Sono ormai sette anni che insegno nelle scuole superiori e fin da principio ho iniziato con il laboratorio povero, che a volte preferisco a quello tradizionale» spiega il docente attorniato da alcuni degli studenti che hanno realizzato strumenti di misurazione dei fenomeni fisici utilizzando materiali di risulta, facendosi aiutare da mamme e nonni.
«Con loro abbiamo costruito uno strumento che è in grado di misurare il diametro del sole in due versioni» aggiunge divertito il docente «Marco con l'aiuto del papà carpentiere, sfruttando barre di metallo avanzate dalla lavorazione e Daniele, con l'ausilio del nonno tuttofare ha utilizzato manici di scopa». Lilia e Nicole invece sono capaci di misurare la rigidità dell'elastico aiutate solo da un bicchiere di plastica, una matita e un comune elastico da ufficio. Con Walter e Octavian dell'indirizzo meccanico, aiutati dal docente di laboratorio Edi Bagatella poi è stata creata una piccola barca a vapore, un freno elettromagnetico ed anche una pila a grafite.
Spesso il tempo a scuola è tiranno» sottolinea D’Ambrosio «con i ragazzi da casa ci scrivia mo attraverso un forum, che li ha aiutati nella realizzazione degli strumenti più complessi: si incontrano oltre l'orario, socializzano e soprattutto apprendono sperimentando». Molto di quanto è stato creato dagli studenti sarà presentato nella primavera prossima alla mostra interattiva. Sperimentando" che si tiene a Padova da parecchi anni. Soddisfatto il dirigente scolastico Luigi Michielon: «Il Mattei in queste settimane è impegnato a presentare la propria offerta formativa, che è fatta davvero di grandi professionalità, che qualificano e arricchiscono il territorio conselvano». Di seguito l'articolo pubblicato dal gazzettino e gli articoli della rubrica pubblicati dal prof. Alfonso D'Ambrosio.