L’arrivo dell’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo all’Istruzione ha dato certamente una spinta per riaprire le scuole, una delle priorità indicate dal ministro Patrizio Bianchi. Miozzo, in un’intervista recente al Corriere della Sera , ha messo in luce la necessità di avviare un monitoraggio efficace delle scuole con la riapertura.
“Oltre a vaccinare il personale bisogna organizzare un sistema di monitoraggio sanitario efficace ed efficiente e soprattutto di pronto intervento. E poi far si che le decisioni sulle aperture e sulle chiusure siano sempre di più concertate e omogenee sul territorio nazionale....Avremo studenti delle superiori che andranno alla maturità rischiando di aver fatto 4 o 5 mesi di scuola in presenza negli ultimi due anni, così come gli universitari. Una condizione devastante per la salute mentale e la preparazione dei nostri ragazzi che una volta superata la pandemia si confronteranno con il mercato del lavoro con il peso enorme di un periodo di costruzione della loro formazione culturale mutilato in modo decisamente critico. Farò l’impossibile per recuperare ciò che abbiamo perduto”.
Per la riapertura delle scuole in zona rossa si prevedono così varie ipotesi, tra cui quella del tampone obbligatorio anche ai nidi e all'infanzia. Il primo giorno tutti gli studenti, anche i bimbi di nidi e materne, dovranno essere sottoposti a tampone rapido. Il test dovrebbe essere ripetuto ogni settimana e in caso di positività sarà effettuato un molecolare a tutta la classe. In questo modo si creerà una sorta di «bolla» per proteggere gli alunni, ma anche i docenti visto che non tutti saranno già stati vaccinati.