Dopo mesi di stop forzato, è ripartito l’anno scolastico, seppur ancora tra timori, dubbi e il rischio di nuove chiusure in caso di contagi. Il primo giorno di scuola ha coinvolto 5,6 milioni di studenti.
Ancora tante le criticità: mascherine e distanziamento, sono queste due delle norme anti-Covid su cui si basa il ritorno a scuola dopo l’emergenza coronavirus. In alcuni istituti, però, qualcosa il primo giorno non ha funzionato: davanti agli ingressi si sono formati assembramenti, con genitori e studenti troppo vicini (e in alcuni casi senza protezione sul viso)
La ministra Azzolina si è commossa al termine del suo discorso a Vo' Euganeo per l'avvio dell'anno scolastico. "E' arrivato il momento - ha detto, con voce rotta dall'emozione - di riportare la scuola al centro del sistema Paese. Di rilanciarla come Istituzione di primaria importanza dove davvero si gettano le basi dell'Italia di domani. Ogni minuto perso ritarderà i progressi di una Nazione intera. Per questo dico, adesso alziamo tutti bene la testa e guardiamo avanti: Itaca è proprio là. La nostra casa, il nostro futuro. Andiamo a riprenderceli. Facciamo tutti insieme il tifo per questa ripresa. Rientriamo a scuola".
Presente anche il presidente Mattarella che ha cosi dichiarato: "L'inaugurazione dell'anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l'intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni. Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva". "Conosco i ritardi e le difficoltà e so bene che vi saranno inevitabili polemiche", ha poi aggiunto Mattarella, "so anche che, in atto, vi sono risorse limitate. Ma un Paese non può dividersi sull'esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola"
Il presidente della Repubblica ha anche ricordato come questo periodo abbia mostrato, con grande evidenza, "l'urgenza e la necessità assoluta di disporre della banda larga ovunque nel nostro Paese". "Il lockdown ci ha mostrato che hanno sofferto pesanti esclusioni i ragazzi senza computer a casa, quelli che erano privi di spazi sufficienti, coloro che già vivevano una condizione di marginalità. Dobbiamo evitare che il divario digitale diventi una frattura incolmabile".
Non mancano e non mancheranno le polemiche; Tra tutte quelle di oggi segnaliamo quanto si legge sugli striscioni appesi davanti a numerosi licei di Milano: “Bentornati/e! (..ma come?)”. “Siamo tornati (…ma come?)”. Gli studenti protestano contro le regole decise dal governo per la riapertura delle scuole che vietano momenti di socialità come l’intervallo e, per questo, hanno indetto anche una manifestazione che si terrà il 25 settembre.
E su tutte, ha destato molte polemiche la foto di alcuni bambini delle elementari di una scuola di Genova ritratti mentre usano le sedie come banchi per poter scrivere, oppure con il quaderno sulle ginocchia piegati per riuscire a disegnare o seduti per terra. L’immagine degli alunni è stata postata da alcuni genitori ed è diventata virale sul web. Nel Genovese infatti mancano circa 15mila banchi . Anche il governatore Toti ha twittato la foto con molte polemiche.
Speriamo davvero che sia solo l'inizio e che davvero l'anno scolastico possa proseguire serenamente per tutti.