La ministra Azzolina stamane in commissione al Senato ha annunciato che farà richiesta al Ministero dell'Economia e delle Finanze di fare oltre 80.000 assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per l'anno scolastico 2020/2021. Iniziativa che dimostra la volontà di questo governo di riaprire a settembre le scuole in sicurezza ma di garantire anche la presenza dei docenti in classe. L’annuncio dei giorni scorsi di 236 milioni di euro messi a disposizione degli studenti provenienti da famiglie meno abbienti, delle scuole secondarie di I e II grado per acquistare libri di testo scolastici digitali e/o cartacei, dizionari, dispositivi digitali, materiali didattici per ragazzi con Bisogni Educativi Speciali (BES) o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) da destinare, anche in comodato d’uso, così come anche il finanziamento di 855 milioni di euro per dare la possibilità alle scuole di effettuare interventi di manutenzione straordinaria, appaiono determinanti ma non sufficienti se nelle classi mancheranno i docenti.
La situazione indubbiamente non è delle più rosee basta pensare che le cattedre vacanti sull’organico di diritto sono 85.150 (+20mila sull’anno prima): di queste 50mila circa sono al Nord, fra questi mancheranno 22 mila solo per il sostegno. Ricordiamo che il Decreto rilancio ha bloccato l’emendamento sul Concorso straordinario per i docenti specializzati su sostegno che avrebbe permesso di velocizzare la procedura e garantire il diritto allo studio degli alunni disabili ai quali la natura ha già affidato un percorso tortuoso in questa vita.
Ai posti disponibili in organico di diritto vanno ad aggiungersi anche quelli in organico di fatto già disponibili nell'anno scolastico 2019-20 e la quota dei circa 50 mila posti previsti dal governo per affrontare l'emergenza Covid-19.
La previsione per l’anno scolastico 2020/2021 è che lieviterà enormemente il numero dei docenti supplenti, infatti la stima è di circa 200/ 250 mila ,un record dovuto anche all’intervento del “nemico invisibile” che ha ritardato le procedure concorsuali e che oltre ad impedire il reclutamento di nuove risorse ha rimasto inalterata la posizione delle graduatorie a esaurimento e dei vecchi concorsi dove in alcune regioni (soprattutto al Nord) risultano vuote, per cui sussiste una concreta possibilità che molte delle nomine che verranno fatte non potranno essere soddisfatte.
Lo sguardo ora volge al MEF nella speranza che dia un parere positivo alla proposta della ministra Azzolina