Sembra che si sia attivato una sorta di countdown alla divulgazione delle Linee guida per la prossima ripresa delle attività didattiche a Scuola che sono in via di pubblicazione. Scrive, infatti, la ministra Azzolina dal suo profilo Facebook :” In questi giorni è andato avanti il confronto con il Comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute sulla riapertura delle scuole. Nelle prossime ore condivideremo le Linee guida con tutte le parti che hanno partecipato al tavolo di lavoro e giovedì le chiuderemo insieme a Regioni ed Enti locali”.
Ricordiamo che la settimana scorsa la Confederazione delle Regioni mandò alla Ministra un documento contenente le proposte per il rientro a scuola a settembre, e ieri Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni ha spiegato che stanno attendendo il testo dal ministero “lo esamineremo e nella Conferenza straordinaria che si terrà probabilmente giovedì daremo il parere. La nostra intenzione è di trovare una intesa". In quella sede si deciderà anche la data di rientro a scuola che sarà molto probabilmente il 14 settembre”.
Intanto le OO.SS, sono state convocate dal ministero il 24 giugno al fine di affrontare le problematiche del rientro in sicurezza per alunni e lavoratori della scuola e per le questioni relative alle condizioni di gestione organizzativa e didattica in termini di tempi, orari, organici, spazi e risorse necessari all’avvio dell’anno scolastico.
Appena saranno diffuse le Linee guida si avvieranno i tavoli regionali dovendo tener conto di impresa ardua dettare e mettere in pratica direttive in contesti molto variegati, presentando non poche criticità a partire dagli edifici scolastici spesso fatiscenti e vetusti da Nord a Sud.
A tal riguardo è intervenuta la vice ministra dell’istruzione Anna Ascani:” abbiamo fatto una ricognizione incontrando una per una tutta le regioni d'Italia, insieme a loro abbiamo fatto un quadro delle criticità nel mantenimento della cosiddetta distanza di sicurezza all'interno delle aule. A questo punto non siamo messi male, però ci sono delle criticità soprattutto nelle scuole superiori dei centri un po' più grandi, quindi lì- spiega la viceministra- abbiamo chiesto a Comuni e Province di fare una ricognizione degli spazi per individuare scuole che magari sono state chiuse nel tempo o altri spazi che sono adattabili alla didattica. Entro la fine di questo mese arriveranno le risorse a Comuni e Province per l'edilizia leggera e quindi finalmente si potranno cominciare a vedere i lavori che partono perché a settembre si torna tutti in classe in presenza e in sicurezza".
Diversa è la posizione dei dirigenti scolastici che si interrogano su come si potrà mantenere il distanziamento di un metro tra i banchi, dal momento che in circa il 40% delle aule scolastiche è praticamente irrealizzabile. Infatti Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi ha dichiarato: "Secondo i nostri calcoli in una percentuale rilevante delle classi il distanziamento non è materialmente possibile per metratura delle aule e numero degli studenti. Cosa facciamo allora in questi casi? Questa è la domanda principale a cui dovrebbero rispondere le linee guida".
La stesso Giannelli la scorsa settimana ha inviato una lettera alla Ministra Azzolina nella quale chiede di porgere una particolare attenzione e allo stesso tempo di trovare una risoluzione in tempi immediati sui seguenti 3 punti:
1) Indicazioni generali per la riapertura di settembre È superfluo rimarcare quanto sia urgente, per i dirigenti delle scuole, conoscere le indicazioni di massima necessarie per procedere in sicurezza alla ripresa delle lezioni in presenza a settembre. I colleghi, in quanto titolari del potere organizzativo interno alle istituzioni scolastiche a norma dell’articolo 25 del decreto legislativo 165/2001, hanno assoluta necessità di prefigurarsi con il dovuto anticipo le situazioni che dovranno gestire. Tanto sia per impartire al personale le disposizioni di servizio più opportune sia per utilizzare al meglio le risorse economiche di cui all’articolo 231 del decreto-legge 34/2020. In particolare, deve essere chiarito cosa fare qualora lo scenario epidemiologico presenti ancora carattere di severità: il distanziamento interpersonale è infatti materialmente irrealizzabile in molte aule a causa dello sfavorevole rapporto esistente tra numero di alunni e metratura delle stesse. Se tali indicazioni dovessero tardare ulteriormente, i dirigenti scolastici si troverebbero nella impossibilità di darvi seguito e non certo per loro responsabilità.
2) Utilizzo delle scuole come seggi elettorali È del tutto inopportuno che la didattica in presenza sia interrotta, subito dopo il rientro, a causa dell’improprio utilizzo degli edifici scolastici quali seggi elettorali; eventualità, peraltro, molto probabile a causa della prossima tornata di elezioni amministrative. Sulla questione l’ANP ha da sempre una posizione chiarissima: si voti al di fuori delle scuole e si evitino interruzioni didattiche non necessarie.
3) Regolamentazione della pubblicità legale delle valutazioni di profitto scolastico Nel nostro ordinamento non si ravvisano norme di rango primario – né regolamentari – che disciplinino la questione. Di conseguenza, vista la severa disposizione di cui all’articolo 2-ter, comma 1 del decreto legislativo 196/2003, le scuole dovranno adeguarsi, in questo finale di anno scolastico, a quanto indicato dalla nota ministeriale 9168 del 9 giugno 2020 che, a sua volta, si conforma alla rigorosa posizione assunta dal Garante per la protezione dei dati personali. Secondo l’ANP, tale posizione arreca un enorme pregiudizio al ruolo pedagogico della valutazione, in quanto è assolutamente necessario che gli alunni conoscano i voti attribuiti ai loro compagni di classe o, almeno, a quelli ammessi alla classe successiva. Si tratta di uno dei valori portanti della relazione educativa interna alla classe: proprio la condivisione, tra i componenti del gruppo, di tutte le informazioni valutative favorisce, in ciascuno, lo sviluppo della capacità di auto valutarsi. L’indisponibilità di questi elementi conoscitivi ostacola quella crescita morale e intellettuale che è la finalità ultima della scuola. Per porre rimedio a questa inaccettabile situazione è necessaria, in vista del prossimo anno scolastico, una iniziativa di carattere legislativo.
Da un bel po’ di tempo sentiamo di parlare di rientro a settembre in presenza e sicurezza, ma un altro reale problema creato dal nostro nemico invisibile è che per poter attuare tutte le indicazioni che garantiscano la sicurezza degli studenti, docenti e personale ATA è indispensabile potenziare l’organico, dal momento che tutti i concorsi previsti sono stati rinviati ad autunno, la scuola avrà bisogno di circa 200.000 supplenti, sia per posti comuni che per sostegno, saranno 38.000 le cattedre vacanti e 39.000 saranno i pensionamenti, il personale Ata risulta allo stesso modo in numero insufficiente, allora la domanda sorge spontanea: Le Linee guida sapranno ovviare anche a queste reali e concrete criticità ?