Aggiornato con l'accordo sottoscritto tra Governo e Sindacati
Qui in allegato il testo dell'accordo.
Chiuso alle sei di stamattina l’accordo tra governo e sindacati della scuola, che avevano indetto per il 17 maggio uno sciopero generale. Un incontro che è avvenuto dopo che il premier Conte aveva già tenuto il Consiglio dei ministri, terminato solo dopo mezzanotte, e che nonostante ciò non ha fatto aspettare invano i rappresentanti dei sindacati confederali (Flc-Scuola, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals, Gilda), aprendo comunque il tavolo per ascoltare le loro richieste.
Un vertice lunghissimo, di oltre 4 ore, al termine del quale è stata diramata una nota congiunta in cui si apre ad una discussione di merito entro una settimana e si sospende ufficialmente lo sciopero proclamato il 17 maggio.
Una nuova stagione concorsuale, una corsia preferenziale per la stabilizzazione dei precari, in primis coloro che hanno oltre tre anni di servizio alle spalle e l’impegno a reperire maggiori risorse per il rinnovo contrattuale in aggiunta agli 1,7 miliardi di euro stanziati per l’intero comparto pubblico dalla manovra 2019.
Conte in un lungo post su fb ha così commentato l'incontro "Istruzione e ricerca sono un comparto strategico per il nostro Paese e una priorità" e ancora "Il Governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi. Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono".
Anche Bussetti, soddisfatto, ha ringraziato Conte per il supporto alla trattativa e i sindacati: "Insieme stiamo lavorando per il bene della scuola dalla riaffermazione dell’unitarietà dello stato giuridico del personale, del valore nazionale dei contratti, di un sistema nazionale di reclutamento del personale".
Ma cosa prevede l'intesa tra Governo e Sindacati ?
Il governo si impegna sia sul fronte del contratto del personale, e in particolare sul recupero del potere d’acquisto, che sul fronte delle risorse da stanziare per la scuola nella prossima Finanziaria. Per i precari ci sono interessanti opportunità per le assunzioni, attraverso un concorso riservato senza prova selettiva e con il 50% dei posti riservati a chi ha più di 36 mesi di servizio.
In attesa di questo concorso, "in via transitoria il governo si impegna a prevedere altresì percorsi abilitanti e selettivi riservati al personale docente che abbia una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi, finalizzati all'immissione in ruolo".
Contratti più vantaggiosi in vista anche per gli Ata, i collaboratori scolastici che includono dai segretari ai bidelli, a partire proprio da chi già esercita il ruolo di assistente amministrativo ma fa le veci del dirigente. Promesse anche per l’università e la ricerca, dove il governo si impegna a promuovere nuove norme che permettano «maggiore flessibilità nella determinazione e nell’utilizzo dei fondi per il salario accessorio», ma anche a incrementare il reclutamento del personale che svolge ricerca e didattica. Una riga viene dedicata anche agli istituti musicali pareggiati e le accademie di belle arti non statali, che verranno in tempi brevi, assicura la nota, regolarizzati in tempi brevi
Nel documento firmato tra le parti un impegno importante messo nero su bianco: "Le parti condividono la necessità di sviluppare il sistema dell’istruzione e della ricerca, per incrementarne ulteriormente la qualità e assicurarne l’inclusività, nella consapevolezza che non vi è strumento più efficace per dare il futuro migliore a ogni cittadino", con l’obiettivo comune di "una scuola di qualità, accogliente, inclusiva, che contribuisca a formare cittadini responsabili e attivi".
Ottimista il commento di Maddalena Gissi (Cisl), che dichiara: "Una lunga notte che ha prodotto un impegno importante. Nei prossimi giorni saranno convocati i tavoli tematici a partire da quello sulla stabilizzazione dei precari".
Nel merito, secondo quanto riportato da un comunicato congiunto delle OO.SS., dopo che le organizzazioni sindacali hanno ribadito temi e obiettivi alla base della proclamazione dello sciopero, si è giunti alla definizione di un testo di possibile intesa che muove da una chiara e condivisa considerazione del ruolo assegnato alla scuola per garantire identità e unità culturale del Paese, anche attraverso l’unitarietà dello stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, un sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome.
Per quanto riguarda il rinnovo del CCNL, il governo si è impegnato a stanziare risorse per il triennio 2019-21 per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi dell’intero comparto. Entro il triennio di vigenza contrattuale saranno inoltre reperite ulteriori risorse destinate al personale della scuola per allineare gradualmente gli stipendi alla media di quelli degli altri Paesi europei.
Sul versante del contrasto alla precarietà, il governo si impegna ad attivare un piano di stabilizzazione del personale non di ruolo, con particolare attenzione ai docenti precari con tre anni di servizio, riconoscendone l’esperienza in tal modo maturata all’interno di un percorso riservato finalizzato alla immissione in ruolo, la cui definizione sarà oggetto di discussione in sede di confronto tecnico. Un significativo passaggio dell’intesa riguarda la valorizzazione del personale ATA attraverso il riavvio della mobilità professionale a partire dagli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.
Per i dirigenti scolastici, di cui l’intesa prevede il pieno riconoscimento del ruolo e delle connesse responsabilità, si conviene l’attivazione di un tavolo specifico che affronti le principali criticità denunciate in occasione della indizione dello sciopero.
Assumendo l’obiettivo di un forte rilancio dei settori della conoscenza come opportunità di crescita per lo sviluppo del Paese, l’intesa prevede per Università e Ricerca l’impegno del Governo a promuovere un intervento normativo per consentire maggiore flessibilità nell’utilizzo e nella determinazione dei fondi del salario accessorio. Per quanto attiene l’AFAM, si conviene di confermare e accelerare il processo di statizzazione già avviato. Previste inoltre azioni del governo volte al completamento del processo di stabilizzazione del personale precario degli enti di ricerca, un piano di stabilizzazione per iI personale che svolge attività di ricerca e didattica, nonché di assistenza tecnica e amministrativa, nelle Università.
Su tutte le questioni poste si è riscontrata la possibilità di una proficua riapertura del confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; a tal fine si è convenuto di attivare immediatamente tavoli tecnici di confronto attraverso i quali dare piena attuazione ai contenuti dell’intesa politica.
Il presidente della Commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo, in un video sulla sua pagina, ha così commentato l'accordo raggiunto tra Governo e sindacati:"...L'importante è che si cambi strada. Su questo fronte, grazie anche al lavoro fatto delle Commissione Cultura di Camera e Senato, è arrivato tutto il Parlamento a impegnarsi ad affrontare le disuguaglianze territoriali in campo di istruzione. Tant'è che anche sull'autonomia differenziata i sindacati sono soddisfatti perché si è stabilito che ci sarà unità e la salvaguardia dell'identità del sistema nazionale, reclutamento uniforme, contratto collettivo uniforme su tutto il territorio, abbiamo scongiurato l'esistenza di scuole di Serie A e squadre di Serie B. Quello che stiamo dicendo da tempo è una gestione unitaria del sistema nazionale. Ma questo è il minimo. Noi siamo passati ad un impegno del Presidente del Consiglio ad avere più risorse nelle prossime manovre finanziarie a partire dagli aumenti stipendiali e far partire un tavolo tecnico per affrontare il tema del precariato per tutti i docenti con 36 mesi di servizio e più..." E ancora continua Gallo: "...Questo è un impegno che si sposa con il lavoro che stiamo facendo in Parlamento, voglio ricordare a tutti che in 12 mesi la Commissione Cultura porta sette provvedimenti e sette leggi in aula su diversi fronti dal reclutamento universitario per dottorandi e ricercatori, al numero chiuso all'università, a una legge sul libro, ad affrontare inserire l'educazione civica nelle scuole, per l'educazione motoria ad aprire la scienza ai cittadini pubblicando tutti risultati scientifici su piattaforme aperte. Una rivoluzione che sta venendo passo dopo passo e che dimostra diciamo il protagonismo in questa maggioranza dei segnali culturali ed educativi per il Paese. Proseguiamo su questa strada un nuovo protagonismo anche di Conte su questi temi che è stato sempre sensibile al settore dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca e ora però lo lo afferma in maniera forte pubblicamente nell'incontro con i sindacati e noi siamo orgogliosi. Proseguiamo con questa volta e con questa nuova fase e con nuovi segnali per il mondo della scuola."