E' stata presentata, nei giorni scorsi alla Camera da parte dell’onorevole Virginia Villani del M5S, una proposta di legge di modifica del Testo Unico della sicurezza (Dlgs 81/08) che chiarisce le responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro degli edifici scolastici e precisa gli obblighi degli enti proprietari relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari ad assicurarla.
Una modifica che si è resa necessaria visto che Il Testo Unico, pur indicando che gli obblighi del Dirigente Scolastico si intendono assolti con la richiesta del loro adempimento, non specifica su chi ricadano le responsabilità (se dirigente ha ottemperato agli obblighi) qualora si concretizzino danni a cose e persone. In tal modo il dirigente scolastico si assume più responsabilità di quelle che può effettivamente sostenere considerando che gli edifici scolastici pubblici sono di proprietà degli enti territoriali e che i DS non hanno autonomia di spesa né budget specifico per garantire interventi essenziali per la manutenzione del bene immobile.
In più i dirigenti scolastici non hanno competenze, conoscenze e informazioni tecniche relative a porzioni dell'edificio nel quale non si svolge l’attività scolastica (come ad esempio centrali termiche o locali tecnici gestiti direttamente dall'ente proprietario) nè possiedono le competenze ingegneristiche per valutare adeguatamente situazioni di pericolo da esse derivanti.
Partendo da questi presupposti, la deputata del M5S, Virginia Villani, ha depositato una proposta di legge che consente al Dirigente Scolastico, in ipotesi di pericolo grave, di inibire porzioni di spazi didattici fino a comprendere anche l’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza che possa essere sanzionato per reato d’interdizione di pubblico servizio ed evitando che giornate di interruzione didattica debbano essere recuperate per il raggiungimento della soglia dei duecento giorni di lezione.
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“Abbiamo pensato di creare una diversa architettura legislativa - dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle, Virginia Villani, componente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera - che responsabilizzi i proprietari degli immobili non solo sull'intervento segnalato a norma di legge, che rappresenta la gestione routinaria e consapevole dei fruitori delle strutture scolastiche, ma soprattutto sull'intervento dell’ufficio tecnico preposto, che ancor prima dell’inizio delle attività didattiche di ogni anno scolastico esegue, con obblighi precisi imposti per legge, verifiche tecniche atte a certificare la possibilità o meno che l’immobile possa essere utilizzabile”.
Nello stesso testo di legge si prevede che il proprietario dell’immobile, ricevuta la notifica dell’inibizione parziale o dell’interdizione dell’intera Istituzione scolastica, sia obbligato ad intervenire repentinamente per dare conferma o rettifica della disposizione presa dal Dirigente Scolastico, mediante relazione tecnica a firma di professionista abilitato, trasmessa sia allo stesso Dirigente Scolastico che al Prefetto per conoscenza. Confermato il provvedimento inibitorio da parte dell'Ente proprietario dell’immobile, sarà sua cura trovare, attraverso l’Ufficio tecnico preposto e sentito il Dirigente Scolastico, soluzione alternativa utile al prosieguo in sicurezza delle attività didattiche.
Sempre nella stessa proposta di legge è previsto, tra l'altro, che gli enti proprietari abbiano l'obbligo di immediato intervento su richiesta del dirigente scolastico qualora si debba valutare l'opportunità di abbandono dell'edificio scolastico in caso di presunta sussistenza di pericolo grave e immediato all'integrità fisica delle persone.
Una proposta dunque che mira a responsabilizzare gli enti proprietari degli edifici scolastici e che prevede inoltre che gli organi di vigilanza deputati all'intervento per problematiche derivanti da carenze strutturali o impiantistiche delle sedi delle istituzioni scolastiche ed educative, siano tenuti ad accertare, in via preliminare, se da parte delle amministrazioni competenti o dei soggetti che avevano l'obbligo giuridico di intervenire, d'ufficio o su richiesta del dirigente scolastico, siano stati assolti tutti gli obblighi previsti in materia di sicurezza. Soltanto compiuto tale accertamento, si procederà, se del caso, nei confronti dei dirigenti scolastici per motivi inerenti a carenze di organizzazione e vigilanza.
In sostanza i dirigenti scolastici vengono esentati da responsabilità civile e penale se assolvono tempestivamente all’obbligo di richiesta di interventi strutturali di manutenzione e si prevede in capo ai DS l’obbligo di vigilanza solo per i rischi attinenti all’attività scolastica, mentre la valutazione dei rischi strutturali degli edifici e l’individuazione delle misure necessarie a prevenirli sono posti a carico dell’ente proprietario.
La proposta, abbastanza articolata, oltre a modifiche normative del decreto 81/2008, in particolare all'articolo 18 che riguarda le responsabilità dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, prevede una più equa ripartizione delle responsabilità in materia di sicurezza tra dirigenti scolastici ed Enti proprietari degli edifici, rivedendo il ruolo e la posizione del dirigente scolastico che, pur inquadrato dall'attuale versione del dlgs 81/08 quale di “datore di lavoro”, non dispone direttamente degli strumenti e delle condizioni essenziali per gli interventi necessari a garantire la sicurezza degli edifici scolastici.
L'intervento normativo è molto atteso dai Ds e dalla associazioni e sigle sindacali della categoria per fare finalmente chiarezza sulle responsabilità e mettere fine ad una evidente frustrazione per i dirigenti scolastici che hanno il timore di essere coinvolti in procedimenti penali senza avere gli strumenti per poter effettivamente agire sulle strutture. In sostanza si tratta di investire in DS di una "responsabilità sostenibile" che definisca le effettive incombenze riguardanti la sicurezza degli edifici.
Ricordiamo che sul tema anche Raffale Guariniello, ex magistrato ed esperto in sicurezza sul lavoro, si è espresso più volte evidenziando la necessità di un intervento del Parlamento teso a modificare le norme sul Testo Unico della sicurezza con norme specifiche per tener conto delle esigenze particolari del sistema scolastico. La questione dirimente per l’ex magistrato è l'inidonea individuazione del DS quale datore di lavoro, ai sensi del Dlgs 81/08, visto che non sono muniti di autonomia, poteri decisionali e di spesa. Secondo Guariniello, dalla lettura delle sentenze della Cassazione è emerso che l’unico strumento per il dirigente è quello di interrompere l’attività ma, osserva, anche questo elemento “deve essere esplicitato in un quadro normativo certo".
Ed è proprio in questa direzione che si propone di andare ad incidere con la proposta di legge appena presentata dalla deputata Virginia Villani del M5S e che è stata già incardinata in commissione per l'inizio dell'iter parlamentare.
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