Si moltiplicano gli appelli e le petizioni per rivedere le responsabilità ed il ruolo dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza degli edifici scolastici trovando l'attenzione del Sottosegretario all’Istruzione Salvatore Giuliano, già DS, che nelle sue prime dichiarazioni ha fatto capire che sarà rivista la materia e la normativa in tema di rischi strutturali ed impiantistici degli edifici scolastici”. Una problematica tornata d’attualità dopo la recente sentenza della Corte di Appello di Potenza che ha confermato la condanna ad un mese di reclusione a seguito del ferimento di uno studente causato dal cedimento di un lastrico, con pena sospesa e il beneficio della non menzione nel certificato penale, nei confronti della Dirigente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Pisacane” di Sapri, Franca Principe.
Sul tema va segnalato che già nella precedente legislatura le Commissioni VII e XI della Camera avevano prodotto un testo condiviso da tutte le forze politiche, unificando due proposte di legge circa la modifica all’articolo 18 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 sulla responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro.
Il sindacato UDIR da tempo attivo per sensibilizzare sul tema ha già articolato una proposta. In essa si prevede, infatti, che il capo d’istituto “venga esonerato dalle valutazioni di cui all’art. 28 del presente Decreto, attinenti ai rischi di natura strutturale ed impiantistica relativamente alle Istituzioni Scolastiche ed Educative di propria pertinenza, fermo restando gli obblighi di cui all’art. 18, comma 3-ter del presente decreto, limitatamente alle comunicazioni per la vigilanza e sorveglianza durante la gestione delle attività didattiche, esonerando in toto lo stesso Dirigente Scolastico da ogni responsabilità sia di natura civile che penale”.
Oltre a tale proposta si segnala la lettera aperta al Ministro dell'associazione "Modifica81" che ha lanciato anche una specifica petizione per l'emanazione di un decreto attuativo del Dlgs 81/08 per il comparto scuola (prevista a 24 mesi e che consenta di adattare le disposizioni generali al contesto specifico di scuola e università). Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera inviata al Ministro dall'Associazione "Modifica81":
Oggetto: lettera aperta al Ministro: la sicurezza nelle scuole
On. Ministro Marco Bussetti,
il Dlgs 81/08, nato con l’ alta finalità sociale di tutelare la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro (dalla prevenzione del rischio, alla riduzione dello stress lavoro-correlato, alla definizione di standard di qualità per gli ambienti lavorativi), si è rivelato, per il comparto scolastico, di difficile se non impossibile attuazione e conseguentemente è risultato inefficace per diversi aspetti.
A 10 anni dall’emanazione:
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non vi è stato alcun sostanziale miglioramento del sistema dell' edilizia scolastica
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le scuole non sono state dotate di adeguate risorse economiche per la manutenzione; inoltre, la rigidità nella finalizzazione dei progetti FESR e del "Piano Scuole Belle" hanno prodotto interventi di scarsa sostanza: azioni di tinteggiatura, di piccola manutenzione ... "di facciata", che non hanno affrontato il problema delle carenze strutturali nella maggior parte degli edifici adibiti ad uso scolastico (circa 42.000)
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la normativa di riferimento si è rivelata ampia e complessa, difficilmente adattabile al contesto lavorativo del sistema scuola;
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non sono stati emanati per il comparto scuola i decreti attuativi (che la norma prevedeva a 24 mesi);
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sono mancate indicazioni operative e linee guida da parte del MIUR (la più recente guida INAIL risale al 2013)
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gli Osservatori ed i Comitati paritetici, che il medesimo Dlgs 81 aveva posto a presidio della implementazione autopoietica del "sistema sicurezza", sono stati poco o nulla attivi
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i carichi burocratici connessi alla certificazione della sicurezza si sono nel tempo appesantiti, spostando l'attenzione dagli obblighi per gli Enti proprietari di fornire strutture scolastiche idonee e certificate all'onere per i dirigenti scolastici di definire le misure compensative, determinando di fatto una surroga degli Enti che hanno il dovere di certificazione
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in assenza di un chiaro quadro normativo che precisi la filiera delle responsabilità di molteplici soggetti (studenti, docenti, preposti, direttori sga, dirigenti, Enti proprietari, enti di vigilanza, ASL e VVFF fino alle Prefetture) le controversie sono state affrontate dagli inquirenti e dalla Magistratura seguendo l' orientamento della attribuzione delle posizioni di garanzia ai dirigenti scolastici ed agli RSPP, risultati "capro espiatorio", "parafulmine delle disfunzioni di sistema", "anello debole di una catena di scaricabarile"
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Gli organismi politici e sindacali, che avrebbero dovuto vigilare e svolgere azione proattiva verso gli organi istituzionali, sono stati poco incisivi. Recentemente alcuni casi giudiziari hanno evidenziato la problematica e mobilitato associazioni culturali e professionali, la cui azione di pressing culturale ha spostato l' attenzione dal fatto mediatico alla consapevolezza del bisogno sociale di individuazione di soluzioni concrete. Ad ogni condanna, solitamente, seguono da parte dei sindacati rappresentativi garbate rimostranze e note di solidarietà; tutti dichiarano di prendere in carica il problema. Poi tutto tace e nulla cambia!
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I politici hanno utilizzato male le già scarse risorse in bilancio MIUR (invece del bonus di 500 euro per i docenti, finalizzato alla formazione, le scuole avrebbero potuto essere destinatarie di un bonus sicurezza!)
Nel corso del decennio il focus si è spostato dalla valutazione del rischio correlato alla struttura/mansionario ad una pericolosa generalizzazione (tutti i tipi di rischio verso i terzi) che non tiene conto della peculiarità della struttura organizzativa: in ogni plesso scolastico, oltre ai pericoli strutturali, sono insiti pericoli comportamentali; la numerosità e variabilità dei soggetti coinvolti, il dinamismo tipico delle attività curricolari, integrative ed extracurricolari, sostanziano sempre un alto rischio ed una continua variabilità nel tempo del rischio medesimo: risulta così impossibile, anche ai più diligenti operatori della sicurezza, “prevedere l’imprevedibile”!
MODIFICA81 ha la finalità di contribuire alla piena attuazione del Dlgs 81 e propone quali obiettivi prioritari:
1) revisione ampia del testo normativo
2) definizione dei decreti attuativi
3) attribuzione alle scuole di risorse finanziarie ed umane (gli organici ATA) specifiche per la concreta applicazione della norma.
L’Associazione ha lanciato due petizioni sulla tematica della sicurezza a scuola (www.modifica81.it) che hanno riscontrato forte interesse.
Chiediamo all’ On. Ministro la convocazione dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza e l’ istituzione di tavoli tecnici interistituzionali ai quali le associazioni possano partecipare come uditori secondo quanto la norma già prevede.
Chiediamo ai parlamentari di inserire nell’agenda delle Commissioni Cultura e Lavoro la trattazione del tema sicurezza che investe la tutela di studenti, famiglie, docenti , personale e dirigenti scolastici nell’esercizio di un servizio pubblico.
Il nostro è un contributo al dibattito in corso; restiamo nella piena disponibilità al confronto costruttivo legittimata dall’ esperienza che ogni giorno testimoniamo in migliaia di scuole su tutto il territorio nazionale.
Con l’ augurio di un proficuo lavoro
Franca Principe – Presidente di MODIFICA81