E' proseguito oggi a Viale Trastevere, il confronto per la definizione del testo riguardante il nuovo CCNI sulla mobilità del personale docente, educativo ed ATA per l'a.s. 2017/18; tra i temi trattati,le tabelle di valutazione, la preferenza su più provincie ed il calcolo delle aliquote.
Il resoconto della giornata su nota diramata dalla Flc Cgil scuola
Tabelle di valutazione:è stato acquisito l’obiettivo, stabilito nell’intesa politica del 29 dicembre 2016, circa l’equiparazione del punteggio per il servizio prestato sia come pre-ruolo sia in ruolo diverso, ai fini della mobilità volontaria; nessun cambio, invece per quella d’ufficio. Rimane da stabilire la modalità di attuazione di questo stesso obiettivo relativamente al ruolo diverso del personale Ata, dal momento che risulta più difficoltoso applicare un analogo ragionamento tra profili che non si trovano nella medesima area.
Preferenze su più province: resta da definire, sia per il personale Ata che per il personale educativo (ancorché non coinvolti dalle modifiche imposte dalla legge 107/15), la possibilità di poter ampliare la serie di preferenze su più provincie, superando i vincoli delle limitazioni attuali. Fermo restando che la mobilità provinciale precede quella interprovinciale, per i docenti si è stabilito un unico ordine delle operazioni che andranno ad effettuarsi per ogni grado di scuola, in modo “sincronico”, ovviamente nel rispetto delle precedenze di legge, fatto che consentirà di poter ottimizzare i posti che si libereranno per le operazioni interprovinciali o professionali per “migliorare” quanto già ottenuto nella mobilità provinciale. Nessuna modifica su questo punto per le fasi del personale educativo ed Ata.
Calcolo delle aliquote: ulteriore accordo riguarda il calcolo delle aliquote rispetto ai posti disponibili al termine della mobilità provinciale, che vede una ripartizione pari al 60% per le immissioni in ruolo, al 30% per i trasferimenti da diversa provincia ed il 10% per la mobilità professionale; per eventuali decimali risultati pari, l’arrotondamento all’unità (quindi al posto) dovrà essere a favore della mobilità territoriale.
Il tavolo sarà riconvocato il prossimo martedì 24 gennaio 2017 alle ore 12 con l’obiettivo di sciogliere alcuni nodi di merito che sono rimasti sospesi, nonché di apportare eventuali correzioni che si renderanno necessarie, viste le significative modifiche rispetto al testo contrattuale dello scorso anno. Resta comunque difficile determinare (al momento), una possibile data di conclusione della trattativa con la sottoscrizione del Ccni. L’amministrazione si è impegnata a presentare ai sindacati, entro la data sopra indicata, una proposta sul secondo accordo riguardante le modalità di conferimenti degli incarichi triennali ai docenti titolari su ambito; tale accordo, come concordato sull’intesa del 29 dicembre 2016, sarà da sottoscrivere contestualmente alla pre-intesa sulla mobilità.
Sull'argomento è intervenuto anche il Presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, Marcello Pacifico, che ha dichiarato: sono ancora troppe le illegittimità che pare continueranno a permanere nelle prossime procedure di mobilità. Come l'impossibilità di soddisfare il quinquennio di servizio sul sostegno, computando il periodo pre-ruolo, nella mobilità d'ufficio e nelle graduatorie interne d'istituto il periodo di precariato sarà, ancora una volta, considerato come servizio di serie B. Da quanto risulta dalle bozze in via di approvazione, permarrà anche l'impossibilità di ottenere punteggio per il servizio svolto nelle paritarie e pare, ci dice la stampa specializzata, che i docenti assegnati su ambito territoriale non potranno richiedere la titolarità nella scuola di attuale servizio. Purtroppo, se le cose rimarranno così e non verrà ‘aggiustato il tiro’ con gli accordi in via definizione, sempre a difesa dei diritti di tutti i lavoratori della scuola, saremo costretti a una nuova stagione di ricorsi e il Miur sarà nuovamente condannato in tribunale. L'Anief, unico sindacato che ha fatto del rispetto della normativa il proprio vessillo, ha nuovamente dimostrato con le proprie azioni legali la validità delle tesi sostenute e continuerà a farsi promotore della tutela dei diritti dei lavoratori della scuola, vigilando anche - conclude il sindacalista autonomo - sulle future procedure di mobilità che sono in via di definizione.
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