Buongiorno,
iniziamo il tour che ci porterà all’evento Officina Scuola, che si terrà ad Angri (Sa) il 21 ed il 22 marzo (per tutte le info e per prenotare i workshop gratuiti visitare www.officinascuola.net).
Oggi incontriamo una delle relatrici del convegno: Alessandra Graziosi, Ceo di iOsmosi.
Alessandra raccontaci un po’ di te e di iOsmosi
Da un diploma informatico ed una laura in psicologia a startupper ed educational innovator. A fare “l’innovativa” avevo iniziato a 13 anni. A 13 anni ho, infatti, vinto il mio primo premio nel settore ICT partecipando ad un concorso dal tema “Come vedi il mondo tra 20 anni, tecnologia”. Avevo da poco avuto il mio primo pc in casa, non esisteva la wifi, i cellulari avevano lo schermo giallo e nero. A quei tempi detestavo leggere libri (si lo ammetto!) ed adoravo invece la tecnologia. Nel tema scrissi che tra venti anni sarebbero esistiti pc piccoli, portatili, leggeri e maneggevoli dove si sarebbero letti i libri e così anche io li avrei letti. Kindle e-book uscì nel 2007 negli Stati Uniti. Da allora ho continuato ad immaginare come sarebbe “il mondo tra venti anni” ed a oggi contribuisco attivamente alla mia visione. Da dieci anni, unisco le mie passioni per l’educational e per la tecnologia progettando anzi, coprogettando, strumenti e percorsi formativi-informativi dedicati ai bambini ed ai ragazzi. Sono stata una ludotecaria, un’educatrice di scuola dell’infanzia e di nido, una terapista ABA, una direttrice di centri estivi, una maestra di prescuola, una tata, un’organizzatrice nelle gite scolastiche dei ragazzi delle scuole medie, una libraia, una consulente per una startup per bambini ospedalizzati. Poi tutto quello che avevo appreso l’ho racchiuso in iOsmosi. L’anno passato l’ho dedicato ad iOsmosi, il progetto che ho ideato nel Novembre 2014 e che ad oggi ha ricevuto più di 10 premi e riconoscimenti nazionali. iOsmosi è un progetto tecnologico ed innovativo che si basa sul “collaborative learning game”, un modo accattivante di utilizzare la tecnologia supportando l’apprendimento attivo e collaborativo della classe, finalizzato all’acquisizione di una seconda lingua. Il target di iOsmosi è bambini tra i 3 ed i 10 anni ma molti animatori digitali ci hanno già inviato la richiesta per estendere il progetto ai loro ragazzi 10-14 anni. Ad oggi, abbiamo centinaia di classi iscritte. Attendiamo il sì del MIUR per la sperimentazione in 120 istituti in Europa. Parallelamente alla mia attività con iOsmosi ho iniziato un indipendente e volontario percorso di divulgazione “del verbo startup”. Ho partecipato come mentor al primo Hackathon della cultura di Terni (più di 200 ragazzi provenienti dalle scuole superiori di tutta la città), poi al corso startup nella co-gestione al liceo Righi di Roma e in sviluppo (richiesta dai docenti) corsi di “startup-idee” a partire dal primo liceo. Perché mi impegno gratuitamente? Perché se al termine del corso (meglio il termine percorso) anche solo uno studente mi dice “ho avuto un’idea…” io ho confermato quanto credo; i ragazzi hanno voglia di mettersi in gioco, sviluppare le proprie competenze e capacità e possiamo incentivarli fornendo loro strumenti adeguati nelle modalità adeguate. Io credo fortemente che fornire figure positive (giovani appassionati stratupper) il più possibile alla portata dei ragazzi, possa trasmettere loro un messaggio meraviglioso “Siate Azione!”.
Officina Scuola parte da un territorio del Sud e lo fa in una provincia della Campania. L’innovazione parte dal territorio e lo fa con una sfida educativa! Cosa ne pensi?
Prima che l’Apple si accorgesse che Napoli esiste e che la Campania è una regione ad alto potenziale di innovazione, io fui.
Era Maggio 2015, un tempo non sospetto insomma, quando mandai la richiesta all’incubatore del Comune di Napoli per partecipare con la mia startup iOsmosi (piattaforma di elearning basata sul “collaborative learning game”). Fui presa. Un trolley, una stanza affittata per telefono e mi trasferii (sono romana). La prima volta che misi piede a Napoli. Rimasi lì per 6 mesi. Due erano le domande più frequenti, dai non napoletani “Ma che vai a fare a Napoli?” e dai napoletani “Ma che sei venuta a fare a Napoli?” e le domande erano sempre accompagnate da espressioni da comodino o da frigorifero. Mi era chiaro, ero un’aliena che aveva scelto coscientemente di andare su una Terra di cui si sa poco. Perché l’ho fatto? Perché per me Napoli era una sfida, preferisco produrre innovazione in terreni aridi ma non sterili che cullarmi in quelli già coltivati e fiorenti. Se non avessi avuto in mente quel che poi sono riuscita a realizzare, avrei abbandonato la prima volta che ho messo piede nell’incubatore napoletano. L’incubatore si trova a San Giovanni a Teduccio (quartiere molto periferico di Napoli, ad 1 ora almeno con l’autobus 256 - se passa), per chi non lo conosce può essere abbreviato in “Cominciamo bene”. Ai ricordi negativi sventolo il cartellino rosso questa volta e vi racconto quel trofeo per cui ho combattuto. La mia sfida era molto semplice: far conoscere mio programma (iOsmosi) e lasciare che insegnanti e bambini scegliessero se utilizzarlo o meno. Non avevo l’aspettativa di portare innovazione, scuotere le masse, invogliare all’uso della tecnologia nelle scuole napoletane. Nulla di tutto questo, volevo solo dare a Napoli la facoltà di scegliere perché poter scegliere è la motivazione al mio sorriso quotidiano, a me far star bene pensare di avere delle possibilità e tra quelle indicare ciò che fa per me. Come andò? Non mi sbagliavo, un successo! A soli 3 giorni dalla circolare dell’Assessore all’istruzione comunale, la mail di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. è stata riempita di adesioni al progetto e di richieste di informazioni. La domenica al cellulare le docenti chiamavano dicendomi se avevo letto la loro mail di pochi minuti fa. Eccovi la prova concreta che se vengono forniti strumenti, avanzate proposte, creata un’attenzione e se tutto questo viene fatto in modo intelligente ed indipendente si può ottenere “assai”.
Per info e dettagli su Officina Scuola contattare la segreteria dell'evento: 3480613075