Aggiornato con in esclusiva anche il Testo integrale della Sentenza appena emessa dalla Corte di Giustizia Europea.
Pubblichiamo in esclusiva il comunicato stampa appena emesso dalla Corte di Giustizia Europea sulla vicenda riguardante la reiterazione dei contratti a tempo determinato per il personale precario della scuola.
Di seguito la conclusione della sentenza riportata nel Comunicato Stampa appena emesso:
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"Per tali motivi, la Corte giunge alla conclusione che l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato non ammette una normativa che, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali dirette all’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l’espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo. Tale normativa, infatti, non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda ad un’esigenza reale, sia idoneo a conseguire l’obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine. Essa non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a siffatti contratti."
Nel comunicato appena emesso si sottolinea, come sempre sostenuto ed evidenziato da PSN, che trattandosi di un rinvio pregiudiziale, e cioè di quel meccanismo che consente ai giudici degli Stati membri di interpellare la Corte in merito all'interpretazione del diritto dell'Unione, la Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta infatti al giudice del Paese Ue risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte europea. Dunque, la palla tornerà ai giudici nazionali: il parere della Corte è vincolante, in teoria la sentenza stabilisce un principio generale: d’ora in avanti chiunque occuperà per tre anni una cattedra su posto vacante (organico di diritto) dovrà essere assunto ma comunque sarà lasciata discrezionalità al Giudice Nazionale di scelta fra la stabilizzazione e l’indennizzo economico e potrebbe esserci anche un certo margine di manovra sulla verifica delle condizioni a monte della situazione. Si legge infatti nel comunicato: "IMPORTANTE: Il rinvio pregiudiziale consente ai giudici degli Stati membri, nell'ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione o alla validità di un atto dell’Unione. La Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Tale decisione vincola egualmente gli altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile."