Aggiornamento delle 22
Un resoconto dello Snals precisa che alle 15.439 unità di personale docente ed educativo (derivanti da 15.439 per turn over per pensionamenti) vanno sottratti -181 posti da destinare alla procedura di statalizzazione di istituti privati in atto e di cui avevamo già dato notizia qui;
La ripartizione dei contingenti, basata su una percentuale da rapportare ai posti vacanti, sarà fornita nella prossima riunione ipotizzata per il pomeriggio di martedì 5 agosto.
In proposito lo Snals, nel prendere atto delle proposte formulate che coprono sostanzialmente il turn-over e l’integrazione del sostegno prevista da precedenti provvedimenti legislativi, ha manifestato tutta la sua delusione e il suo dissenso per la mancata applicazione delle norme legislative vigenti che prevedono un piano pluriennale di nomine che coprisse tutti i posti disponibili e vacanti sia per il personale docente che ATA, seppur dopo un passaggio di verifica all’ARAN.
La responsabilità di questo mancato passaggio che impedisce una stabilizzazione più consistente del personale è totalmente a carico del Governo che non ha nemmeno emanato il necessario atto di indirizzo all’ARAN.
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La GildaIns invece nel suo resonconto evidenzia che il Miur ha comunicato di aver ricevuto il parere positivo della Funzione Pubblica e di essere in attesa del parere del MEF. I numeri autorizzati sono:
- 15.439 per i posti comuni
- 13.342 per il sostegno
- 4.599 per gli ata.
La richiesta del Miur era stata di autorizzare ben 52.010 unità di personale docente e ATA, nello specifico per i docenti:
- 15.439 cessazioni
- 14.313 posti vacanti
- 13.342 sostegno
per gli ata invece: 4.599 cessazioni e 4.317 posti vacanti.
Le immissioni in ruolo accordate sono relative al solo turn-over, disattendendo così il piano triennale previsto dalla DL 104/2013 (Carrozza) che prevede l´assunzione su tutti i posti disponibili in organico di diritto.
Nel caso di ulteriori nuove assunzioni manca l´atto d´indirizzo all´ARAN che il Governo doveva emanare per dare attuazione alle indicazioni della DL 104/2013. Le OOSS hanno chiesto, qualora l´atto sia emanato nel corso del prossimo anno scolastico, che il Miur dia l´indicazione affinchè coloro che verranno immessi in ruolo dopo settembre 2014 abbiano la nomina giuridica dal 1/09/2014; allo stesso modo è stata fatta la richiesta per i 4.000 che verranno immessi in ruolo se l´emendamento quota 96 diventerà legge.
Pubblicato alle 19.54
Diffusi i primi resoconti sindacali dell'incontro al Ministero del 30 luglio per le immissioni in ruolo previste per il 2014/2015.
Il Miur ha confermato la richiesta di autorizzazione al MEF di 28.781 assunzioni di docenti (15.439 su posto comune e 13.342 su sostegno) e 4.599 di personale ATA.
La richiesta copre soltanto il numero di pensionamenti dei docenti (15.439 comprensive di tutte le cessazioni a qualsiasi titolo al 1° settembre) sommati ai 13.342 posti di sostegno già previsti dalla seconda tranche del decreto Istruzione. Numeri molto inferiori alle effettive disponibilità di posti pari a 42.126 posti per docenti (25.960 posti comuni e 16.166 posti di sostegno) e che sommati ai 13.121 posti per gli ATA danno un totale di oltre 55 mila posti liberi. Per i docenti su posto comune sono circa il 58%, per i docenti di sostegno circa l'82% e per gli ATA circa il 35%.
Un'aliquota dunque per le immissioni dei docenti su posti comune che se sarà spalmata su tutti i gradi si attesterà al 58% anche se molto più probabilmente le aliquote saranno differenti per ciascun grado scolastico.
Ripartizione effettiva dei ruoli che soltanto la prossima settimana dovrebbe essere definita per ordine di scuola e per tipologia di posto e con la pubblicazione del decreto con le istruzioni operative.
Per il personale ATA sarà necessario attendere qualche giorno in più in considerazione che la pubblicazione dei trasferimenti è prevista per il 4 agosto. Dunque rispetto ai 25.960 posti su classi di concorso e i 16.166 per il sostegno il Miur sembra deciso a non procedere ad assunzioni sugli oltre 42.000 posti liberi attualmente, che garantirebbero le procedure di stabilizzazione che sono al vaglio anche della Corte di Giustizia Europea.