Un post appena pubblicato sulla pagina del Dott. Bruschi, Ispettore del Miur, chiarisce quali siano i decreti ministeriali ancora mancanti per l'effettiva partenza del secondo ciclo TFA e precisa la tempistica minima per poter arrivare al via non appena arrivi il più importante dei decreti con i numeri autorizzati dal Miur.
Il post è fondamentale per comprendere come l'ex Ministro Carrozza non avesse alcuna cognizione della tempistica e di quanto il Miur sia stato condotto in maniera dilettantistica visto il comunicato del 18 gennaio in cui si parlava dell'emanazione del bando dei TFA entro febbraio.
Ecco il post del Dott. Bruschi:
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"come promesso, approfitto del treno Milano-Roma per fissare un elenco di quello che serve per farlo partire.
Primo, il decreto che detta agli atenei i requisiti necessari (anche per evitare i pasticci combinati lo scorso ciclo: vedi gli atenei che se la sono "presa comoda") per istituire i percorsi.
Secondo, il decreto che fissa le tipologie delle prove di accesso (le uniche scelte possibili riguardano se fare i test a livello nazionale o locale e se accorpare - cosa che auspico - le prove di classi di concorso omogenee).
Terzo. l'apertura dell'offerta formativa da parte degli atenei (gli atenei dichiarano quanti posti sono disposti a coprire).
Quarto, il decreto finale sui "numeri" e la fissazione delle date delle prove.
Sono tutti, ma proprio tutti, decreti ministeriali che non necessitano di alcun passaggio. Il primo, il secondo, il terzo sono provvedimenti che possono essere presi in rapida successione.... Se il ministro li firmasse oggi, al massimo entro due mesi gli atenei sarebbero ai blocchi di partenza, per essere pronti a scattare quando arriverà il "via libera" del MEF sui numeri."
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