Dopo la riunione al Miur con le OO.SS, arriva la pubblicazione ufficiale sul sito del Ministero, sul periodo di formazione per i docenti neoassunti per l'a.s. 2017/18. In apertura dell'incontrola dott.ssa Novelli, Direttore Generale del Personale scolastico, ha illustrato la nota con le conferme e le principali novità.
1)Conferme e novità per il percorso di formazione dei docenti neo-assunti 2017-2018
L’anno scolastico 2016-2017 ha visto consolidarsi il modello, già sperimentato negli anni scolastici 2014-2015 e 2015-2016, per la formazione dei docenti neo-assunti, previsto dal D.M. 850/2015, in stretta correlazione con le innovazioni introdotte dalla Legge 107/2015 (commi da 115 a 120). In questi ultimi tre anni scolastici, sono stati oltre 140.000 i docenti neoassunti e i docenti con passaggio di ruolo impegnati nella partecipazione alle diverse fasi dell’anno di formazione e prova. Inoltre sono stati coinvolti attivamente nel percorso formativo anche oltre 80.000 tutor, colleghi docenti già in servizio, che hanno accompagnato l’ingresso dei neoassunti nella scuola durante l’anno di prova e formazione. Anche nell’anno scolastico che sta per chiudersi, dai primi esiti del monitoraggio da parte di Indire e degli USR, risulta un sostanziale gradimento per il modello formativo adottato, soprattutto per ciò che riguarda l’attività di peer to peer, il portfolio formativo e il bilancio delle competenze. Queste motivazioni suggeriscono di confermare anche per il prossimo anno scolastico 2017- 18 le caratteristiche portanti del modello formativo, con alcune novità che possono ulteriormente qualificare l’esperienza formativa dei docenti neo-nominati. Le caratteristiche del modello formativo confermate si riferiscono alla durata del percorso, fissato in 50 ore di formazione complessiva, considerando le attività formative in presenza (riducendo ulteriormente l’approccio frontale e trasmissivo, a favore della didattica laboratoriale), l’osservazione in classe (da strutturare anche mediante apposita strumentazione operativa), la rielaborazione professionale, mediante gli strumenti del “bilancio di competenze”, del “portfolio professionale”, del patto per lo sviluppo formativo, strumenti che saranno ulteriormente semplificati nei loro supporti digitali. Una prima novità riguarda l’inserimento, tra i nuclei fondamentali dei laboratori formativi, del tema dello sviluppo sostenibile, come questione di grande rilevanza sociale ed educativa, così come prospettato nei documenti di orientamento delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, sui quali l’Italia si è impegnata formalmente e nei quali la sostenibilità è “saldamente al centro del Progetto europeo”. Nei documenti sono fissati obiettivi fondamentali sul piano educativo, ambientale e sociale, quali i diritti, la cultura, lo sviluppo, l'ambiente, la salute, l’uguaglianza di genere, i giovani e la lotta contro le discriminazioni. Una seconda novità si riferisce all’inserimento, per ora sperimentale, nel piano di formazione della possibilità di dedicare una parte del monte-ore a visite di studio da parte dei docenti neoassunti, a scuole caratterizzate da progetti con forti elementi di innovazione organizzativa e didattica, in grado di presentarsi come contesti operativi capaci di stimolare un atteggiamento di ricerca e miglioramento continui. Entrambe le innovazioni, di cui si dirà nel corso della presente nota, cercano di interpretare aspettative ampiamente diffuse e condivise nel mondo della scuola, sia in merito ai contenuti culturali da mettere al centro della proposta educativa nei confronti delle giovani generazioni, sia in merito alla costruzione di efficaci e coinvolgenti ambienti di apprendimento.
2) L’Educazione allo Sviluppo Sostenibile
Nel prossimo anno scolastico il periodo di prova e di formazione dei docenti neoassunti viene a coincidere con la forte attenzione che l’Italia, a seguito delle iniziative delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, sta dedicando ai temi dello “sviluppo sostenibile”. Si richiama al proposito l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2015, le recenti conclusioni del Consiglio Europeo per gli Affari Generali e il documento “Scenario 6: Substainable Europe for its Citizens” (“Sesto scenario: un'Europa sostenibile per i suoi cittadini”) discusso nel Consiglio d’Europa il 22 giugno 2017 e predisposto da 250 organizzazioni della società civile, tra le quali l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), L'impegno europeo si inserisce nel contesto di quanto indicato dal Consiglio sociale ed economico delle Nazioni Unite, che, nell’High Level Political Forum (HLPF) dell'Onu, tenutosi a New York dal 10 al 19 luglio 2017, ha diffuso il rapporto del Segretario Generale sullo stato di avanzamento nella realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile siglati nel 2015 dai 193 Paesi Onu, in linea con l'Agenda 2030. Peraltro, l’Italia ha presentato all’HLPF la sua Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, che contiene impegni ed obiettivi per il Paese nel quadro dell’Agenda 2030 e individua l’Educazione, la Conoscenza e la Comunicazione come uno dei 5 vettori per raggiungere, in modo trasversale, entro il 2030, i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, ivi compreso il numero 4, dedicato all’Educazione di qualità. Il Miur è già attivamente coinvolto su queste tematiche ed ha siglato un Protocollo d’intesa (prot. n. 3397 del 6/12/2016) con l’ASviS al fine di "Favorire la diffusione della cultura della sostenibilità in vista dell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030”. Alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene opportuno che almeno uno dei laboratori formativi (sui 4 previsti per i neoassunti) debba essere dedicato ai temi dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile e alla Cittadinanza Globale, promuovendo la formazione di nuove generazioni che contribuiscano a realizzare, in prima persona, uno sviluppo sostenibile. L’obiettivo è quello di stimolare nei docenti neoassunti una progettazione didattica che, nelle modalità, nei contenuti e nell’organizzazione dei percorsi educativi, evidenzi, anche negli insegnamenti delle varie discipline, i collegamenti trasversali con i temi dello sviluppo sostenibile e che sia in grado di formare cittadine e cittadini attivi, consapevoli e responsabili. Al fine di sostenere tale attività sulla piattaforma Indire saranno messi a disposizione materiali didattici e video lezioni (durata totale di 10 ore – formazione on-line) prodotte da esperti del settore, sugli obiettivi dell’Agenda 2030 sull’Educazione allo Sviluppo Sostenibile. In questo modo i docenti potranno acquisire informazioni utili per progettare materiali didattici su questo tema e, successivamente, documentarli all’interno del proprio portfolio formativo e professionale nell’apposita sezione predisposta sulla piattaforma on-line.
3) Caratteristiche del percorso formativo per i docenti neo-assunti
a) Incontri propedeutici e di restituzione finale
E’ opportuno che gli incontri propedeutici di carattere informativo per i docenti neo-assunti, anche per gruppi differenziati, siano calendarizzati a partire dal mese di ottobre 2017. Durante questi incontri verranno fornite indicazioni sulle diverse fasi del percorso di formazione e saranno illustrati i materiali di supporto per la successiva gestione delle attività ( struttura dei laboratori formativi, format del bilancio di competenze e del portfolio). Si suggerisce che a tali incontri partecipino anche i tutor, incaricati della supervisione dei neoassunti, per la condivisione di informazioni e strumenti. Tali incontri potranno vedere la partecipazione di docenti di uno o più ambiti territoriali contigui, secondo la programmazione stabilita dagli USR. Per ciò che riguarda invece gli incontri di restituzione finale, si suggerisce, di organizzare eventi di carattere culturale e professionale, anche attraverso il coinvolgimento e le testimonianze di esperti e di docenti neoassunti, di dirigenti scolastici e tutor degli anni precedenti. Potranno essere adottate formule organizzative flessibili, per evitare generiche e improduttive assemblee plenarie.
b) Laboratori formativi
Il modello formativo dei laboratori è confermato nei suoi aspetti strutturali, salvo quanto già riportato al punto 2 del presente documento, con l’impegno ad organizzare almeno un laboratorio sui temi dello sviluppo sostenibile. I restanti laboratori potranno riguardare le altre tematiche previste dall’art. 8 del D.M.850/2015. Le scuole polo per la formazione di ambito, cui verranno assegnati i fondi per la formazione, potranno delegare le attività di organizzazione dei laboratori ad altre scuole dell’ambito che hanno una esperienza consolidata nel percorso di formazione dei neoassunti o particolarmente esperte nella formazione su determinate tematiche (es. competenze digitali, inclusione, etc.), fermo restando che le attività di rendicontazione dovranno essere comunque sempre effettuate dalla scuola polo per la formazione.
c) Visite in scuole innovative
Su base volontaria e senza alcun onere per l’Amministrazione, per un massimo di 2.000 docenti (distribuiti in base alla tabella in allegato A e scelti con criteri di rappresentatività) saranno organizzate, a cura degli USR, visite di singoli docenti neo-assunti o di piccoli gruppi, a scuole accoglienti che si caratterizzano per una consolidata propensione all’innovazione organizzativa e didattica, capaci di suscitare motivazioni, interesse, desiderio di impegnarsi in azioni di ricerca e di miglioramento. Per la scelta delle scuole da visitare, si potrà fare riferimento a scuole con progetti innovativi riconosciuti dagli USR, al fine di far conoscere ai neoassunti ulteriori contesti di applicazioni concrete di nuove metodologie didattiche e di innovazioni tecnologiche. A tal fine i criteri d’individuazione dei docenti neoassunti dovranno privilegiare i docenti neoassunti in servizio in scuole situate in aree a rischio o a forte processo di immigrazione, nonché caratterizzate da alto tasso di dispersione scolastica. Questa attività potrà avere la durata massima di due giornate di “full immersion” nelle scuole accoglienti, ed è considerata sostitutiva del monte-ore dedicato ai laboratori formativi, per una durata massima di 6 ore nell’arco di ogni giornata.
d) Attività di peer to peer, tutoraggio e ruolo dei tutor e dei dirigenti scolastici
Per ciò che concerne l’osservazione in classe rimane confermato quanto previsto dall’art.9 del D.M. 850/2015. In questo quadro, si preannuncia la valorizzazione e il riconoscimento della figura del tutor accogliente che funge da connettore con il lavoro sul campo e si qualifica come “mentor” per gli insegnanti neo-assunti, specie di coloro che si affacciano per la prima volta all’insegnamento. Il profilo del tutor si ispira alle caratteristiche del tutor accogliente nelle esperienze di tirocinio connesse con la formazione iniziale dei docenti (cfr. DM 249/2010); la sua individuazione spetta al Dirigente Scolastico, sentito il parere del Collegio dei docenti. Tendenzialmente ogni docente in periodo di prova avrà un tutor di riferimento, preferibilmente della stessa disciplina, area disciplinare o tipologia di cattedra ed operante nello stesso plesso. In ogni modo il rapporto non potrà superare la quota di tre docenti affidati al medesimo tutor. Al fine di riconoscere l’impegno del Tutor durante l’anno di prova e di formazione, le attività svolte (progettazione, osservazione, documentazione) potranno essere attestate e riconosciute dal Dirigente Scolastico come iniziative di formazione previste dall’art.1 comma 124 della L.107/2015. Inoltre, apposite attività di formazione per i docenti tutor saranno organizzate dagli USR utilizzando quota-parte dei finanziamenti destinati ad attività regionali. Le attività, che potranno avvalersi della collaborazione di strutture universitarie o enti accreditati, metteranno al centro la conoscenza di strumenti operativi e di metodologie di supervisione professionale (criteri di osservazione in classe, peer review, documentazione didattica, counceling professionale, ecc.). I Dirigenti Scolastici procederanno all’individuazione tempestiva dei tutor per i docenti in anno di formazione, prospettando loro gli impegni previsti (per cui si rimanda a quanto previsto nel DM 850/2015), tenendo conto degli impegni formativi complessivi per il personale. Anche per i docenti che devono ripetere un nuovo periodo di prova e formazione va prevista la nomina di un docente tutor, possibilmente diverso da quello che lo ha accompagnato nel primo anno di servizio. Si evidenzia il compito culturale, oltre che di garanzia giuridica, affidato ai Dirigenti scolastici, per i quali si conferma la funzione di apprezzamento delle nuove professionalità che vengono messe alla prova per la conferma in ruolo. A tal fine si riconferma l’impegno del Dirigente scolastico nell’osservazione e nella visita alle classi assegnate ai docenti neo-assunti.
e) Attività on-line
L’apertura dell’ambiente on-line, predisposto da INDIRE, viene ulteriormente anticipata rispetto agli anni precedenti intorno al 20 novembre 2017, al fine di garantire una più ampia disponibilità della piattaforma ai docenti neoassunti. Le attività on-line vedranno delle leggere variazioni e revisioni di carattere editoriale e si introdurrà, a livello di portfolio formativo, un collegamento logico e funzionale con i laboratori formativi. Vengono confermati e semplificati i questionari on line per i diversi soggetti impegnati nella formazione, in modo da assicurare una interazione in tempo reale tra partecipanti alla formazione e strutture responsabili dell’organizzazione
4) L’organizzazione territoriale e il lavoro in rete
Al fine di garantire una maggiore efficacia nell’attuazione delle iniziative territoriali e un pieno raccordo con il Piano di formazione docenti 2016-2019 (DM 797/206), si suggerisce di utilizzare, per le azioni di coordinamento, lo staff regionale per la formazione già operante presso ogni U.S.R., eventualmente integrandolo con specifiche competenze relative all’anno di formazione (in particolare una rappresentanza dei dirigenti scolastici e dei tutor). Dall’anno scolastico 2017-18, considerata la necessità di uniformare il modello organizzativo territoriale per gli interventi di formazione e la gestione amministrativo-contabile, i finanziamenti per la formazione dei neoassunti docenti e dei docenti in servizio, verranno assegnati alle scuole-polo per la formazione già assegnatarie dei fondi del Piano di formazione docenti 2016- 2019. Con successivo decreto del Direttore generale, verranno assegnate le relative risorse finanziarie per la formazione dei docenti neoassunti, sulla base dei dati presenti nel sistema informativo del MIUR, relativi ai docenti neoassunti che devono svolgere l’anno di prova e di formazione nell’.a.s. 2017-2018. Tale finanziamento, che considererà gli standard di costo procapite di 47 euro già definiti gli scorsi anni per la stessa tipologia di attività formativa, è comprensivo anche dei fondi (5%) da destinarsi a misure regionali di coordinamento, conferenze di servizio e monitoraggio, formazione dei tutor, Tale ultimo finanziamento verrà attribuito alla scuola polo per la formazione del capoluogo di regione. Sarà cura di questa Direzione comunicare, con successiva nota, l’ammontare delle assegnazioni finanziarie definite a livello regionale, sulla base dei docenti neoassunti in servizio. Nelle more, tenendo conto che la formazione dei docenti neoassunti è un impegno obbligatorio, si invitano i soggetti titolari delle azioni formative a procedere alla progettazione delle iniziative, tenendo conto di quanto rappresentato nella presente comunicazione. Si ringrazia per la consueta fattiva collaborazione.
Allegato 1 - Ripartizione del numero dei docenti per le visite in scuole con progetti innovativi
2.000
Commenti:
Snals- Confsal: è ritenuto opportuno che almeno uno dei laboratori formativi (sui 4 previsti per i neoassunti) debba essere dedicato ai temi dell'educazione allo Sviluppo Sostenibile e alla cittadinanza globale, promuovendo a formare nuove generazioni che contribuiscano a realizzare, in prima persona, uno sviluppo sostenibile. Al fine di sostenere tale attività sulla piattaforma Indire saranno messi a disposizione materiali didattici e video lezioni.
Per quanto riguarda le visite in scuole con progetti innovativi saranno organizzate, a cura degli USR, attraverso visite di singoli docenti neo-assunti o di piccoli gruppi.
Per la scelta delle scuole si potrà fare riferimento a scuole che applicano concrete nuove metodologie didattiche e di innovazioni tecnologiche riconosciute dagli USR.
Questa attività potrà avere la durata massima di due giornate di "full immersion" nelle scuole accoglienti, ed è considerata sostitutiva del monte-ore dedicato ai laboratori formativi, per una durata massima di 6 ore nell'arco di ogni giornata.
La partecipazione, senza alcun onere a carico dell'amministrazione, sarà su base volontaria, per un massimo di 2000 docenti distribuiti tra le regioni in base alla tabella in Allegato A che tiene conto della percentuale del numero dei docenti in servizio in ciascuna Regione.
La delegazione congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali, ha fatto presente che non era indicato nella nota nessun criterio di selezione per il raggiungimento del numero massimo.
Ha ribadito, altresì, che sarebbe stato opportuno, comunque, privilegiare i docenti neossunti che prestano servizio in scuole situate in aree a rischio, forte processo immigratorio e ad altri fattori quali la dispersione scolastica, dando loro la priorità. L'amministrazione ha preso in considerazione tale proposta e farà le sue valutazioni in merito.
Le caratteristiche del percorso formativo per i docenti neo assunti saranno:
a) Incontri propedeutici e di restituzione finale
b) Laboratori formativi
c) Visite in scuole con progetti innovativi
d) Attività di peer to peer, tutoraggio e ruolo dei tutor e dei dirigenti scolastici
e) Attività on-line
Lo Snals-Confsal e le altre OO.SS. hanno ribadito che l'individuazione del tutor spetta al Dirigente Scolastico sulla base di quanto espresso del Collegio dei Docenti.
Al termine della riunione tutta la delegazione di parte sindacale ha chiesto all'Amministrazione di preparare al più presto una nota di chiarimento per l'obbligatorietà dell'anno di formazione indicando nello specifico alcuni casi di esonero, come ad esempio i docenti che sono passati ai licei musicali.
La Uil Scuola ha valutato positivamente la tempistica dell’emanazione della nota ministeriale, molto in anticipo rispetto agli anni precedenti, e anche le novità che si vanno ad inserire in un contesto già sperimentato. La nostra organizzazione , inoltre, ha chiesto di introdurre nell’articolato alcuni chiarimenti, per superare talune difficoltà registrate negli anni scorsi che hanno generato notevoli contenziosi, peraltro favorevoli ai ricorrenti:
a) Chi, a seguito di passaggio di ruolo, ritorna nel ruolo precedente nel quale aveva già svolto l’anno di prova non deve ripeterlo;
b) Per il conteggio dei 120 giorni di effettivo servizio va chiarito che vanno considerati anche il giorno libero e il sabato se la scuola adotta il modello orario con la settimana corta;
c) Riproporre la previsione di considerare in modo proporzionale i giorni, rispetto ai 120/180, per chi dovesse svolgere servizio in part time verticale o con spezzone orario.Su questi ultimi aspetti i rappresentanti del Miur hanno preso l’impegno ad affrontarli in uno specifico incontro da convocare per i primi giorni di settembre.
Intanto la Gilda degli insegnanti denuncia i numerosi problemi che si stanno susseguendo: “le operazioni di immissioni in ruolo stanno procedendo in una situazione caotica. I tempi ristretti fissati dal Miur stanno costringendo a tour de force estenuanti: in alcune province come Reggio Calabria e Latina, soltanto per citarne alcune, le procedure iniziano alle 8 e si protraggono fino a notte inoltrata in aule sovraffollate e caldissime. In Puglia i docenti non hanno avuto neanche 24 ore di tempo per presentarsi alle nomine - spiega la Gilda - perché l’elenco delle convocazioni è stato pubblicato ieri alle 19 nel sito dell’Usr per questa mattina. È assurdo che precari in attesa da anni debbano sudare così fino all’ultimo per ottenere la tanto agognata cattedra”.
Il sindacato evidenzia inoltre il rischio che eventuali ricorsi, provocati dalla mancata pubblicazione delle graduatorie provvisorie, mettano in discussione la regolarità delle nomine. “In tal caso - conclude il sindacato - le operazioni di immissioni in ruolo dovrebbero essere ripetute, con inevitabili ripercussioni sul corretto avvio dell’anno scolastico”.
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