Con la presentazione del piano della formazione dei docenti si delineano anche le modalità della certificazione dell'aggiornamento professionale, che lo ricordiamo riguarderà obbligatoriamente tutti i docenti che, da quest'anno, saranno alle prese con piattaforma on line, Bilancio delle competenze e piano di sviluppo professionale come già toccato ai neoimmessi in ruolo con l'anno di prova. Il portfolio professionale permetterà ai docenti di documentare la propria storia formativa operando diretta mente sulla piattaforma on line. La sua elaborazione aiuterà inoltre i docenti a riflettere sulla propria attività didattica e sul proprio modo di progettare e realizzare l’insegnamento, consentendo a ciascuno di individuare ed esplicitare i campi di attività e le competenze professionali attraverso cui fornire il maggior apporto all’istituzione scolastica, in relazione alla specifica realtà. Il portfolio fornisce inoltre l’ambiente digitale in cui documentare le Unità Formative acquisite, anche per valutarne l’efficacia. Diventa quindi lo strumento per riconoscere e valorizzare ogni passaggio della propria storia formativa e professionale - dentro e fuori la classe, nella comunità scolastica allargata, a diversi livelli nel sistema scolastico.
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In sintesi il portfolio, inizialmente composto da un diverso insieme di informazioni strutturate e non, a partire da quelle contenute nel sistema informativo del Ministero, consente al docente di:
• descrivere il proprio curriculum professionale, comprensivo anche della propria “storia formativa”;
• mettere a disposizione dei dirigenti scolastici il curriculum come supporto alla scelta nella chiamata per competenze per l’assegnazione dell’incarico triennale;
• elaborare un bilancio di competenze e pianificare il proprio sviluppo professionale;
• raccogliere e documentare fasi significative della progettazione didattica, delle attività didattiche svolte, delle azioni di verifica intraprese.
Dal punto di vista amministrativo, il portfolio diventa quindi parte integrante del fascicolo digitale del docente, permettendo ad amministrazione, scuole e dirigenti di ricostruire e comprendere la storia professionale del docente e di disporre di tutte le informazioni di carattere amministrativo relativo al percorso professionale.
Esso sarà formato da una parte pubblica che troverà spazio in un applicativo in corso di sviluppo da parte del MIUR (e che permetterà di indicare riferimenti, risorse e link esterni), e una parte riservata, che sarà disponibile e gestita internamente dal docente stesso.
Il MIUR fornirà a ottobre 2016 indicazioni operative e strumenti per il concreto avvio del portfolio professionale del docente nell’anno scolastico 2016/2017.
Il Portfolio consente di valutare la qualità della formazione effettuata, attraverso un’analisi delle seguenti caratteristiche:
- la tipologia dei percorsi frequentati (monte ore, fonti formative, traguardi raggiunti, ecc);
- le modalità di formazione (peer to peer, lezioni, laboratori pratici, approcci “on the job”, azioni di accompagnamento, ecc);
- i contenuti di formazione;
- percorsi di formazione all’estero;
- l’utilizzo delle risorse (economiche, professionali, materiali, strumentali, ecc);
- la progettualità conseguente alla formazione;
- il report narrativo del percorso formativo svolto e delle considerazioni relative allo svolgimento (positività, elementi critici, perplessità, inapplicabilità, ecc) e la ricaduta sulle pratiche in classe e nell’istituzione;
- la presentazione pubblica della progettualità e del percorso formativo;
- l’autovalutazione del percorso;
- la partecipazione al progetto formativo della scuola.
IL PIANO INDIVIDUALE DI SVILUPPO PROFESSIONALE
Una buona formazione si innesta sulla rilevazione dei bisogni espressi dai docenti. Un passaggio significativo è rappresentato dal Bilancio delle competenze, adottato in via sperimentale per la formazione dei neoassunti (DM 850/2015) e già praticato da oltre 110.000 docenti neoassunti negli ultimi 2 anni.
Il bilancio delle competenze sarà adattato agli scopi della formazione in servizio nel Piano individuale di sviluppo professionale.
Il Piano individuale di sviluppo professionale è uno strumento, che ciascun docente curerà con aggiornamenti periodici, in cui indicare esigenze e proposte di crescita professionale in riferimento alle aree indicate più avanti. Questo permette, da una parte, di rendere ciascun docente parte attiva nel processo di crescita e di miglioramento della comunità professionale di appartenenza e, dall’altra, di raccogliere complessivamente le esigenze formative della scuola. Il dirigente, infatti, nella definizione delle linee di indirizzo da proporre al Collegio Docenti per l’elaborazione del Piano di formazione dell’Istituto, tiene conto delle esigenze formative espresse dai docenti nei propri piani individuali.
Il Piano di formazione dell’istituto è quindi il risultato di tali valutazioni e dovrà essere inserito nell’aggiornamento annuale del PTOF.
A titolo di esempio, le macro aree su cui si basa il piano sono:
1 Area delle competenze relative all’insegnamento (didattica)
a. Progettare e organizzare le situazioni di apprendimento con attenzione alla relazione tra strategie didattiche e contenuti disciplinari;
b. Utilizzare strategie appropriate per personalizzare i percorsi di apprendimento e coinvolgere tutti gli studenti, saper sviluppare percorsi e ambienti educativi attenti alla personalizzazione e all’inclusione;
c. Osservare e valutare gli allievi;
d. Valutare l’efficacia del proprio insegnamento.
2. Area delle competenze relative alla partecipazione scolastica (orga nizzazione)
e. Lavorare in gruppo tra pari e favorirne la costituzione sia all’interno della scuola che tra scuole;
f. Partecipare alla gestione della scuola, lavorando in collaborazione con il dirigente e il resto del personale scolastico;
g. Informare e coinvolgere i genitori;
h. Contribuire al benessere degli studenti.
3. Area delle competenze relative alla propria formazione (professionalità)
i. Approfondire i doveri e i problemi etici della professione;
j. Curare la propria formazione continua;
k. Partecipare e favorire percorsi di ricerca per innovazione, anche curando la documentazione e il proprio portfolio.
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