Il nostro laboratorio non è molto attrezzato? Stiamo realizzando esperimenti sulla calorimetria e non ne abbiamo uno?
4 anni fa mi sono ritrovato in questa situazione: la scuola non aveva a disposizione un numero di calorimetri sufficienti per permettere l'esecuzione degli esperimenti in gruppi di lavoro.
In quegli esperimenti feci utilizzare dei becker di vetro e li feci “approssimare a dei calorimetri ideali”. Tale forzatura, che oggi mi sembra irricevibile per un fisico, mi permise di ottenere delle buone misure sul calore specifico ed il calore latente di fusione del ghiaccio!

Oggi possiedo dei calorimetri semiprofessionali eppure continuo ad utilizzare dei becker di vetro, perchè sono fondamentali nell'utilizzo delle curve di riscaldamento e raffreddamento e sulla misura del calore specifico dei liquidi (perchè la base si può porre su un fornello, senza fondersi!!).

Come coibentare il becker di vetro e renderlo un “calorimetro”?

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Questa idea è frutto di una realizzazione di un mio ex tecnico di laboratorio. E' divertente farlo fare ai ragazzi.

Materiale occorrente: Fogli di alluminio per alimenti, pezzi di polistirolo (in alternativa cartone resistente), forbici.

Rivestire il nostro becker di vetro lateralmente con dei figli di alluminio. Tale operazione permette di ridurre la dispersione del calore per irraggiamento.

La base e la parte superiore del becker non va rivestita!

Rivestire poi il bordo con del polistirolo o del cartone (se il polistirolo è troppo spesso e poco deformabile, creare una struttura a parallelepipedo, in modo che il becker possa entrare dentro). Chiudere il polistirolo con delle graffette (in alternativa usare dello scotch, ma sconsiglio tale cosa, perchè con il calore esso può sciogliersi).

Con il polistirolo avanzato, creare un coperchio da porre sul calorimetro. Praticare sul coperchio un foro circolare di diametro di 1 cm nel quale far entrare il nostro termometro. Tale foro va tenuto più largo del diametro del termometro perchè nelle curve di riscaldamento e raffreddamento, l'operazione deve essere isobara (altrimenti si crea un calorimetro “pentola a pressione”)!

Rivestire il tutto con del cartone resistente.

Misura dell'equivalente in acqua del calorimetro

La misura dell'equivalente in acqua di un calorimetro è un procedimento standard, che non necessita particolari accordimenti. Vi allego un file pdf reperibile gratuitamente in rete e tratto dal libro di fisica di Amaldi, qui troverete tutte le informazioni necessarie.

Buoni esperimenti

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