Il Ministero ha sospeso il DM 141 riguardante l'emanazione dei bandi del Tfa sostegno, invitando le Università a non procedere all’emanazione dei bandi in attesa di ulteriori comunicazioni, specificando inoltre che le date per i test preliminari saranno spostate ( in allegato).

 

 Come aveva già precedentemente evidenziato il sindacato Anief, nelle giornate del 19 e 20 aprile il Miur, aveva convocato diversi candidati per le prove suppletive del concorso a cattedra: in questo modo la coincidenza dei due impegni avrebbe creato problemi ai docenti interessati che hanno diritto a svolgere entrambe le procedure. Ora i docenti il 19 e 20 aprile potranno svolgere con certezza, le prove d’accesso alla specializzazione per il sostegno relativamente alle seguenti classi di concorso: A03 Design della ceramica, A10 Discipline grafico-pubblicitarie, B07 Laboratorio di ottica; AI24 Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di II grado (Cinese), A56 Strumento musicale nella scuola secondaria di I grado (Clarinetto). Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, si dice quindi soddisfatto: “è andata proprio come avevamo chiesto. L’amministrazione ha preso atto della coincidenza, anche se non si comprende come non se ne sia accorta prima, ed è prontamente intervenuta. Dimostrando che, quando si vuole, è possibile raggiungere risultati che ottemperano alla legalità e al buon senso, senza puntare i piedi e costringere il sindacato a rivolgersi al tribunale. Delegando così al giudice la tutela dei diritti dei lavoratori. Speriamo che questa linea venga adottata, d’ora in poi, anche per altre eventuali discrepanze che si dovessero venire a creare. Sempre per le decisioni poco lungimiranti dell’amministrazione centrale”.


Inoltre, in Senato, lo scorso 16 marzo nella seduta n.788, Alessia Petraglia (Sinistra Italiana) aveva presentato interrogazione a risposta scritta (in allegato) evidenziando tre punti:

  • i posti messi a bando risultano essere insufficienti rispetto al fabbisogno delle istituzioni scolastiche nell'ambito del sostegno;
  • i tempi richiesti sono assai ristretti affinché ciascun ateneo possa attivare i corsi per un numero di posti pari a quelli autorizzati dal Ministero e riportati nella tabella A allegata al decreto;
  • il numero dei docenti di sostegno di cui si ha bisogno è molto più alto rispetto al numero dei posti messo a bando

Sulla questione è intervenuta anche Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, dichiarando: che ci sia qualcosa da rivedere ci sembra più che evidente, e non può trattarsi solo delle date di svolgimento dei test di ammissione: troppi gli squilibri nel numero di accessi previsti dai diversi Atenei, una situazione incomprensibile e insostenibile, come abbiamo già denunciato. Ci aspettiamo che anche a questo si metta mano, oltre che alla calendarizzazione delle prove selettive. Diversamente non si entrerebbe nel vivo dei problemi veri, in primo luogo quello di una programmazione dell’offerta formativa che lascia a dir poco perplessi e che ne genera immediatamente un altro, su cui chiediamo di vigilare opportunamente: quello della qualità dei percorsi di formazione, che dev’essere comunque garantita su tutto il territorio nazionale, sapendo bene quanto le modalità di organizzazione e gestione dei corsi e il numero dei partecipanti non siano, a questo riguardo, variabili di poco conto. Che ci sia qualcosa da rivedere ci sembra più che evidente, e non può trattarsi solo delle date di svolgimento dei test di ammissione: troppi gli squilibri nel numero di accessi previsti dai diversi Atenei, una situazione incomprensibile e insostenibile, come abbiamo già denunciato. Ci aspettiamo che anche a questo si metta mano, oltre che alla calendarizzazione delle prove selettive. Diversamente non si entrerebbe nel vivo dei problemi veri, in primo luogo quello di una programmazione dell’offerta formativa che lascia a dir poco perplessi e che ne genera immediatamente un altro, su cui chiediamo di vigilare opportunamente: quello della qualità dei percorsi di formazione, che dev’essere comunque garantita su tutto il territorio nazionale, sapendo bene quanto le modalità di organizzazione e gestione dei corsi e il numero dei partecipanti non siano, a questo riguardo, variabili di poco conto.



 

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