Ecco il testo presentato oggi, giorno della "rabbia precaria", alla Dirigente dell'USP di Napoli e alla stampa dai Precari del CPS Napoli e dai docenti del Coordinamento napoletano per la difesa della Scuola Pubblica:

 

Alla Dirigente dell’USP di Napoli

 Ai Funzionari tutti

Agli organi di stampa sollecitati

in occasione della “Giornata della rabbia precaria”

 

La sordità istituzionale alle ormai annose e legittime richieste dei precari della Scuola,  prime fra tutte il ritiro dei feroci tagli previsti dalla L. 133/2008 e l'ampliamento degli organici, pretende una risposta forte in termini di mobilitazione e denuncia. Il Coordinamento Precari Scuola Napoli e il Coordinamento napoletano per la difesa della Scuola pubblica non si lasciano ingannare dal pietismo paternalistico della Carrozza, che non basta a mascherare il cinismo di scelte operate in perfetta continuità con i ministeri Gelmini e Profumo.  

 

 

La sostanza delle politiche scolastiche, infatti, così come quella della propaganda, sempre imperniata su un offensivo giovanilismo, non è cambiata minimamente: le assunzioni effettuate sono meno della la metà (11.000 circa) di quelle (25.000) previste dal Piano triennale, con evidente danno per i precari iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, molti dei quali risultano ora anche “vincitori” del concorsone della vergogna, illegittimo, mortificante e gestito ignobilmente. Migliaia di euro sono stati spesi per assegnare solo 3.000 degli 11.542 posti promessi e per “ri-testare” vessatoriamente chi aveva già pieno titolo all’assunzione; per finanziare le università in modo indiretto, sono stati attivati demagogicamente nuovi corsi abilitanti senza alcuno sbocco programmato o plausibile, dati i tagli Gelmini al personale e all’orario, che quest’anno andranno a regime creando esuberi; intanto, però, la ministra dichiara che non ci sono le risorse necessarie a mandare in pensione i 6.000 colleghi ultrasessantenni rimasti “bloccati” dalla Riforma Fornero, che non ha tenuto conto della specificità del personale scolastico (in pensione da agosto e non da gennaio).  E’ questa la “qualità” della Scuola di cui parlano?

 

La ministra del partito che ha acquistato i cacciabombardieri F-35, spendendo 17 miliardi di euro, non trova i fondi per evitare l'inusitata “deportazione” dei docenti inidonei nelle segreterie, nonostante sia stato anche deciso l’iniquo blocco degli stipendi. Si profilano all’orizzonte nuove ipotesi di aumento dell'orario di lavoro a 24 ore (al non dichiarato  scopo di tagliare ancora migliaia di cattedre); la normativa sui BES calpesta i diritti degli alunni disabili e del contestato INVALSI non si vuole neppure discutere l’efficacia e l’utilità, pari a zero. A tutto ciò vanno aggiunte le assicurazioni fornite dal ministro alle scuole private, che continuano a ricevere finanziamenti a pioggia, contro il dettato costituzionale.

Il Sud paga, come sempre, il prezzo più alto della falcidie precaria. In questo contesto, chiediamo a Voi tutti solidarietà per il doloso prolungarsi sine diedell’insopportabile condizione di instabilità lavorativa ed esistenziale; inoltre, vista anche la pregressa esperienza e le tensioni che sempre si sono verificate in sede di convocazione,

 

CHIEDIAMO:

1.      Rispetto della tempistica prevista per le operazioni necessarie all’avvio dell’A.S., a garanzia della continuità didattica

2.   Massimo impegno nel garantire trasparenza e completezza dei dati relativi alle disponibilità effettive, evitando quel penoso palleggiamento di responsabilità tra USP e dirigenti scolastici che è fonte di prostrazione e di ulteriore stress, oltre che fertilehumus di derive clientelari

3.      Massima collaborazione con i docenti che comprovino, con certificazione rilasciata dall’istituto consultato, l’esistenza di cattedre non risultanti all’USP per errore di comunicazione eventuale o per altro motivo. Ciò eviterebbe la perdita dolosa o l’attribuzione errata di cattedre e spezzoni de facto esistenti ma non riconosciuti né resi noti

4.      Controllo dei criteri adottati dalle Commissioni nominate per l’espletamento delle prove concorsuali nel valutare i titoli dei candidati, dal momento che gli stessi lamentano, a parità di titoli, valutazioni differenti e si apprestano ad aprire contenziosi in merito.

I precari di Napoli non saranno vittime impotenti e silenti dell'ignobile gioco al massacro che si sta perpetrando contro la Scuola statale e pubblica, la Scuola dell'uguaglianza e delle opportunità e continueranno a lottare contro la logica del sacrificio unilaterale, contro la soppressione del sapere critico e contro la privatizzazione dell'istruzione. La Scuola NON è il “bancomat” da utilizzare per la crisi, ma la garanzia della ripresa, della pace e del progresso sociale!

 

Coordinamento Precari Scuola Napoli; Coordinamento napoletano per la difesa della Scuola pubblica